martedì 12 gennaio 2016

LETTERA DI UNA CAPRA - ESEMPIO DI COME SI DANNEGGIANO GLI ANIMALI DA PARTE DELLA CULTURA ANTROPOCENTRICA ESPRESSA DALLE CLASSI DOMINANTI LAICHE E RELIGIOSE

Un esempio di come conservare il potere antropocentrico da parte di chi crede nella supremazia umana, rispetto alle altre creature, e combatte, anche ironicamente, per impedire il cambiamento culturale necessario alla relazione  tra le specie. In genere sono gli stessi che contemporaneamente sfruttano, opprimono, e uccidono gli altri animali, compreso la capra presa a pretesto. Animale che non ha sicuramente questi pensieri ma ben altri, più positivi e consoni alla sua biologia ed etologia. In questo modo non si aiuta ad educare, sensibilizzare e apprendere dalle nuove scoperte scientifiche  ma si da una mano ad affossarle mantenendo, attraverso ogni mezzo, la tradizione dei potenti laici e religiosi che considerano, ancora oggi, gli animali come oggetti.

Lettera aperta di una capra agli animalisti
Il nostro Francesco Inguscio si immagina cosa potrebbe passare per la testa di una capra in un periodo come questo
Ciao, sono una capra.
Solitamente non scrivo su un giornale, ma ho letto da poco una notizia che mi ha fatto letteralmente drizzare le corna. Così mi è venuta voglia di belare la mia.
Mi dicono che su questi - come cavolo si chiamano - social network, scrivono cani e porci, perciò non vedo perché non possa anch’io esprimere la mia ruminante opinione. Insomma, il fatto è questo:l’Aidaa, che non è il refuso di un’opera di Verdi ma l’“Associazione italiana difesa animali e ambiente”, ha presentato un esposto alla Procura di Ferrara contro Vittorio Sgarbi.
Il motivo? Sgarbi ci offenderebbe in continuazione, usando il termine “capra” come epiteto. 
Oibè (la nostra versione di oibò, ndr), vi giuro sull’ultimo filo d’erba che mai nessuna capra si è sentita offesa dalle parole di Sgarbi, anzi: parlando sempre di noi, Vittorione nostro ci ha reso anche popolari presso il grande pubblico. Il problema, qui, è un altro. 
Amare gli animali è cosa buona e giusta, impossibile sostenere il contrario. Ma - lo dico da capra - voi umani fate torto alla vostra ragione (scusate il gioco di parole), con tutte queste crociate insensate in difesa dei diritti delle libellule, dei cavallucci marini, dei pipistrelli piedati e via delirando.
Il bello è che tra di voi vi fate ogni giorno la guerra, considerate perfettamente lecito e normale insultare un altro uomofargli deliberatamente del male, augurargli perfino una morte lenta e dolorosa, ma guai a ordinare al ristorante, chessò, un coniglio alla cacciatora: «Orrore! Sacrilegio! Non ti vergogni a mangiare quella povera bestiola? Reprobo! Meriti il castigo divino». 
Vista con i miei occhi di caprala situazione sta degenerando, io ve lo dicoE la denuncia contro Sgarbi è solo l’ennesima conferma di quanto possa essere ridicolo il fanatismo di certi animalisti.
Ora vi saluto, esco a brucare l’erba, sperando che nel frattempo non salti fuori qualche altra “indispensabile” associazione che proponga di vietare, pena il carcere, espressioni come “Porco cane”, “Maremma maiala”, “Brutta iena”, “Lento come un bradipo”, “Vanitoso come un pavone”, “Sei un gufo”, e via di questo passoSapete com’è, i suddetti animali potrebbero offendersi a morte.
Venerdì 08 gennaio 2016

http://www.laprovinciadivarese.it/stories/Homepage/lettera-aperta-di-una-capra-agli-animalisti_1160056_11/

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