martedì 29 luglio 2014

LA FAVOLA MODERNA DI "MADRE NATURA"

La favola di “madre natura”

Una  Strega  New  Age  che  aveva  appreso  tutto  dell' Arte  Magica  dai  Sacri  Testi  (i  libri  di  Harry Potter, i fumetti delle Witch (1) e le riviste per ragazzine) si ritrovò un giorno su una collina solitaria, all'ombra di un maestoso albero. Gli uccellini cinguettavano nel cielo, gli insetti ronzavano al sole di primavera e una pallida falce di luna si scoloriva vicino all'orizzonte.
La  Strega  tracciò  i  simboli  misticiposò  i  sacri  amuletiinspirò  profondamentelevò  le  braccia cariche di braccialetti multicolori verso il cielo e gridò:

"Per il Potere della Luna...Madre Natura, Vieni a me!"

* Pof *

Sul prato era comparsa d'un tratto una figura maestosa, alta quasi tre metri. Era un donnone di età avanzata,  i  capelli  grigi  lunghi  e  sporchi  lasciati  liberi  sulle  spalle. Vestiva  una  specie  di  tunica macchiata di colore indefinibile, e si rovistava tra i denti con uno stecco.

La Strega si sedette a terra  di  schianto,  fissando  a  bocca  aperta  l'apparizione.

Questa  si  frugò  con  le  dita  in  bocca, estrasse qualcosa, lo esaminò, lo lanciò via e quindi abbassò gli occhi sulla donna.
"Sei la terza, oggi. 'Zzo vuoi?"

La voce della gigantesca figura assomigliava ad un tuono dai toni di contralto.

La  Strega  deglutì,  e,  cercando  di  darsi  un  contegno,  domandò  con  un  filo  di  voce:
"Madre Natura?"

"Ti sembro forse Babbo Natale?"

Il viso della Strega si illuminò
"Lo sapevo! Lo sapevo che le formule magiche erano giuste! Questi amuleti funzionano veramente!"

Madre Natura fece una smorfia:
"Formule? Amuleti?"

Si chinò e raccolse da terra una manciata di quelle che sembravano piramidi di quarzo e sfere di ossidiana.
"Mmmh... ossido di silicio, cioè vetro, colorato con le microonde...questo invece è fatto con polvere pressata  e  un  po'  di  colorante  chimico... questa  pseudo-ambra  è  in  realtà  plastica...  bei  sassi. Valore industriale forse cinquanta centesimi".

Li sbriciolò tra le dita. Sembrava annoiata.
"La luna? Conosco. Palla di roccia. Morta. E' in cielo. Frega niente. Ma vai pure avanti.".

La Strega aveva sbarrato gli occhi. Si riscosse.
"Volevo ringraziarti...per tutto quello che ci dai..."

Madre Natura si grattò l'ascella.
"Tipo?"

La Strega mosse le mani, indicando quanto la circondava:
"L'ombra di questo maestoso albero... i dolci uccelli del cielo... gli animali..." 

La gigantesca apparizione rise, con voce tonante.
"Questo albero fa una bella ombra fitta  per  ammazzare le altre piantine. Noti che qui sotto  non cresce  niente? I  dolci  uccellini  stanno  portando  un  verme  al  loro  nido,  dove  lo  daranno  da mangiare  ancora  vivo  a  un  piccolo  cuculo  che  ha  appena  mandato  la  loro  legittima  prole  a spiaccicarsi per terra. Che credi, le cose vanno come devono andare. Mica le faccio io. Nel mio regno, ognuno mangia l'altro o viene mangiato, e se non può mangiarlo cerca di distruggerlo. Ogni specie  ha  chi  la  mangia,  e  ti  assicuro  che  essere  carino  raramente  è  un  criterio  di sopravvivenza. Ah, una formica ti ha appena morso sul culo."

La Strega si rialzò di scatto, sfregandosi la parte offesa.

Madre Natura aveva ripreso a frugarsi tra i denti.
"Altro?"

La donna pensò per un attimo.
"Ascolta, o Grande Dea. L'uomo oggi ti ha umiliato ed offesa, ti inquina e ti distrugge; non rispetta il protocollo di Kyoto, e quindi Tu mandi i maremoti e i cicloni, e..."

"Ma sei scema?"

"Come hai detto?" - fece la Strega

"Ho detto: ma sei scema?" - riprese la gigantessa chinandosi su di lei –

"Pensi veramente che i maremoti ed i cicloni arrivino perche fate un po' più di puzza? Io ho visto la terra sobbalzare così tanto da far schizzare in aria le montagne, e cicloni sollevare intere isole quando ancora i tuoi progenitori mangiavano le pulci della loro pelliccia. E se pensi che questo sia inquinamento, dovevi vedere  quando  scoreggiavano  i  dinosauri. Non  ti  preoccupare.  Appena  vi  sarete  estinti,  tempo una decina di secoli, la puzza passerà, e per trovare tracce che siate mai esistiti dovranno scavare in profondità. Hai finito adesso?"

La faccia della Strega era più lunga che lunga non si può.
"Allora... se è veramente così... perchè sei arrivata quando io ti ho chiamata?"

Madre Natura sorrise. Il suo sorriso aveva molti denti, ed erano tutti aguzzi.
"Avevo ancora fame"!

(1)              Il titolo nasce dalle iniziali dei nomi delle protagoniste femminili, cinque adolescenti umane di 12-13 anni, dotate di poteri magici. Witch significa "strega" in inglese, ma le W.I.T.C.H. non sono fattucchiere.

(2)              Will Vandom, Irma Lair, Taranee Cook, Cornelia Hale e Hay Lin Lin, cinque comuni adolescenti che vivono nella città di Heatherfield, scoprono di avere poteri magici legati alle forze della natura: insieme formano le W.I.T.C.H., Guardiane della Muraglia che separa la Terra e gli altri pianeti dalla zona oscura del Metamondo, avente come capitale Meridian. Grazie al Cuore di Kandrakar, un monile donato a Will da Yan Lin, possono trasformarsi in creature magiche e chiudere i Portali della Muraglia, per impedire ai Metamondesi di arrivare a Heatherfield.

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