LA MORTE E' UN EVENTO IMPRESCINDIBILE E
NECESSARIO,
LA NOSTRA COMPASSIONE E UN SENTIMENTO
DEGLI ESSERI VIVENTI,
LA VALUTAZIONE "DI INGIUSTIZIA" IN RELAZIONE DELLA PERDITA DI UN
UMANO A CAUSA DELLA SUA MORTE E' UN DATO CULTURALE
creato dai più forti che governano il
mondo
Nel Blog dal titolo accattivante "TI STIMAVO ora non più" è riportato un post a cui voglio contribuire a sviluppare un dibattito che partendo dalla morte di un amico si arrivi a riconsiderare la nostra vita.
Comprensione e compassione verso la perdita di un essere vivente (che sia umano o non umano).
Non è l'ingiustizia, rappresentata secondo te dalla
morte. E' invece l'arroganza
dell'animale uomo, che pensa di
essere dio. E questo perché ha interiorizzato, anche involontariamente,
quello che ci dicono sia avvenuto, "che l'uomo è stato creato a
sua immagine e somiglianza". Se questo fosse vero l'uomo non
può che autodistruggersi. Basta leggere il vecchio testamento e ancora alcuni
passi del nuovo per vedere che aveva già cominciato a fare dio in particolare
con coloro che "non lo seguivano". Un dio arrogante, malvagio, ingiusto, e inesistente, se non nella
testa degli uomini pervenuto attraverso l'idea
di dio. Una
delle tante invenzioni greche fatta propria, per convenienza, dai cristiani.
Cioè che l'idea di qualsiasi cosa
fosse reale o era percepita come tale era preesistente e si collocava nell' iperuranio dei greci e
nell' "al di là" dei credenti ebrei e cristiani
La morte è un fatto (naturale, ma anche causato) che
avviene e che pone fine ad una o più esistenze. Non dobbiamo prendercela con la morte ma con chi ci ha confuso le idee
fin dalla nascita per rafforzare e accrescere i propri beni e interessi terreni.
I cristiani del primo secolo avevano idee chiare che consistevano
nel saper scindere quello che era di cesare da quello che era di dio. Rifiutavano le armi, erano vegetariani e affermavano che
tutti gli uomini erano uguali e che la fine del mondo era vicina.
Concetti praticabili ma anche ideologie e fantasticherie. La superbia, l'egoismo e la voracità dell'uomo (di pochi uomini
rispetto alle maggioranze delle popolazioni umane) si manifesta, secondo i dati attualmente conosciuti, nella
prevaricazione, oppressione e sfruttamento di altri uomini e animali. E
tutto questo a causa
di coloro che infondono ideologie che si vorrebbero realizzabili in un mondo
ultraterreno che non c'è, ha
ridotto la terra allo stato in cui siamo oggi e ad incamminarsi verso la fine
dell'esistenza globale.
Questo
ovviamente è il mio pensiero, legittimo quanto quello di chiunque altro,
compreso quello criminale di papi o qualsiasi altro capo religioso. Ma una cosa è
pensare con la propria testa attraverso logica, esperienza,
razionalità ed emotività. Altra cosa è
imporre surrettiziamente la propria visione del mondo, come fa qualsiasi religione monoteista, in primis la
chiesa cattolica alla pari dell'Islam e dell'ebraismo. Tre religioni monoteistiche
con uno stesso dio a cui sono stati rivelati i principi divini incoerenti tra loro e in cui il Gesù cristiano è
figlio di dio. Quello stesso dio che nel Corano afferma che Maometto è l'unico
suo profeta dimenticando di comunicare agli arabi di suo figlio Gesù (già nato
ma anche morto da 600 anni al tempo di Maometto). E infatti l'Islam non
considera Gesù figlio di dio perché un dio non può mai diventare uomo tra gli
uomini. Lo stesso dio (quello degli ebrei) non ha mai comunicato che il suo
messia fosse Gesù. Ma per i "furbetti antiebrei" del
tempo, s'inventarono qualcosa di
dirompente nella storia del mondo. Gesù non solo era figlio di dio
ma era anche il messia,
incominciando una guerra non tanto sotterranea
tra Ebrei e cristiani in cui i primi furono definiti "POPOLO
DEICIDA" e quindi denigrati come "sporchi ebrei" perché aveva
ucciso il figlio di dio. E successivamente tra Cristiani e Islam. Non voglio
dilungarmi oltre. Volevo solo dire che
le nostre considerazioni, affermazioni valutazioni dipendono molto dai valori che abbiamo interiorizzato
dalla nascita. (E non è un caso che i gesuiti dissero: DATEMI UN BAMBINO
PER I PRIMI DUE ANNI E DIVENTERA' NOSTRO PER TUTTA LA VITA). Negli ultimi 150 anni la psicologia ha
confermato quello che altri avevano già scoperto nei secoli precedenti. Quindi i valori che
ci sono stati dati (se non imposti dalla
cultura, specie quella delle radici cristiane) e che hanno formato,
anche la nostra personalità, dovrebbero essere sempre
messi a confronto con il pensiero umano di ciascuno, oltre che
essere "fari della nostra vita". Il risultato dovrebbe costituire un nuovo modo di concepire la vita terrena in
rapporto con l'ambiente e in particolare gli animali che, contrariamente a
quanto affermava Cartesio nel 1600 , posizione assunta poi dalla chiesa, sono
esseri senzienti con un loro intelletto e i loro sentimenti e quindi titolari di
diritti
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