sabato 18 febbraio 2012

MORTE COMPASSIONE INGIUSTIZIA



LA MORTE E' UN EVENTO IMPRESCINDIBILE E NECESSARIO,
LA NOSTRA COMPASSIONE E UN SENTIMENTO DEGLI ESSERI VIVENTI,
LA VALUTAZIONE "DI INGIUSTIZIA" IN RELAZIONE DELLA PERDITA DI UN UMANO A CAUSA DELLA SUA MORTE E' UN DATO CULTURALE
creato dai più forti che governano il mondo

Nel Blog dal titolo accattivante "TI STIMAVO ora non più"  è riportato un post a cui voglio contribuire a sviluppare un dibattito che partendo dalla morte di un amico si arrivi a riconsiderare la nostra vita.

Comprensione e compassione verso la perdita di un essere vivente (che sia umano o non umano). 
Non è l'ingiustizia, rappresentata secondo te dalla morte. E' invece l'arroganza dell'animale uomo, che pensa di essere dio. E questo perché ha interiorizzato, anche involontariamente, quello che ci dicono sia avvenuto, "che l'uomo è stato creato a sua immagine e somiglianza". Se questo fosse vero l'uomo non può che autodistruggersi. Basta leggere il vecchio testamento e ancora alcuni passi del nuovo per vedere che aveva già cominciato a fare dio in particolare con coloro che "non lo seguivano". Un dio arrogante, malvagio, ingiusto, e inesistente, se non nella testa degli uomini pervenuto attraverso l'idea di dio. Una delle tante invenzioni greche fatta propria, per convenienza, dai cristiani. Cioè che l'idea di qualsiasi cosa fosse reale o era percepita come tale era preesistente  e si collocava nell' iperuranio dei greci e nell' "al di là" dei credenti ebrei e cristiani
La morte è un fatto (naturale, ma anche causato) che avviene e che pone fine ad una o più esistenze. Non dobbiamo prendercela con la morte ma con chi ci ha confuso le idee fin dalla nascita per rafforzare e accrescere i propri beni e interessi terreni.
I cristiani del primo secolo avevano idee chiare che consistevano nel saper scindere quello che era di cesare da quello che era di dio. Rifiutavano le armi, erano vegetariani e affermavano che tutti gli uomini erano uguali e che la fine del mondo era vicina. Concetti praticabili ma anche ideologie e fantasticherie. La superbia, l'egoismo e la voracità dell'uomo (di pochi uomini rispetto alle maggioranze delle popolazioni umane) si manifesta, secondo i dati attualmente conosciuti, nella prevaricazione, oppressione e sfruttamento di altri uomini e animali. E tutto questo a causa di coloro che infondono ideologie che si vorrebbero realizzabili in un mondo ultraterreno che non c'è, ha ridotto la terra allo stato in cui siamo oggi e ad incamminarsi verso la fine dell'esistenza globale.
Questo ovviamente è il mio pensiero, legittimo quanto quello di chiunque altro, compreso quello criminale di papi o qualsiasi altro capo religioso. Ma una cosa è pensare con la propria testa attraverso logica, esperienza, razionalità ed emotività. Altra cosa è imporre surrettiziamente la propria visione del mondo, come fa  qualsiasi religione monoteista, in primis la chiesa cattolica alla pari dell'Islam e dell'ebraismo. Tre religioni monoteistiche con uno stesso dio a cui sono stati rivelati i principi divini incoerenti tra loro e in cui il Gesù cristiano è figlio di dio. Quello stesso dio che nel Corano afferma che Maometto è l'unico suo profeta dimenticando di comunicare agli arabi di suo figlio Gesù (già nato ma anche morto da 600 anni al tempo di Maometto). E infatti l'Islam non considera Gesù figlio di dio perché un dio non può mai diventare uomo tra gli uomini. Lo stesso dio (quello degli ebrei) non ha mai comunicato che il suo messia fosse Gesù. Ma per i "furbetti antiebrei" del tempo, s'inventarono qualcosa di dirompente nella storia del mondo. Gesù non solo era figlio di dio ma era anche il messia, incominciando una guerra non tanto sotterranea tra Ebrei e cristiani in cui i primi furono definiti "POPOLO DEICIDA" e quindi denigrati come "sporchi ebrei" perché aveva ucciso il figlio di dio. E successivamente tra Cristiani e Islam. Non voglio dilungarmi oltre. Volevo solo dire che le nostre considerazioni, affermazioni valutazioni dipendono  molto dai valori che abbiamo interiorizzato dalla nascita. (E non è un caso che i gesuiti dissero: DATEMI UN BAMBINO PER I PRIMI DUE ANNI E DIVENTERA' NOSTRO PER TUTTA LA VITA). Negli ultimi 150 anni la psicologia ha confermato quello che altri avevano già scoperto nei secoli precedenti. Quindi i valori che ci sono stati dati (se non imposti dalla cultura, specie quella delle radici cristiane) e che hanno formato, anche la nostra personalità,  dovrebbero essere sempre messi a confronto con il pensiero umano di ciascuno, oltre che essere  "fari della nostra vita". Il risultato dovrebbe costituire un nuovo modo di concepire la vita terrena in rapporto con l'ambiente e in particolare gli animali che, contrariamente a quanto affermava Cartesio nel 1600 , posizione assunta poi dalla chiesa, sono esseri senzienti con un loro intelletto e i loro sentimenti e quindi titolari di diritti

Nessun commento:

Posta un commento