lunedì 4 novembre 2013

LA CRITICA AL LEGHISMO NON PUO’ ESSERE DISGIUNTA DA QUELLA DEL BERLUSCONISMO



LA CRITICA AL LEGHISMO NON PUO’ ESSERE DISGIUNTA DA QUELLA DEL BERLUSCONISMO
e della sinistra che non c’è più come tale  
ma esiste come cogestrice dei poteri forti e 
tutti insieme con la medesima matrice culturale

Commento al post del 4 settembre 2013 di Valerio Crugnola su FB
Ho notato che la tua critica è stata focalizzata sulla politica della lega ma non su quella delle altre formazioni politiche di destra, che sono state, e lo sono ancora, a lei alleate. Sono d’accordo sulla critica oggettiva degli aspetti che hai messo in evidenza. Lo sono in parte anche per quei due temi che hai rilevato poter essere un terreno di scambio tra forze politiche diverse,  ma con una grossa riserva per la presenza, purtroppo quasi totalizzante, della cultura dominante del “campanile”, e non solo strutturale ma anche spirituale, che si trasforma quasi “naturalmente” in cultura politica.
Fa parte ormai della storia l’annessione dei partiti liberale, repubblicano, oltre a una parte consistente di quello socialista  in Forza Italia. Raggruppamento noto fin dall’inizio come forza padronale e populista, alleata di ferro con Leganord e Alleanza nazionale, tutti e tre ben presenti a Varese. Partiti e dirigenti, questi, altrettanto criticabili quanto quelli leghisti e corresponsabili dello “stupro” culturale e territoriale, non solo varesino.
La critica, secondo me, non esenta neppure quegli illusi dirigenti degli ex comunisti che da quando hanno fatto l’alleanza con gran parte della ex DC, togliendo dal simbolo, dapprima i riferimenti marxisti e poi anche la terminologia (da PDS a PD eludendo la parola sinistra) hanno lasciato cadere volutamente la tutela dei più deboli, salvo propagandando che non era così, per collocarsi al centro, aumentando così la tutela della classe media. Per non parlare poi della inesistenza di tutele concrete, in tutte le forze politiche, dei senza voce, senza zampe, o con 2, 4 o più zampe, perché diversi dall’idea di uomo, creata ad immagine di dio, od evolutasi dai cespugli dei primi ominidi africani.
Eppure, come tutti possiamo vedere, i valori principali della vita di ciascun essere viventi non sono mai stati il mercato, il capitalismo, l’accumulazione, la discriminazione e l’oppressione. Questi sono tutti valori dei regnanti, degli stregoni, degli imbroglioni, dei sacerdoti e dei vescovi-conti cristiani, oltre che delle nuove forme di organizzazione della famigerata piovra: chiesa cattolica (per fare solo un esempio, apparso in questi ultimi tempi solo su pochissimi giornali e in rete:  la comunità dei legionari di cristo, che si sta espandendo con gli stessi mezzi utilizzati dalla loro casa madre (chiesa cattolica): alleanza con i politici messicani e non solo, corruzione e gestione dello sfruttamento dei poveri. (“Non c’é miglior affare che i poveri” sentì dire il sacerdote Pérez Guajardo a Marcial Maciel… Maciel aveva scoperto decenni fa che i poveri, nonostante le loro risorse enormemente limitate, potevano essere un gran affare. Per questo fu creata la Banca Compartamos, uno dei pezzi chiave in questo labirinto interminabile di società,  fondazioni ed aziende che costituiscono il centro nevralgico del potere economico della Legione..)*.  Una chiesa, quella cattolica, che ha saputo accumulare terreni e unità immobiliari, ricchezze mobiliari e non, in tutto il mondo in cui è maggiormente presente, salvo in quelle parti (e sono ancora molte) in cui l’islam le impedisce di espandersi.
Quindi la critica dovrebbe comprendere le cause non solo le scelte delle formazioni politiche, al cui primo posto si trova la tradizione antropocentrica, rafforzata ovviamente dai regnati e dalle tre grandi religioni monoteiste: ebraismo, cristianesimo e islam. Dove i capi svolgono ovviamente le loro scelte per portare la parola di un dio inesistente ma utile alla propria espansione spiritual-politica. In queste attività non c’è e non si deve sviluppare l’etica tra le specie, l’empatia con l’altro, la solidarietà e l’equa distribuzione del reddito tra tutti gli umani. Al loro posto troviamo sempre più i valori contrari, dove il rapporto con gli altri è sostituito dall’ “autostima” o il rapporto con dio per la propria salvezza, sponsorizzati con tutti i mezzi possibili,  leciti, illeciti e anticostituzionali (vedi come esempio l’art 7 della costituzione italiana, di cui auspico e combatto per una veloce abrogazione, che fa rivivere un accordo discriminatorio tra i cittadini italiani, firmato con una monarchia divina: il vaticano, e controfirmato da un regime che non esiste più e per di più instaurato, paradossalmente, in una repubblica democratica e laica). Con questa cultura di potere discriminatorio, rafforzata dal vaticano (ricordo che la chiesa non ha ancora sottoscritto ne ratificato la dichiarazione dei diritti dell’uomo, né quella contro la tortura e la dichiarazione dei diritti dei bambini) l’equità non sarà mai possibile raggiungerla. E quindi al posto dell’empatia  c’è l’indifferenza dell’altro (umano e non umano), se non addirittura il biocidio per i non umani, al posto della solidarietà umana c’è il pietismo gestito dalle Onlus, Fondazioni, Congregazioni Compagnie e più di recente le Associazioni di Promozione sociale, tutte invenzioni che permettono ai potenti e in particolare alla chiesa cattolica, che ha formato le coscienze cristiane, di entrare in ogni ambito del welfare, distrutto dalle politiche di destra o meglio del capitale finanziario. Si sono così volutamente liberati spazi politici e istituzionali in cui è possibile inserirsi con il mercato (penso alle scuole, all’università, alla sanità, e non solo) per effetto della voluta contrazione delle spese messe a bilancio, relative alla gestione dei diritti civili e sociali.  Conquiste realizzate, almeno sulla carta, con dichiarazioni e trattati internazionali ed europei. I diritti all’ambiente, a fatica emersi, dopo l’incontro dei 184 paesi, nel 1982 a Rio de Janeiro,  e più di recente i diritti degli altri animali, riconosciuti, finalmente, quali esseri senzienti, cioè dotati di sentimenti, oltre che dotati di intelligenze specifiche.
Occorre quindi che si pervenga, nel confronto democratico, a una politica  che tenga conto non solo dei diritti personali, sociali e ambientali, che stanno sempre più evanescendo, ma anche degli obblighi nei confronti dell’ambiente e della vita su questo pianeta. Ma soprattutto occorre limitare l’intransigenza  del sistema capitalistico, detto capitalismo di cui, pur non essendocene traccia nella costituzione americana*1, come in quella italiana, impone a tutti noi un modello di gestione delle risorse che ammazza qualsiasi valore universale e aspirazione alla felicità individuale e collettiva.  
Secondo me un tentativo di cambiare le cose può e deve essere realizzato coniugando TRE VALORI FONDAMENTALI DELLA VITA: la DIGNITA’ umana e non umana, i RAPPORTI ECOLOGICI COMPRENDENDO L’ETICA INTERSPECIFICA e l’ECONOMIA SOCIALE con un’attenzione particolare alla decrescita felice, come peraltro,  ho scoperto che propone anche Filippo Schillaci. (…. l’indissolubilità fra i tre pilastri il legame e la necessità reciproca, strutturale e profonda, fra antispecismo da una parte, ecologismo e decrescita dall’altra. Il primo contesto concentra la sua critica sul modello culturale, gli altri due sulle pratiche e, limitatamente alla decrescita, sui rapporti sociali, ma nessuno di questi particolari punti di vista può tradursi in un’alternativa reale se non ci si rende conto che, come già detto, si sta guardando da tre punti di vista diversi uno stesso, indivisibile processo storico). *2
* SPECIALE INCHIESTE; La mafia finanziaria dei legionari di Cristo  http://www.m-x.com.mx/2013-06-09/la-mafia-financiera-de-los-legionarios-de-cristo-int/
*1Capitalism.a.love.story.Michael.Moore.ITA  Capitalismo Una storia d'amore - Audio in italiano
*2  http://asinusnovus.wordpress.com/2013/08/17/antispecismo-decrescita-ecologismo-tre-parti-di-un-intero-inesistente/

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