martedì 3 marzo 2015

IL VEGETARISMO TRA ETICA E MERCATO - QUANTA SOFFERENZA ABBIAMO PROVOCATO A CHI MANGIAMO!



Il vegetarismo tra etica e mercato
(CONSIDERAZIONI ETICHE E SOCIALI DI UN'ANTISPECISTA LAICA E COMPASSIONEVOLE: PAOLA RE)

Spettabile redazione,

ho appreso dalla lettura del vostro blog
lo svolgimento del convegno a cura di Confagricoltura Donna Alessandria “Vegetariane: perché?”, iniziativa inserita nel programma del Marzo Donna, tradizionale appuntamento della Città di Alessandria. Ho cercato qualche informazione sul sito web di Confagricoltura
Mi ha colpito la motivazione del convegno addotta da Maria Teresa Bausone, Presidente di Confagricoltura Donna: Non è certo per indicare una scelta, ma per prendere coscienza e soprattutto conoscenza di una domanda di mercato in continua via di sviluppo e divulgata da molti autorevoli mezzi di comunicazione Penso che tutte noi, in quanto donne, nutrici, siamo particolarmente recettive ed interessate ad una giusta ed equilibrata alimentazione per noi e per la nostra famiglia.”
Non si può certo negare che l’interesse per la cucina vegetariana sia in crescita ma ciò che stona nella motivazione del convegno è la riduzione del vegetarismo a una domanda di mercato. Ci sono motivi etici ben radicati alla base della scelta vegetariana, quella scelta che Confagricoltura sottolinea di non volere indicare, ma credo debbano essere presi in considerazione come motivi primari. Il vegetarismo non è una dieta ma una filosofia di vita che tiene conto innanzitutto della incommensurabile sofferenza animale in allevamenti, macelli, zone di caccia e di pesca, veri e propri lager da cui parte la trasformazione degli animali da esseri senzienti a ingredienti.
Visto che il convegno di Confagricoltura si occupa di cucina vegetariana, aggiungo che esiste la cucina vegana che, rispetto a quella vegetariana, esclude il consumo di latte, latticini e uova. Credo che Confagricoltura non escluda questi prodotti in quanto parte della propria attività ma è cosa nota che dietro la produzione di latte e uova ci sia sfruttamento di animali e, come per il consumo di carne e pesce, morte degli stessi.
Confagricoltura ha la competenza, e secondo me la fortuna, di occuparsi di agricoltura. La parola “agricoltura”, nel nome stesso della confederazione, significa “coltura dell’agro” e credo che bisognerebbe recuperare questo modo di coltivare per ottenere il necessario di cui cibarsi, senza coinvolgere nella catena alimentare gli animali, trasformando questa catena in una catena di morte. Ho visto sul sito le Federazioni di Prodotto
E’ il trionfo degli allevamenti avicoli, ovi-caprini, suini, equini, bufalini e la lattiero-casearia. Credo che tutto ciò non abbia nulla a che fare con la “coltura dell’agro” ma certamente ha a che fare col profitto. Se Confagricoltura iniziasse ad aprire qualche porta alla produzione di latte vegetale, frutto della “coltura dell’agro”, si risparmierebbe la vita a molti vitelli e si ridurrebbe la sofferenza a molte mucche, ridotte a rubinetti da cui far sgorgare latte tutta la vita.
Non è necessario essere animalisti estremisti fondamentalisti integralisti per capire che la cucina vegetale dovrebbe essere un dovere morale.
E’ una pretesa piuttosto ardita quella di aspettarsi da Confagricoltura un segnale di empatia nei confronti della vita animale. Ricordo nel Maggio 2013 la diffusione della petizione sulla caccia ai caprioli: un’autentica esortazione allo sterminio, e forse alle mangiate di polenta e capriolo che per qualcuno è un’autentica prelibatezza
http://www.confagricoltura.it/ita/territorio_nord/province/raccolta-firme-di-cia-e-confagricoltura-alessandria-per-limitare-il-numero-di-caprioli.php
Credo che Confagricoltura abbia intrapreso la strada giusta nel dedicare attenzione alla cucina vegetariana: ne è testimone anche un corso appena conclusosi con successo
Per questo consiglio di approfondire l’argomento e di invitare tra i relatori del prossimo eventuale convegno, oltre a produttore di verdure, pediatra, farmacista, nutrizionista, insegnante di danza, cuoco, una figura professionale che possa dare il suo contributo sul piano etico mostrando quanta sofferenza provochiamo a CHI mangiamo.
Cordiali saluti.
Paola Re
Via Virginio Arzani n.47
15057 Tortona (AL) 

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