La favola di “madre natura”
Una Strega
New Age
che aveva appreso
tutto dell' Arte Magica dai
Sacri Testi (i libri
di Harry Potter, i fumetti delle
Witch (1) e le riviste per ragazzine) si ritrovò un giorno su una collina
solitaria, all'ombra di un maestoso albero. Gli
uccellini cinguettavano nel cielo, gli insetti ronzavano al sole di primavera e
una pallida falce di luna si scoloriva vicino all'orizzonte.
La Strega
tracciò i
simboli mistici, posò i
sacri amuleti, inspirò profondamente, levò le
braccia cariche di braccialetti multicolori verso il cielo e gridò:
"Per
il Potere della Luna...Madre Natura, Vieni a me!"
* Pof *
Sul prato era
comparsa d'un tratto una figura maestosa, alta quasi tre metri. Era un
donnone di età avanzata, i capelli
grigi lunghi e
sporchi lasciati liberi
sulle spalle. Vestiva una
specie di tunica macchiata di colore indefinibile, e si rovistava tra i denti con uno stecco.
La Strega si sedette
a terra di schianto,
fissando a bocca
aperta l'apparizione.
Questa si frugò
con le dita
in bocca, estrasse qualcosa, lo
esaminò, lo lanciò via e quindi
abbassò gli occhi sulla donna.
"Sei
la terza, oggi. 'Zzo vuoi?"
La voce della gigantesca
figura assomigliava ad un
tuono dai toni di contralto.
La Strega
deglutì, e, cercando
di darsi un
contegno, domandò con
un filo di
voce:
"Madre
Natura?"
"Ti
sembro forse Babbo Natale?"
Il viso della Strega
si illuminò
"Lo
sapevo! Lo sapevo che le formule magiche erano giuste! Questi amuleti
funzionano veramente!"
Madre Natura fece una smorfia:
"Formule?
Amuleti?"
Si chinò e raccolse da terra una manciata di quelle
che sembravano piramidi di quarzo e sfere di ossidiana.
"Mmmh...
ossido di silicio, cioè vetro, colorato con le microonde...questo invece è
fatto con polvere pressata e un po' di
colorante chimico... questa pseudo-ambra
è in realtà
plastica... bei sassi. Valore industriale forse cinquanta
centesimi".
Li sbriciolò tra le
dita. Sembrava annoiata.
"La luna? Conosco. Palla di roccia.
Morta. E' in cielo. Frega niente. Ma vai pure avanti.".
La Strega aveva
sbarrato gli occhi. Si riscosse.
"Volevo
ringraziarti...per tutto quello che ci dai..."
Madre Natura si
grattò l'ascella.
"Tipo?"
La Strega mosse le
mani, indicando quanto la circondava:
"L'ombra
di questo maestoso albero... i dolci uccelli del cielo... gli
animali..."
La gigantesca
apparizione rise,
con voce tonante.
"Questo
albero fa una bella ombra fitta per ammazzare le altre piantine. Noti che qui
sotto non cresce niente? I
dolci uccellini stanno
portando un verme
al loro nido,
dove lo daranno
da mangiare ancora vivo a un
piccolo cuculo che
ha appena mandato
la loro legittima
prole a spiaccicarsi per terra.
Che credi, le cose vanno come devono andare. Mica le faccio io. Nel mio regno,
ognuno mangia l'altro o viene mangiato, e se non può mangiarlo cerca di
distruggerlo. Ogni specie ha chi la
mangia,
e ti assicuro
che essere carino
raramente è un
criterio di sopravvivenza. Ah,
una formica ti ha appena morso sul culo."
La Strega si rialzò
di scatto, sfregandosi la parte offesa.
Madre Natura aveva ripreso a frugarsi tra i denti.
"Altro?"
La donna pensò per
un attimo.
"Ascolta, o Grande Dea. L'uomo oggi
ti ha umiliato ed offesa, ti inquina e ti distrugge; non rispetta il protocollo
di Kyoto, e quindi Tu mandi i maremoti e i cicloni, e..."
"Ma sei scema?"
"Come
hai detto?" - fece la Strega
"Ho
detto: ma sei scema?" -
riprese la
gigantessa chinandosi su di lei –
"Pensi veramente che i maremoti ed i cicloni arrivino perche
fate un po' più di puzza? Io ho visto la terra sobbalzare così tanto da far
schizzare in aria le montagne, e cicloni sollevare intere isole quando ancora i
tuoi progenitori mangiavano le pulci della loro pelliccia. E se pensi che
questo sia inquinamento, dovevi vedere
quando scoreggiavano i
dinosauri. Non ti preoccupare.
Appena vi sarete
estinti, tempo una decina di
secoli, la puzza passerà, e per trovare tracce che siate mai esistiti dovranno
scavare in profondità. Hai finito adesso?"
La faccia della
Strega era più lunga che lunga non si può.
"Allora...
se è veramente così... perchè sei arrivata quando io ti ho chiamata?"
Madre Natura sorrise. Il suo sorriso aveva molti denti, ed erano
tutti aguzzi.
"Avevo
ancora fame"!
(1)
Il titolo nasce dalle iniziali dei nomi delle protagoniste femminili, cinque adolescenti
umane di 12-13 anni, dotate di poteri magici. Witch significa "strega"
in inglese, ma le W.I.T.C.H. non
sono fattucchiere.
(2)
Will Vandom, Irma Lair, Taranee Cook, Cornelia Hale e Hay Lin Lin, cinque comuni
adolescenti che vivono nella città di Heatherfield, scoprono di avere poteri magici legati alle forze della natura: insieme formano le W.I.T.C.H., Guardiane della Muraglia che separa la Terra e gli altri pianeti dalla zona oscura del Metamondo, avente come capitale Meridian. Grazie al Cuore di Kandrakar, un monile donato a Will da Yan Lin, possono trasformarsi in
creature magiche e chiudere i Portali della Muraglia, per impedire ai
Metamondesi di arrivare a Heatherfield.
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