LETTERA APERTA A
COSTITUZIONALISTI E DOCENTI DI DIRITTO
Egregie professoresse, egregi professori
1.
AINIS
MICHELE,
2.
ALESSANDRO
PACE,
3.
STEFANO
RODOTA',
4.
REMO
CAPONI,
5.
ALEGRETTI
UMBERTO,
6.
AMATO
GIULIANO,
7.
AZON
ADELE,
8.
AZZARITI
GAETANO,
9.
BALDUZZI
RENATO,
10. BERTONE SERGIO,
11. BASSANINI FRANCO,
12. BIFULCO RAFFAELE,
13. BILANCIA FRANCESCO,
14. BORELLO ROBERTO,
15. BRUNO FERNANDA,
16. CABIDDU AGOSTINA,
17. CALAMOSPECCHIA MARINA,
18. CARLASSE LORENZA,
19. CARTABIA MARTA,
20. CASETTI LUISA,
21. CATELANI ELISABETTA,
22. CHELI ENZO,
23. CHIELLI LORENZO,
24. CHIEFFI LORENZO,
25. CHIMENTI ANNA,
26. D'AMICO MARIA LUISA,
27. D'ANDREA ANTONIO,
28. D'ONOFRIO FRANCESCO,
29. DEMURO GIANMARIO,
30. DI GIOVINE ALFONSO,
31. DOGLIANI MARIO,
32. FERRARA GIOVANNI,
33. GARDINO ADRIANA ,
34. GIORGIS ANDREA,
35. GRISOLIA MARIA CRISTINA,
36. GROPPI TANIA,
37. MANETTI MICHELA,
38. MANGIAMELI STELIO,
39. MANZELLA ANDREA,
40. MARZANATI ANNA,
41. MODUNGNO FRANCO,
42. MONTANARI LAURA,
43. MORBIDELLI GIUSEPPE,
44. MOSCARINI ANNA,
45. MUSUMECI ANGELA,
46. NICOLAI SILVIA,
47. NICOTRA IDA,
48. ONIDA VALERIO,
49. PEZZINI BARBARA,
50. PIERGIGLI VELERIA,
51. PINELLI CESARE,
52. PIZZORUSSO ALESSANDRO,
53. POGGI ANNA MARIA.
54. RAVERAINA MARGHERITA,
55. RESCIGNO GIUSEPPE UGO,
56. ROMBOLI ROBERTO,
57. RUOTOLO MARCO,
58. SALAZAR CARMELA.
59. SCIORTINO ANTONELLA,
60. SICARDI STEFANO,
61. SICLARI MASSIMO,
62. SORRENTINO FEDERICO,
63. STAINO SANDRO,
64. TONDI DELLA MURA VINCENZO,
65. TOSI ROSANNA,
66. VIVIANI SCHLEIN MARIA PAOLA,
67. VOLPI MAURO,
68. VOLTERRA SARA,
69. ZAGREBELSKY GUSTAVO
GLI ANIMALI NELLA COSTITUZIONE
Gli “animali nella costituzione”: è per noi animalisti/antispecisti un obiettivo imprescindibile, ma che ha delle forti sollecitazioni dovute sia all'evoluzione
culturale e scientifica di questi ultimi 30 anni, che alle sempre più
radicali lotte del movimento animalista /antispecista.
Per questo vogliamo, con questa nostra lettera
aperta, invitarvi a prendere
posizione in merito.
Se vogliamo anche prendere in considerazione le sollecitazioni che provengono dall'Unione Europea, bisogna evidenziare le aperture nei confronti degli animali contenute nel nuovo Trattato europeo sottoscritto a Lisbona nel dicembre 2007, già ratificato dall'Italia, legge n.130 del 2 agosto 2008, il quale prevede all'articolo 2, titolo II Disposizioni di applicazione generale, articolo 5ter divenuto articolo 13 della versione consolidata dal Trattato:
Se vogliamo anche prendere in considerazione le sollecitazioni che provengono dall'Unione Europea, bisogna evidenziare le aperture nei confronti degli animali contenute nel nuovo Trattato europeo sottoscritto a Lisbona nel dicembre 2007, già ratificato dall'Italia, legge n.130 del 2 agosto 2008, il quale prevede all'articolo 2, titolo II Disposizioni di applicazione generale, articolo 5ter divenuto articolo 13 della versione consolidata dal Trattato:
“Nella formulazione e nell'attuazione delle politiche dell'Unione nei settori dell'agricoltura, della pesca, dei trasporti, del mercato interno, della ricerca, dello sviluppo tecnologico e dello spazio, l'Unione e gli Stati Membri
tengano pienamente
conto delle esigenze in materia di benessere degli animali in
quanto esseri senzienti,
rispettando al contempo le
disposizioni legislative amministrative e le consuetudini degli Stati
Membri per quanto riguarda in particolare, i riti religiosi, le tradizioni
culturali, e il patrimonio regionale.”
Gli animali sono dunque definiti quali esseri senzienti e questa è un'affermazione di grande importanza. Ma nonostante che il prof Luigi Vallauri Lombardi, autore con altri del V Tomo del Trattato di Biodiritto, diretto dal prof. Stefano Rodotà, di prossima uscita, definisca questo articolo di rango paracostituzionale e che impone al giurista europeo, e dunque italiano, un' interpretazione “costituzionalmente orientata” di tutte le norme sugli animali alla luce dell'inserto in “quanto esseri senzienti”, e che in mancanza di norme costituzionali nazionali, diventa “principio fondante in materia di rapporti giuridici uomo-animale", gli animali continuano ad essere allevati per essere mangiati, usati nei laboratori per la vivisezione, usati negli zoo, nei circhi, uccisi per sport come la caccia e la pesca.
L'articolo
13 dimostra certamente un'evoluzione normativa, europea ed italiana, tuttavia la sua formulazione lo rende
difficilmente applicabile, lasciando così il quadro normativo inadeguato
nel fornire una posizione giuridica agli esseri senzienti.
E' tempo allora che il
dibattito sulla difesa giuridica degli animali si
concentri essenzialmente sulla
nozione di soggettività. Per modificare realmente le condizioni degli animali bisogna agire sul loro status, riconoscendo finalmente loro soggettività
giuridica e relativi diritti.
Finora il patrimonio dei
diritti è stato considerato esclusivamente al servizio del genere umano, ma "tale concezione non
rappresenta un dato di fatto immodificabile in quanto proprio l'incessante evoluzione che
ha contraddistinto i diritti, i quali nel tempo si sono progressivamente distaccati dalla volontà divina, positivizzati, generalizzati,
internazionalizzati e specificati, ha condotto alla nascita del c.d. “età dei diritti” (Bobbio, L'età dei diritti), un'epoca in cui si
moltiplicano i soggetti e gli oggetti di diritto.” (Prof.ssa Francesca Rescigno,
docente di Diritto Pubblico all'Università di Bologna, autrice del libro “I Diritti degli Animali, da
res a soggetti”.
L'età dei diritti appare dunque
in continua definizione e anche se fino ad ora
sono stati esclusi gli animali, è giunto il tempo di un’inversione di tendenza. L'impegno del giurista moderno è
dunque quello di estendere la categoria dei diritti oltre la specie, “verificando se esistono condizioni che ostino effettivamente a
tale espansione o se la mancata soggettività animale sia solo
frutto di un atteggiamento antropocentrico (e specista) degli ordinamenti
giuridici e quindi, incostituzionale”.
Va
anche sottolineato che la mancata soggettività animale non può
imputarsi all'assenza di capacità di linguaggio, anche se gli animali
sappiamo bene che hanno il loro linguaggio, o all'inabilità di percepire
ed utilizzare i propri diritti, se così
fosse dovremmo escludere dal novero dei soggetti di diritto tutti gli
esseri umani non propriamente “paradigmatici” come i bambini o i disabili. Se
gli umani non paradigmatici sono considerati comunque dotati di
capacità giuridica, titolari di veri e propri diritti pur coadiuvati da
apposite figure di tutori e curatori, “se gli ordinamenti giuridici si riferiscono al concetto di
persona, per indicare enti e associazioni che persone fisiche non
solo ma alle quale si riconosce ugualmente la realtà fenomenologica di
autonomi centri di imputazione di interessi, proprio la positiva estensione di tale
figura ad entità di per se prive di fisicità e della soggettività naturale
(le persone giuridiche) induce ad ammettere una costruzione giuridica
analoga per quegli esseri viventi che, pur non essendo umani,
sono comunque dotati di entrambe le dimensioni. Per cui in
ossequio allo spirito dell'articolo 3 della Carta Costituzionale, che pone
a fondamento del nostro ordinamento il principio di eguaglianza, è
congruente e necessario riconoscere capacità giuridica e status giuridico
agli animali”. (F. Rescigno)
E' dunque nei confronti di
questa disuguaglianza che deve indirizzarsi l'azione del giurista il
quale ha il compito di costruire un sistema in cui alla
giuridicità umana si affianchi quella animale. Tale obiettivo
può realizzarsi modificando lo status giuridico degli animali, inserendo
il benessere e la dignità
animale tra le nostre previsioni costituzionali. Dunque per elevare gli
animali da res a soggetti, il centro della costruzione giuridica non può
che partire dal assumere gli esseri animali nella Costituzione.
Noi
dunque crediamo che sia invocabile un
riconoscimento costituzionale della dignità animale,
per costruire una vera e propria soggettività giuridica degli animali, per
elevarli dal rango di cose a quello di soggetti. C'è da far notare che l'idea di inserire la dignità animale in
Costituzione ha già trovato la sua realizzazione in alcuni ordinamenti come quello svizzero
e quello tedesco. Recentemente anche in Cile e in
Brasile. Anche se, come nel caso della Germania, nel 2002,
l'articolo 20 ponendo solo limiti alla discrezionalità del legislatore e
indirizzando solo le pronunce dei giudici, non ha dato vita a
situazioni giuridiche di vantaggi immediatamente azionabili, certamente potrebbe
essere materia di studio e di superamento di certi limiti. Non
possiamo dimenticare che sono passati ben dieci anni, da quando
quest'articolo è stato scritto!
In Italia
nel 2004, vi è stato un primo tentativo a sostegno della causa
della dignità animale, ma miseramente fallito. Sono
passati molti anni, l'evoluzione culturale la politica, la normativa
europea hanno determinato un nuovo clima pertanto pensiamo
sia auspicabile un superamento del carattere
strettamente antropocentrico e specista delle norme per accogliere
invece il principio della dignità animale nella Costituzione, elevando gli
animali dalla condizione di oggetti da tutelare a soggetti titolari di
diritti.
Del resto
se la giurisprudenza costituzionale
è stata in grado di far assurgere, nel silenzio della
costituzione, l'ambiente a valore costituzionale, non possiamo che aspettarci
un'improcrastinabile introduzione del concetto di soggettività animale
nella costituzione in mancanza del quale gli animali sono
destinati a rimanere cose.
Proprio
in questi giorni leggiamo notizie dall' Università Sant'Anna di Pisa, dove ingegneri, giuristi e filosofi stanno scrivendo un libro
bianco: “Robot Low”, per regolare la convivenza dell'uomo
con gli automi: un progetto di ricerca da
un milione e 500 mila euro, pronto fra due anni.
Sembra
che bisogna trovare ai robot uno status legale: “bisognerà riconoscerli come soggetti giuridici”?
Sarebbe
davvero importante se ciò accadesse, e chiediamo al Prof Stefano Rodotà che fa parte del comitato
internazionale di esperti impegnati da tempo nello studio delle
implicazioni giuridiche dello sviluppo di tecnologie robotiche se non sia inquietante che scienziati e giuristi si pongano questi quesiti
per la robotica e non siano ancora
posti simili quesiti rispetto agli animali, quelli di
esseri senzienti, capaci di intendere e di volere, capaci di dolore di
piacere come ogni essere umano.
Siamo certe che molti
costituzionalisti siano consapevoli dell'urgenza che la questione
animale richiede, in questi tempi ancor più
urgente, alla luce del recepimento del Governo italiano della
Direttiva Europea 2010/63, nel totale silenzio dei partiti.
Una direttiva che dovrebbe tutelare il benessere, si fa per dire, degli animali per la sperimentazione,
ma che al contrario, scritta e blindata dalle lobbies farmaceutiche ed
imposta alle istituzioni europee, autorizza la tortura e la morte di 12
milioni di animali l'anno in Europa di cui circa 2000 (duemila) in Italia, in totale contraddizione con l'articolo 13 del Trattato di Lisbona,
e illegittima in relazione al Trattato
di Funzionamento Europeo.
Cosa dunque vi
chiediamo?
La
condivisione delle nostre lotte, ma soprattutto suggerimenti sia teorici che pratici per intraprendere quel
cambiamento del sistema giuridico oggi
caratterizzato da uno spiccato antropocentrismo, che si traduca nell'attribuzione
di uno status giuridico agli animali.
Grazie
per la vostra collaborazione.
Cordiali
saluti
Serena Ruffilli - presidente L.I.D.A. Onlus Firenze
Stefania Sarsini - consigliere L.I.D.A. Onlus Firenze L.I.D.A. Firenze onlus
Lega Italiana dei Diritti
dell'Animale www.lidafirenze.it
Con l'adesione di:
CARLO CONSIGLIO,
PRESIDENTE
LAC - LEGA PER L’ABOLIZIONE DELLA CACCIA ONLUS
FRANCO LIBERO MANCO,
PRESIDENTE AVA - ASSOCIAZIONE VEGETARIANA ANIMALISTA
EDGAR MEYER
PRESIDENTE
GAIA - GAIA ANIMALI & AMBIENTE ONLUS
FABRIZIA PRATESI,
PRESIDENTE COMITATO SCIENTIFICO EQUIVITA
LAURA
MASUTTI,
COORDINATORE
REGIONALE L.I.D.A. SEZ. CIRIE’ VALLI DI LANZO - LEGA ITALIANA DEI DIRITTI DELL'ANIMALE
DOMENICO MARITATO,
PRESIDENTE L.I.D.A. CROTONE - LEGA ITALIANA PER I DIRITTI DELL’ANIMALE
EMILIO MAURO MEROLA,
PRESIDENTE L.I.D.A. AVELLINO - LEGA
ITALIANA DEI DIRITTI DELL'ANIMALE
LORENZO CROCE,
PRESIDENTE AIDAA - ASSOCIAZIONE DIFESA
ANIMALI E AMBIENTE
PAOLA SUA’,
PRESIDENTE UGDA - UFFICIO
GARANTE DIRITTI ANIMALI
PAMELA MAZZA,
PRESIDENTE ASSOCIAZIONE 4ZAMPE
SUSANNA CHIESA,
PRESIDENTE FRECCIA 45 - ASSOCIAZIONE PER
LA PROTEZIONE E LA DIFESA ANIMALE
CRISTINA BRUSCHI
VICEPRESIDENTE
ANTA ONLUS - ASSOCIAZIONE NAZIONALE
TUTELA ANIMALI
MASSIMO TERRILE,
RAPPRESENTANTE MOVIMENTO ANTISPECISTA
ASSOCIAZIONE AYUSYA, ASSOCIAZIONE PROTEZIONE DELLA VITA - AYUSYA
ONLUS
ASSOCIAZIONE UNA CREMONA, UOMO NATURA ANIMALI
Il compito più
alto di un uomo è sottrarre gli animali alla crudeltà. [Emile Zola]
Nessun commento:
Posta un commento