Il professor Ugo Mattei (docente di Diritto
Civile all'Università degli Studi di Torino) spiega come la vicenda della
concessione trentennale di parco Michelotti alla società Zoom sia emblematica
della strategia spesso utilizzata dall'amministrazione torinese di lasciare
degradare aree e beni comuni per anni, per poi proporre l'assegnazione a
privati come unica soluzione possibile. Ovviamente senza dare ascolto alle
istanze provenienti dalla cittadinanza. In questo caso il tutto è aggravato dal
fatto che si consente di nuovo la realizzazione di un parco zoologico, in una
logica di sfruttamento delle altre specie che dovrebbe essere ormai superata.
Si impone un modello culturale altamente diseducativo, attuando una logica
musealizzata di sfruttamento della flora e della fauna, allo stesso tempo
ignorando il prezioso ecosistema esistente.
Anche l'Appendino, sindaco M5S di Torino, rimane sulla linea culturale specista. E come la maggior parte dei politici non tiene conto della biodiversità naturale di un parco, facendolo diventare un luogo di affari per la multinazionale a cui verrà affidato.
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