LA CRITICA AL LEGHISMO
NON PUO’ ESSERE DISGIUNTA DA QUELLA DEL BERLUSCONISMO
e della sinistra che
non c’è più come tale
ma esiste come cogestrice dei poteri forti e
tutti insieme con la medesima matrice culturale
ma esiste come cogestrice dei poteri forti e
tutti insieme con la medesima matrice culturale
Commento al post del 4 settembre 2013 di Valerio Crugnola su FB
Ho notato che la tua critica è stata focalizzata sulla politica della lega ma
non su
quella delle altre formazioni politiche di destra, che sono state, e lo sono
ancora, a lei alleate. Sono d’accordo sulla critica
oggettiva degli aspetti che hai messo in evidenza. Lo sono in parte anche
per quei due temi che hai rilevato poter essere un terreno di
scambio tra forze politiche diverse, ma con una grossa riserva per la presenza, purtroppo quasi
totalizzante, della cultura dominante del “campanile”, e non solo strutturale
ma anche spirituale, che si trasforma quasi “naturalmente” in cultura politica.
Fa parte ormai della storia l’annessione dei partiti liberale,
repubblicano, oltre a una parte consistente di quello socialista in Forza Italia. Raggruppamento noto fin
dall’inizio come forza padronale e
populista, alleata di ferro con Leganord e Alleanza nazionale, tutti e tre ben
presenti a Varese. Partiti e dirigenti, questi, altrettanto criticabili quanto
quelli leghisti e corresponsabili dello “stupro” culturale e territoriale, non
solo varesino.
La
critica, secondo me, non esenta neppure quegli illusi dirigenti degli ex
comunisti
che da quando hanno fatto l’alleanza con gran parte della ex DC, togliendo dal simbolo,
dapprima i riferimenti marxisti e poi anche la terminologia (da PDS a PD
eludendo la parola sinistra) hanno lasciato
cadere volutamente la tutela dei più deboli, salvo propagandando che non era
così, per collocarsi al centro, aumentando così la tutela della classe media. Per
non parlare poi della inesistenza di tutele concrete,
in tutte le forze politiche, dei senza voce, senza zampe, o
con 2, 4 o più zampe, perché diversi dall’idea di uomo, creata ad
immagine di dio, od evolutasi dai cespugli dei primi ominidi africani.
Eppure, come tutti possiamo vedere, i valori
principali della vita di ciascun essere viventi non sono mai stati il
mercato, il capitalismo, l’accumulazione, la discriminazione e l’oppressione.
Questi sono tutti valori
dei regnanti, degli stregoni, degli imbroglioni, dei sacerdoti e dei
vescovi-conti cristiani, oltre che delle nuove
forme di organizzazione della famigerata piovra: chiesa cattolica (per fare solo un
esempio, apparso in questi ultimi tempi solo su pochissimi giornali e in rete: la comunità
dei legionari di cristo, che si sta espandendo con gli stessi mezzi
utilizzati dalla loro casa madre (chiesa
cattolica): alleanza con i politici messicani e non solo, corruzione e
gestione dello sfruttamento dei poveri. (“Non c’é miglior
affare che i poveri” sentì dire il sacerdote Pérez
Guajardo a Marcial Maciel… Maciel aveva scoperto decenni fa che i poveri, nonostante le loro
risorse enormemente limitate, potevano essere un gran affare. Per questo fu creata la
Banca Compartamos, uno dei pezzi chiave in questo labirinto interminabile di società, fondazioni ed aziende che costituiscono il centro nevralgico del potere economico
della Legione..)*. Una chiesa, quella cattolica, che ha saputo
accumulare terreni e unità immobiliari, ricchezze mobiliari e non, in tutto il mondo in cui è maggiormente presente,
salvo in quelle parti (e sono ancora molte) in cui l’islam le impedisce di
espandersi.
Quindi la
critica dovrebbe comprendere le cause non solo le scelte delle formazioni
politiche, al cui primo posto si trova la tradizione antropocentrica, rafforzata
ovviamente dai regnati e dalle tre grandi religioni monoteiste: ebraismo,
cristianesimo e islam. Dove i capi svolgono ovviamente le loro scelte per portare la
parola di un dio inesistente ma utile alla propria espansione spiritual-politica.
In queste attività non c’è e non si deve sviluppare
l’etica tra le specie, l’empatia con l’altro,
la solidarietà e l’equa distribuzione del reddito tra tutti gli umani.
Al loro posto troviamo sempre più i
valori contrari, dove il rapporto
con gli altri è sostituito dall’ “autostima” o il
rapporto con dio per la propria salvezza, sponsorizzati con tutti i
mezzi possibili, leciti, illeciti e
anticostituzionali (vedi come esempio l’art 7 della costituzione italiana, di
cui auspico e
combatto per una veloce abrogazione, che fa rivivere un accordo discriminatorio tra i cittadini
italiani, firmato con una monarchia divina: il vaticano, e controfirmato
da un regime che non esiste più e per di
più instaurato,
paradossalmente, in una repubblica democratica e laica). Con
questa cultura di potere discriminatorio,
rafforzata dal vaticano (ricordo che la chiesa non ha ancora sottoscritto ne
ratificato la dichiarazione dei diritti dell’uomo, né quella contro la tortura
e la dichiarazione dei diritti dei bambini) l’equità non sarà mai possibile raggiungerla. E quindi al posto dell’empatia c’è l’indifferenza
dell’altro (umano e non umano), se non addirittura il biocidio per i
non umani, al posto della solidarietà umana c’è il pietismo
gestito dalle Onlus, Fondazioni, Congregazioni Compagnie e più di recente le
Associazioni di Promozione sociale, tutte invenzioni che permettono ai
potenti e in
particolare alla chiesa cattolica, che ha formato le coscienze cristiane, di
entrare in ogni ambito del welfare, distrutto dalle politiche di destra o meglio del capitale finanziario.
Si sono così volutamente liberati spazi politici e istituzionali in cui è possibile inserirsi
con il mercato (penso alle scuole, all’università, alla sanità, e
non solo) per effetto della voluta
contrazione delle spese messe a bilancio, relative alla gestione dei
diritti civili e sociali. Conquiste
realizzate, almeno sulla carta, con dichiarazioni e trattati internazionali ed europei.
I diritti
all’ambiente, a fatica emersi, dopo l’incontro dei 184 paesi, nel
1982 a Rio de Janeiro, e più di recente i
diritti degli
altri animali, riconosciuti, finalmente, quali esseri senzienti,
cioè dotati di sentimenti, oltre che dotati di intelligenze specifiche.
Occorre quindi che si pervenga, nel confronto
democratico, a una politica che tenga
conto non solo
dei diritti personali, sociali e ambientali, che stanno sempre più
evanescendo, ma anche degli obblighi nei
confronti dell’ambiente e della vita su questo pianeta. Ma soprattutto occorre limitare l’intransigenza del sistema capitalistico, detto capitalismo
di cui, pur non essendocene traccia nella
costituzione americana*1, come in quella italiana, impone a tutti
noi un modello di gestione delle risorse che ammazza
qualsiasi valore universale e aspirazione alla felicità individuale e
collettiva.
Secondo me un tentativo di cambiare le cose può e deve essere realizzato coniugando TRE VALORI FONDAMENTALI DELLA VITA: la
DIGNITA’ umana e non umana, i RAPPORTI ECOLOGICI COMPRENDENDO L’ETICA
INTERSPECIFICA e l’ECONOMIA SOCIALE con un’attenzione particolare
alla decrescita
felice, come peraltro, ho scoperto che propone anche Filippo Schillaci. (…. l’indissolubilità fra i tre pilastri il legame e la necessità reciproca, strutturale e profonda, fra antispecismo da una parte, ecologismo e decrescita dall’altra. Il primo contesto concentra la sua critica
sul modello culturale, gli altri due sulle pratiche e, limitatamente alla
decrescita, sui rapporti sociali, ma nessuno
di questi particolari punti di vista può tradursi in un’alternativa reale se non ci si rende conto che, come già detto, si sta guardando da
tre punti di vista diversi uno stesso,
indivisibile processo storico). *2
* SPECIALE
INCHIESTE; La mafia finanziaria dei legionari di Cristo http://www.m-x.com.mx/2013-06-09/la-mafia-financiera-de-los-legionarios-de-cristo-int/
*2 http://asinusnovus.wordpress.com/2013/08/17/antispecismo-decrescita-ecologismo-tre-parti-di-un-intero-inesistente/
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