ELEZIONI AMMINISTRATIVE A VARESE 2016
Il Comitato Varese 2.0
Il Comitato Varese2.0, che afferma di voler rappresentare la discontinuità rispetto alla politica dell’avversario
politico uscente (centro-destra) DOVRÀ
DIMOSTRARLO CON UN PROGRAMMA ALTERNATIVO che parta sì dalle richieste dei
cittadini ma senza dimenticare che questi sono persone singole, titolari di
varie tipologie d’impresa e di servizi, rappresentanti di confessioni religiose
e organizzazioni atee, antiomofobe, antirazziste, e antispeciste, rappresentanti
di altri partiti politici, rappresentanti di associazioni organizzate per scopi,
materie e valori palesi, nascosti, o anche auspicati nella nostra società.
IN PRATICA DEV’ESSERE IN GRADO DI ESPRIMERE LA
PIÙ ALTA MEDIAZIONE E SINTESI DELLE RICHIESTE CHE GLI PERVENGONO. Ciò che non è avvenuto con i partiti che
hanno gestito l’amministrazione uscente. E in genere rappresentano richieste
che questa amministrazione ha disconosciuto, ignorato, o realizzato solo
parzialmente o inutilmente, sprecando risorse preziose (tempo, idee, ambiente e
risorse finanziarie).
Il comitato rappresentante responsabile dei
varesini
Se i cittadini e le altre parti della
città saranno in grado di fare proposte, riconoscerle nel programma, votare la
lista e, successivamente, seguirne le realizzazioni, allora la politica diventa parte della città e i cittadini corresponsabili delle scelte per Varese.
I cittadini
Se invece nei cittadini prevale l’attesa,
la sfiducia nel mondo politico (fatto dai cittadini specie i non votanti), la
volontà di vendicarsi di qualcuno dell’amministrazione uscente, o nell’attesa
della realizzazione della propria richiesta,
senza metterla in relazione con una strategia (identificazione degli
obiettivi nell’interesse della vita dell’uomo e degli altri viventi, modalità e
mezzi di realizzazione, tempi di attuazione, controlli sull’attuazione e verifiche
a posteriori per garantirne l’efficacia e l’efficienza) allora è
come dire che tutti devono contare ma nessuno deve partecipare, lasciando la
delega ad altri. In questo modo Varese 2.0 non rappresenta i cittadini ma solo quelli che saranno messi in lista. Si ripropone così la stessa storia che
appartiene agli odierni partiti che si vogliono vincere e distruggere
politicamente.
Invito ai cittadini varesini
Inviterei quindi tutti coloro che vogliono veramente un’alternativa ad esprimersi
con proposte critiche costruttive ma finalizzate, non a polemizzare, ma a
contribuire a REALIZZARE UN SOCIETÀ A
MISURA DI VIVENTE dove l’uomo agisca
in funzione della vita, della pace e della dignità delle forme di vita procurandosi
i mezzi per realizzarla. E questo è ben diverso dal mettere al centro il
profitto e mezzi immorali come l’eliminazione dei diritti, la priorità
degli investimenti in opere pubbliche e private, la distruzione del pianeta
attraverso l’eliminazione di “lacci, laccioli” e “tutto quello che ostacola l’economia
e la finanza”, DIMENTICANDO, volutamente da parte dei
pochi potenti interessati, I VALORI INSERITI DELLA NOSTRA COSTITUZIONE.
I valori costituzionali sono validi anche per i cittadini di
Varese
Valori che affermano il contrario di ciò che disumanamente e pervicacemente sta
avvenendo ormai in questi ultimi
anni e continua ad esserci, ostacolando l’espressione dei valori dei viventi con
le loro relazioni di vita.
Si dimentica e si fa dimenticare, che
la costituzione afferma: “È compito della
Repubblica - e l’istituzione comune, o l’ imminente “area vasta” che sostituirà la
provincia, ne costituisce una parte fondamentale - rimuovere
gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà
e l'eguaglianza dei cittadini,
impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione
di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del
Paese”.
L’ideologia, che passa oggi nei mezzi d’informazione
di massa e in rete, tende a far
dimenticare che le
leggi approvate negli ultimi anni hanno
iniziato a stravolgerla. Spero che il candidato
sindaco Galimberti, docente di diritto amministrativo, a cui fa riferimento
il Comitato Varese 2.0 non lo ignori, mantenga aperti gli spazi di democrazia e
partecipazione come sussidiarietà,
e non schiavizzazione del volontariato, comportandosi
di conseguenza nelle scelte di primo cittadino di Varese.
I responsabili della crisi internazionale, europea,
italiana e varesina
Oggi le grandi organizzazioni economico-finanziarie
oltre a aver gettato in questa crisi senza uscita la maggioranza dei cittadini,
stanno tentando di distruggere la nostra carta costituzionale e quindi, a
cascata su tutti livelli, cancellare i diritti e i doveri in essa presenti.
Attribuzioni che in parte, perché ancora
inattuati completamente, hanno permesso un certo livello di vita.
La difesa costituzionale ma anche il
miglioramento di questo livello, riproporzionando
quelli della stragrande ricchezza di pochi, contribuiranno ad attuare la promozione di
un’idea di società, finalmente divergente
da quella di coloro che hanno operato finora tacitamente per svuotarne i
contenuti ed, ora, in particolare con la recente
approvazione della riforma costituzionale,
sottoposta
a referendum nel prossimo autunno, operano per manometterla anche formalmente.
Ricaduta a Varese dei riflessi della nuova
riforma costituzionale
Impedire l’attuazione di questa
riforma non vuol dire difendere un
passato che non può ritornare, ma voler indicare un programma per un futuro da costruire in
Europa, in Italia e di conseguenza a Varese. Città che, fino a prova
contraria, non è collocata fuori dal mondo.
Cordiali saluti
Gianluca Albertini
Allegato: estratto dalla Costituzione italiana democratica e
repubblicana:
VALORI E PRINCIPI TRASFORMATI
IN DIRITTI INVIOLABILI
E IN DOVERI DI SOLIDARIETA’
NELLA COSTITUZIONE REPUBBLICANA
Principi fondamentali
Art. 1
l'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La
sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della
Costituzione.
Art. 2
La Repubblica riconosce e
garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia
come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità,
e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
Art. 3
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti
alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione,
di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che,
limitando di fatto la libertà e
l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva
partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e
sociale del Paese.
Art. 4
La Repubblica riconosce a
tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano
effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere
di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o
una funzione che
concorra al progresso materiale o spirituale della società.
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