La proposta di insegnare la caccia nelle scuole?
Inaccettabile
da un consigliere regionale
Lettera pubblicata il - 29
aprile 2017 - 7:50 su "il vostro giornale"
Un paio di settimane fa il signor Francesco Bruzzone, esponente della Lega
Nord, cacciatore e Presidente del Consiglio Regionale Liguria, invitò
gli insegnanti a informare le scolaresche, ovviamente in orario di lezione, dell’utilità
del prelievo venatorio. “Basta
con gli insegnanti che ci definiscono assassini. La caccia va spiegata in
maniera onesta nelle scuole. Dobbiamo farla finita di parlare male di questa
categoria. La scuola deve dare un segnale più obiettivo (…) Non ho detto che
voglio delle lezioni di caccia, ma sono stanco di ricevere telefonate di papà
che mi raccontano di maestre che in classe hanno parlato dei cacciatori come
assassini. I bambini chiedono a questi genitori: “Perché anche tu papà sei un
assassino?”.
Bruzzone dà prova della sua traballante conoscenza dell’ambiente sparandola (da cacciatore non può fare altro
che sparare) davvero grossa: “Da
qualche anno sull’Appennino c’è un forte aumento di alcune specie di fauna
selvatica. Il tentativo di arginare questo incremento che crea dei problemi si
è sviluppato in diverse modalità”, nessuna
delle quali è stata ottimale. “Piaccia
o meno questa questione può essere risolta solo dalla caccia. I cacciatori,
tuttavia, sono in diminuzione. Dobbiamo qualificare il cacciatore come soggetto
che interviene per il controllo numerico faunistico. Inoltre questa categoria
la cui immagine non è positiva, deve tornare ad essere considerata in maniera
onesta a partire dalla scuola”.
Ciò che il cacciatore Consigliere non conosce sono le soluzioni ed è per questo
che contesto la sua superficialità nell’affrontare l’argomento.
I metodi efficaci, di lungo periodo, di prevenzione e non emergenziali dovrebbero
prevedere l’arresto per qualche anno della caccia al cinghiale per poi fare valutazioni
scientifiche su quanto essa sia dannosa: tutti lo sanno,
soprattutto i cacciatori che però non rinunciano a divertirsi col sangue
altrui.
Le vie verdi per la libera
circolazione dei cinghiali tra zone e tra regioni dovrebbero rientrare nella
politica nazionale ed europea. Se i cinghiali non possono circolare finiscono prigionieri tra strade,
paesi, reticolati, muri…. e ovviamente arrivano nell’abitato umano, ma lo fanno solo
perché non hanno alternative.
Già questi due primi metodi darebbero eccellenti risultati e non ci
sarebbe bisogno di molto altro.
In caso di emergenza, ci possono essere gli investimenti pubblici a
compensare gli agricoltori nell’acquisto di barriere fisiche per difendere le
colture più sensibili dai danni provocati dai cinghiali.
I metodi più invasivi si devono usare in ultima istanza quando tutti gli altri non hanno
funzionato: cattura/ immunocontraccezione/rilascio è il metodo più moderno. Non
si tratta di usare la chirurgia ma di praticare una puntura, la nuova frontiera
della ricerca, utilizzata in USA e in UK.
Questa è l’intervista al dottor Mauro Delogu esperto in gestione di animali
selvatici: dirige un ospedale universitario per selvatici a Bologna e ha gestito
parchi con 5000 cinghiali. E’ una delle persone più esperte
in materia
Carlo Consiglio, già professore ordinario di Zoologia nell’Università di
Roma, ha fatto un interessante studio sui cinghiali dimostrando che la caccia al cinghiale non limita i
danni all’agricoltura
La Regione Veneto è contraria alla caccia per ridurre i cinghiali e manifesta
la necessità di un piano integrato di sistemi diversi
Legambiente Chianti ritiene che la caccia non sia la soluzione ma il
problema
L’Associazione Gabbie Vuote di Firenze da tempo studia il problema
cinghiali.
Ancora su cinghiali, gli spara-tutto e la superficialità dell’informazione
/ di Mariangela Corrieri Gabbie Vuote scrive a Enrico Rossi: “Lo sterminio di ungulati, una vergogna
e un raggiro”#salvaiselvatici La caccia è il problema, non la soluzione / Lettera aperta
a politici e media di Mariangela Corrieri
Per quanto riguarda gli incidenti stradali, la caccia non risolverà il
problema: i cinghiali attraversano le strade e i metodi utili a evitare gli incidenti
sono
i prismi catarifrangenti
e i semafori sonori
Non sono un’esperta del settore e se devo occuparmi di cinghiali, per lo
meno mi documento, come ho fatto adesso, sulle soluzioni ai problemi che essi
causano e soprattutto sul perché li causano; ogni problema si risolve a monte, non a valle.
L’attività venatoria provoca una strage (a valle) dopodiché tutto (a monte) tornerà prima.
Giusto per completare l’operato degli insegnanti che il cacciatore
Consigliere vorrebbe ambasciatori del verbo venatorio, allego anche
il bollettino di guerra della stagione venatoria 2016-2017, chiusa de iure ma
non de facto, visto che i nostri eroi sanguinari proseguono indisturbati anche
fuori tempo limite.
Che un cacciatore si esprima come
Bruzzone è normale ma che lo faccia un Consigliere è inaccettabile. Visto che in
Bruzzone convivono entrambi i ruoli, sarebbe opportuno il silenzio che magari
accontenterebbe l’uno e l’altro.
Il silenzio sarebbe utile a pensare in un’ottica di lungo periodo, di
prevenzione, per la salvaguardia e il rispetto di tutte le vite, umane e non
umane.
Cordiali
saluti.
Paola Re
Consigliera L.I.D.A. Firenze Onlus – www.lidafirenze.it
Lega Italiana dei Diritti dell’Animale
Consigliera L.I.D.A. Firenze Onlus – www.lidafirenze.it
Lega Italiana dei Diritti dell’Animale
LA CACCIA E'UN DISVALORE, UN'OSTACOLO AL PROPAGARSI DELLA CULTURA DELL'AMORE, DELL'ESPRESSIONE DELL'EMPATIA E NON PUO' COSTITUIRE UN MESSAGGIO PIU' O MENO EDULCORATO PER I BAMBINI NELLE SCUOLE. E' UNA FOLLIA DEGLI IRRIDUCIBILI GUERRAFONDAI E DEI LORO SUPPORTER POLITICI ED ECONOMICI, CON LA TOLLERANZA DELLA CHIESA DELL'AMORE DI FRANCESCO.
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