sabato 7 maggio 2016

ANIMALI FRATELLANZA Un saggio per approfondire, e non eludere, il nostro rapporoto con gli animal scritto dalla prof. di bioetica Università di Genova, Luisella Battaglia


Dal CENTRO DI ETICA GENERALE ED APPLICATA blog 

Grazie alla sua cortesia, sono lieto di rendere disponibile il saggio di Luisella Battaglia, “Fraternità terrestri”. L’intero saggio lo si può scaricare cliccando sulla striscia seguente: Luisella Battaglia fraternita-terrestri.pdf

In questo saggio si ritrovano alcuni dei temi della conferenza su “Uomo / animale: continuità / discontinuità” che Luisella Battaglia ha tenuto il 12 aprile 2010 presso l’Almo Collegio Borromeo di Pavia.

Ecco la conclusione del saggio:

Manifestamente uomo e animale hanno in comune il nascere e il morire, il vivere, la fame, la sete, la paura, il piacere, il dolore. Ma l’animale – si afferma – è confinato al biologico, l’uomo vive nel simbolico.

Per il filosofo le opposizioni più significative sembrano giocarsi tra la materia e lo spirito, il corpo e l’anima, la natura e la ragione, l’istinto e l’intelligenza, la necessità e la libertà, il grido e la parola.
Sennonchè tali opposizioni vere e proprie pietre di confine sono in via di superamento grazie anche agli apporti dell’etologia cognitiva e della neurofisiologia comparata e attendono comunque di essere problematizzate e rivisitate.

Oggi che il problema della sofferenza animale s’impone alla coscienza come una questione ineludibile per la nostra stessa umanità, è forse venuto il momento di ritrovare il senso di una filantropia, come quella plutarchea, a cui nessun dolore è estraneo. Una parentela ci unisce a tutti gli esseri viventi che abitano con noi lo stesso mondo, respirano la nostra stessa aria, comunicano con noi con sguardi e gesti: ne deriva un dovere di affetto, solidarietà e compassione. Plutarco, che celebra la dolcezza come dote in cui si coniugano moderazione e giustizia, disegna un modello di uomo benevolo e saggio la cui filantropia si estende oltre le frontiere della specie.

Nell’idea di cosmopolis – casa comune di tutti gli abitanti della Terra – si delinea l’immagine di un nuovo umanesimo, capace di ritrovare le sue radici nell’humus: un umanesimo non arrogante che, anziché rinnegare la natura, veda in essa il terreno a partire dal quale l’uomo inventa la sua esistenza.”

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