Foto da FB Federico Bartolozzi
L’ITALIA DAL SATELLITE, COME LA VEDIAMO NELLA
FOTO. UN MONITO PER RIPENSARE LA NOSTRA VITA
E QUELLA DELLE FUTURE GENERAZIONI DI ESSERI SENZIENTI (esseri dotati di
sentimenti)
Perché ci soffermiamo solo e
sempre su ciò che appare e non anche su
ciò che rappresenta per gli altri? Parlo degli esseri senzienti con le ali. Quelli
che, a migliaia, sorvolano la nostra penisola periodicamente, per inseguire il
cambio delle stagioni, la riproduzione e la sopravvivenza della loro specie. Facciamo uno sforzo e
chiediamoci il perché. Ci hanno abituato a far funzionare il cervello, principalmente
per la sola parte visiva e non anche quella critica. La famiglia, la scuola, le
organizzazioni sociali, la politica, i mezzi d’informazione di massa, la rete e
sempre più siti e social network con diverse concezioni del mondo. Tutti al servizio dei potenti (parlo degli 85 individui,
cioè persone umane o giuridiche che, tramite scatole cinesi, condizionano le scelte
politiche e religiose (quest’ultime quando non sono allineate ai
loro disegni di dominio), del mondo del
capitale e della conseguente loro conservazione.
A quante persone che hanno
cliccato “mi piace” è venuto in mente che forse la bellezza che noi riscontriamo nella foto, diventa un ostacolo molte volte mortale, per l’orientamento degli esseri senzienti alati?
Quante persone sanno che la Lombardia leghista ciellina e berlusconiana ha
approvato una legge (1) per “salvaguardare il passaggio notturno degli “esseri
senzienti” alati in migrazione. I
legislatori (politici) e i tecnici (dirigenti) li chiamano ancora “avifauna”, per non voler sottolineare la soggettività e la
loro senzietà e quindi il loro diritto alla vita, alla dignità e al
benessere). E quanti ricordano che la proposta di questa legge è
partita da Varese, con raccolta di firme promossa dal cattolico prof. Furia del
Centro Geofisico del Campo dei fiori? E che nonostante la sua approvazione, la zona della Lombardia in particolare di Milano ha
ancora un forte impatto sulle rotte dei nostri amici, come si può vedere dalla
foto? E questo vuol dire che NON SI È PROVVEDUTO A MODIFICARE L’ORIENTAMENTO DELLE
LUCI PUBBLICHE, VERSO TERRA, IN
MODO CHE NON COLPISCANO IL CIELO, NEMMENO DI RIFLESSO.
Qualcuno dirà: ma mancano i soldi! No, i soldi ci sono ma devono essere usati per investimenti che contano,
ma contemporaneamente devastano territori,
impoveriscono sempre gli stessi (umani e non umani), creano difficoltà nella
vita di tutti i giorni. Quegli
investimenti di capitale per azioni decise da pochi “umani” (multinazionali,
banchieri, finanzieri, ecc.) e inserite dai
loro sicari nei bilanci pubblici (stato, regioni, comuni, città metropolitane, ecc).
Questo afferma la modifica alla Costituzione
proposta dal governo Monti, su richiesta dei finanzieri europei
e APPROVATA QUASI DUE ANNI FA (2) dalla maggioranza del parlamento, in sordina.
Perché comunque la si voglia considerare, in pratica è AVVENUTO
UN COLPO DI STATO di maggioranza e opposizione al servizio della UE del
capitale. Una norma che afferma che i debiti degli stati devono essere
pagati, e quindi i bilanci devono stare
in pareggio. Tutti i soldi devono essere usati per mantenerlo e spesi solo per
investimenti di capitale e non anche per gl’investimenti sociali e
ambientali. Ed è proprio questo il maggior motivo
per cui i comuni “non hanno soldi”. Ma se qualche autorità
politica intende ugualmente finanziare il welfare (la spesa sociale del
benessere umano) deve acquisire l’approvazione della UE, che non la darà mai, visto il buco del debito pubblico e degli
interessi passivi che ci siamo ritrovati per la mal gestione del passato,
compresa quella berlusconiana e leghista.
Questioni politiche? Sì. Perché i grandi uomini, non privi di
pecche come tutti, ci insegnano che la politica è l’arte della mediazione
per la ricerca della felicità di ciascun “umano”. Tutti gli
interessi, da qualunque parte emergono: dall’uomo persona singola o
giuridica (società, fondazioni, associazioni, ecc.), dagli esseri senzienti o
dall’ambiente, devono
poter essere valorizzati equamente, dai governanti eletti dal popolo.
Non “l’equità”
di Monti, che è stato solo dalla parte della massoneria laica e religiosa
internazionale. Ha tutelato solo il loro potere e affossato
quello, grande o piccolo, di tutti gli altri soggetti giuridici (animali umani
e non umani). Le scelte politiche ricadono, come tutti sanno, non
solo su noi schiavi del capitale economico e finanziario, ma anche, come è ben
noto, sull’ambiente, sull’ecologia, sulla scienza, sulla tecnica, sulla bioetica
e sulla grande acquisizione, che si sta espandendo
sempre di più, in particolare tra gli intellettuali e gli umani sensibili agli
animali, nostri compagni, del NUOVO STILE DI
VITA ANTISPECISTA che vede nel rapporto
uomo-animali la chiave per trasformare la nostra esistenza, in una forma più equilibrata, tra credenti e non credenti, tra
umani e non umani, più sereno, più felice, più solidale con gli altri
(oppressi, malati, disabili, poveri, schiavi moderni, discriminati), più empatico
e compassionevole con chi soffre, siano essi umani e non umani e finalmente
senza più guerre.
Si potrà? Basta crederci, attivarci ed
essere in tanti. Il numero è in
costante aumento ma tutti dobbiamo aiutare a sensibilizzare chi
non è stato ancora in grado di poter percepire e considerare questa grande possibilità
individuale, collettiva o comunitaria.
Sito del Dipartimento di
astronomia dell’università di Padova http://www.lightpollution.it/cinzano/page95.html e http://www.lightpollution.it/cinzano/indexit.html
2)
(2) Il pareggio di bilancio in
Costituzione
Nel corso della seconda parte della XVI legislatura,
in concomitanza con l'acuirsi delle tensioni sui debiti sovrani dell'area
dell'Euro, è emersa a livello comunitario l'esigenza di prevedere negli
ordinamenti nazionali ulteriori e più stringenti regole per il consolidamento
fiscale e, in particolare, di introdurre, preferibilmente con norme di rango
costituzionale, la "regola aurea" del pareggio di bilancio. Con legge costituzionale 20 aprile 2012, n. 1 è stato
pertanto introdotto nella Costituzione, in coerenza anche con quanto
disposto da accordi internazionali quali
il c.d. Fiscal compact, il principio dell'equilibrio strutturale delle entrate
e delle spese del bilancio.
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