venerdì 6 gennaio 2012

ROSA LUXEMBURG IL DOLORE DEGLI ANIMALI Il mio comemnto


Pubblicato in FaceBoook il 18 gennaio 2011 alle ore 0.22 · Mi piace · http://static.ak.fbcdn.net/rsrc.php/v1/yw/r/drP8vlvSl_8.gif2

Ringrazio il compagno Sergio Dalmasso per aver pubblicato questa meravigliosa pagina di empatia verso gli altri animali. 

Rosa non ha espresso solo l'umanità e la sensibilità ma anche la COMPASSIONE, cioè ha condiviso il dolore del bufalo ferito e inerme. Vuol dire che la compagna Rosa si trovava a percorrere la strada che avrebbe potuto portarla a considerare tutti gli esseri viventi per quello che sono, fratelli, esseri senzienti che provano sentimenti tra cui il dolore, la nostalgia di momenti più felici e la disperazione. Sentimenti che oggi tutti i più grandi scienziati hanno accertato essere caratteristiche dei tutti gli animali anche non umani attraverso osservazioni sia etologiche sia di quelle di tortura nelle "procedure". E da rilevare che con questo termine "giuridico" si mistificano i più grandi biocidi e le mostruose torture di laboratorio dei nostri fratelli animali non umani. Purtroppo nonostante questi accadimenti la sinistra è ancora molto lontano dal considerare gli animali (che sono loro gli ultimi degli ultimi, dopo i proletari) come esseri che hanno diritto alla tutela giuridica nella loro dignità, come dovrebbe avvenire per l'uomo  e per la loro vita di specie in quanto appartenente alla grande categoria della biodiversità ecologica. Superare l'antropocentrismo per arrivare all'equa considerazione, dovuta ai nostri fratelli animali, non è solo un atto d'amore ma una rivoluzione culturale, una necessità per l'intera sinistra, una opportunità di trasformare il modo di produzione capitalistico da rapina del plus valore a equa distribuzione delle opportunità di vita, a partire dalla stessa esistenza per giungere alla dignità di specie. In questo scritto Rosa Luxemburg sembrerebbe però che, nonostante la sua compassione e quindi un più avanzato livello di empatia con altri, non abbia preso in considerazione questa ulteriore e quasi definitiva necessità: il superamento dell' antropocentrismo. Termine che giustifica il valore semplicemente ideologico e non reale che l'uomo è padrone, signore e "custode" (come dicono le ultime interpretazioni cattoliche) di tutte le  forme di vita "create" da un misterioso e inesistente dio, dove l'uomo però è "creato" a immagine e somiglianza del suo creatore, come se ognuno di noi fosse un dio ma con le proprie caratteristiche ed esigenze egoistiche e di mercato, anche se da plasmare secondo il dettato divino. E questo in quanto, per riprendere Rosa "Così è la vita, e così bisogna prenderla".... e perché la felicità, secondo questa ideologia, non si può trovare in questo mondo ma solo nell'altro, quello di favola o di fede, dopo la resurrezione. Riprendiamoci come afferma Rosa il "coraggio", siamo "impavidi e sorridenti" e non facciamoci imbrogliare da questi cialtroni e ciarlatani che governano le sovrastrutture del mondo, senza empatia o compassione,  siano esse di affari,  di pseudopolitica o di religione.

Nessun commento:

Posta un commento