BUONGIORNO
18/01/2014
A Sua insaputa
MASSIMO
GRAMELLINI
In che modo reagisce agli
imprevisti una struttura provata a tutte le intemperie come la Chiesa? Lo abbiamo verificato ieri, quando una
suorina del Salvador di stanza a Rieti ha vinto il premio Scajola 2014 «A Sua
insaputa».
Martedì
notte le consorelle avevano telefonato
in ospedale per denunciare i sintomi di una malattia misteriosa: la ragazza aveva il ventre
attraversato da forti dolori. La visita di rito ha svelato l’enigma: gravidanza al nono mese.
E qui sono cominciate le
reazioni,
tutte all’insegna dello stupore.
«Non è
possibile, sono una suora» ha
detto la suora, come se la qualifica valesse da
contraccettivo.
«Non potevamo
immaginare una cosa simile»
hanno aggiunto le consorelle, che avranno attribuito il pancione degli ultimi tempi a un’indigestione di
panini imburrati.
Francamente esagerata la reazione della madre superiora: «Ha fatto tutto da sola».
E no, Madre: un aiutino, ancorché minimo, ci sarà pure
stato, a meno di voler scomodare paragoni impegnativi.
Ci si chiede piuttosto
se nell’ultimo anno il presidente francese Hollande non abbia compiuto una
visita di Stato a Rieti.
Ma la Superiora si è
superata quando ha detto: «Proprio non riesco a capire
perché ci sia così tanta attenzione attorno a questa storia».
Azzardiamo una risposta: perché in un mondo annoiato a morte dal ripetersi
monotono delle stesse miserie, il parto della suorina conserva una freschezza
che il ricordo ormai sbiadito della monaca di Monza non basta a offuscare.
Come sempre è toccato a papa Bergoglio metterci una pezza: al neonato è stato dato il nome
di Francesco.
Povera suorina. Cosa le è capitato!
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