Il vegetarismo tra etica e mercato
(CONSIDERAZIONI ETICHE E SOCIALI DI UN'ANTISPECISTA LAICA E COMPASSIONEVOLE: PAOLA RE)
Spettabile
redazione,
ho appreso dalla lettura del vostro blog
lo svolgimento del convegno a cura di Confagricoltura
Donna Alessandria “Vegetariane: perché?”, iniziativa
inserita nel programma del Marzo Donna, tradizionale appuntamento della Città
di Alessandria. Ho cercato qualche informazione sul sito web di Confagricoltura
Mi ha colpito la motivazione del convegno
addotta da Maria Teresa Bausone, Presidente di Confagricoltura Donna: “Non è certo per indicare una scelta, ma per prendere coscienza e soprattutto conoscenza di una
domanda di mercato in continua via di sviluppo e divulgata da molti autorevoli
mezzi di comunicazione… Penso che tutte
noi, in quanto donne, nutrici, siamo particolarmente recettive ed interessate
ad una giusta ed equilibrata alimentazione per noi e per la nostra famiglia.”
Non si può
certo negare che l’interesse per la cucina vegetariana sia in crescita ma ciò
che stona nella motivazione del convegno è la riduzione del vegetarismo a una
domanda di mercato. Ci
sono motivi etici ben radicati alla base della scelta vegetariana,
quella scelta
che Confagricoltura sottolinea di non volere indicare, ma credo debbano essere presi in considerazione come
motivi primari. Il vegetarismo non è una dieta ma una filosofia di vita
che tiene conto innanzitutto della incommensurabile sofferenza animale
in allevamenti, macelli, zone di caccia e di pesca, veri e propri lager da cui
parte la trasformazione degli animali da esseri senzienti a ingredienti.
Visto che il
convegno di Confagricoltura si occupa di cucina vegetariana, aggiungo che
esiste la cucina vegana che, rispetto a quella vegetariana, esclude
il consumo di latte, latticini e uova. Credo
che Confagricoltura non escluda questi prodotti in quanto parte della propria
attività ma è cosa nota che dietro la produzione di
latte e uova ci sia sfruttamento di animali e, come per il consumo di carne e
pesce, morte degli stessi.
Confagricoltura ha la competenza, e secondo me la
fortuna, di occuparsi di agricoltura. La
parola “agricoltura”, nel nome stesso della confederazione, significa “coltura dell’agro” e credo che
bisognerebbe recuperare questo modo di coltivare per ottenere il necessario di
cui cibarsi, senza coinvolgere nella catena
alimentare gli animali, trasformando questa
catena in una catena di morte. Ho visto sul sito le Federazioni di Prodotto
E’ il trionfo degli allevamenti avicoli, ovi-caprini, suini, equini,
bufalini e la lattiero-casearia. Credo che tutto ciò non abbia nulla a che fare con la
“coltura dell’agro” ma certamente
ha a che fare col profitto. Se
Confagricoltura iniziasse ad aprire qualche porta alla produzione di latte
vegetale, frutto della “coltura dell’agro”, si risparmierebbe la vita a molti
vitelli e si ridurrebbe la sofferenza a molte mucche, ridotte a rubinetti da
cui far sgorgare latte tutta la vita.
Non è necessario essere animalisti estremisti fondamentalisti integralisti
per capire che la cucina vegetale dovrebbe essere un dovere morale.
E’ una
pretesa piuttosto ardita quella di aspettarsi da Confagricoltura un segnale di
empatia nei confronti
della vita animale. Ricordo nel Maggio 2013 la diffusione della petizione
sulla caccia ai caprioli: un’autentica esortazione allo sterminio, e forse alle
mangiate di polenta e capriolo che per qualcuno è un’autentica prelibatezza
http://www.confagricoltura.it/ita/territorio_nord/province/raccolta-firme-di-cia-e-confagricoltura-alessandria-per-limitare-il-numero-di-caprioli.php
Credo che Confagricoltura abbia intrapreso la strada giusta nel dedicare attenzione alla cucina vegetariana: ne è testimone anche un corso appena conclusosi con successo
Credo che Confagricoltura abbia intrapreso la strada giusta nel dedicare attenzione alla cucina vegetariana: ne è testimone anche un corso appena conclusosi con successo
Per questo
consiglio di approfondire l’argomento e di invitare tra i relatori del prossimo
eventuale convegno, oltre
a produttore di verdure, pediatra, farmacista, nutrizionista, insegnante di
danza, cuoco, una figura professionale che possa dare il suo contributo sul
piano etico mostrando quanta sofferenza provochiamo a CHI mangiamo.
Cordiali
saluti.
Paola Re
Via Virginio Arzani n.47
15057 Tortona (AL)
15057 Tortona (AL)
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