Pubblicato in FaceBoook il 18 gennaio 2011 alle ore 0.22 · Mi piace
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Ringrazio il compagno Sergio Dalmasso per
aver pubblicato questa meravigliosa pagina di empatia verso gli altri animali.
Rosa non ha espresso solo l'umanità e la sensibilità ma anche la COMPASSIONE, cioè ha condiviso il dolore
del bufalo ferito e inerme. Vuol dire che la compagna Rosa si trovava a
percorrere la strada che avrebbe potuto portarla a considerare tutti gli esseri
viventi per quello che sono, fratelli, esseri senzienti che
provano sentimenti tra cui il dolore, la nostalgia di momenti più felici e la
disperazione. Sentimenti che oggi tutti i più grandi scienziati hanno accertato
essere caratteristiche dei tutti gli animali anche non umani attraverso osservazioni
sia etologiche sia di quelle di tortura nelle "procedure". E da
rilevare che con questo termine "giuridico" si mistificano i più
grandi biocidi e le mostruose torture di laboratorio dei nostri fratelli
animali non umani. Purtroppo nonostante questi accadimenti la sinistra è ancora
molto lontano dal considerare gli animali (che sono loro gli ultimi degli
ultimi, dopo i proletari) come esseri che hanno diritto alla tutela giuridica
nella loro dignità, come dovrebbe avvenire per l'uomo e per la loro vita di specie in quanto appartenente
alla grande categoria della biodiversità ecologica. Superare l'antropocentrismo
per arrivare all'equa considerazione, dovuta ai nostri fratelli animali, non è
solo un atto d'amore ma una rivoluzione culturale, una necessità per l'intera sinistra,
una opportunità di trasformare il modo di produzione capitalistico da rapina
del plus valore a equa distribuzione delle opportunità di vita, a partire dalla
stessa esistenza per giungere alla dignità di specie. In questo scritto Rosa Luxemburg sembrerebbe però che,
nonostante la sua compassione e quindi un più avanzato livello di empatia con
altri, non abbia preso in considerazione questa ulteriore e quasi definitiva
necessità: il superamento dell' antropocentrismo.
Termine che giustifica il valore semplicemente ideologico e non reale che
l'uomo è padrone, signore e "custode" (come dicono le ultime
interpretazioni cattoliche) di tutte
le forme di vita "create" da
un misterioso e inesistente dio, dove l'uomo però è "creato" a
immagine e somiglianza del suo creatore, come se ognuno di noi fosse un dio ma
con le proprie caratteristiche ed esigenze egoistiche e di mercato, anche se da
plasmare secondo il dettato divino. E questo in quanto, per riprendere Rosa "Così è la vita, e così bisogna prenderla".... e perché la felicità,
secondo questa ideologia, non si può trovare in questo mondo ma solo
nell'altro, quello di favola o di fede, dopo la resurrezione. Riprendiamoci
come afferma Rosa il "coraggio", siamo "impavidi e sorridenti"
e
non facciamoci imbrogliare da questi cialtroni e ciarlatani che governano le
sovrastrutture del mondo, senza empatia o compassione, siano esse di affari, di pseudopolitica o di religione.
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