L’antispecismo spiegato
a mia mamma
27/11/2011 - Troglodita Tribe
«Come l’antirazzismo rifiuta la
discriminazione basata sulla razza e l’antisessismo quella basata sul genere
sessuale, l’antispecismo respinge quella basata
sulla specie, sostenendo che la sola appartenenza ad
una diversa specie non giustifica eticamente il diritto di disporre della vita,
della libertà e del lavoro di un essere senziente». (Wikipedia)
Agenda planning settimanale
|
cm 10x15 - carta riciclata 100%
|
copertina cartonata con comodo elastico
|
cod. EA090 - pp. 164 - € 10.00
|
(per gli abbonati € 8.50)
|
–
Allora ti aspetto per pranzo, mi
raccomando non tardare che ho preparato le lasagne al forno!
–
Ma mamma, lo
sai che non mangio prodotti animali, sono antispecista.
– Sei anticosa...?!
– Antispecista.
– E cosa sarebbe, una nuova dieta?
– No, non è una dieta. Hai presente il razzismo?
–
Sì, certo, la mia parrucchiera è razzista. Dice sempre che gli stranieri se ne
devono andare, devono tornare al loro paese perché vengono qui solo per rubare.
– E secondo te è
giusto?
–
No che non è giusto: se sono venuti qui è perché al loro paese c’è la guerra,
oppure una dittatura, oppure perché c’è una carestia o una calamità naturale. E
a rubare, rubano in qualunque stato e in qualunque continente.
– Esatto! Non c’è una razza che ruba più di altre, o una
popolazione più intelligente di altre, e non c’è neanche una razza superiore o
con più diritti di tutte le altre.
–
Ma certo! Ma perché mi spieghi queste cose, lo sai che non sono razzista.
– Ecco, l’antispecismo fa un altro
passo e dice che non esiste una specie superiore alle altre, una specie che può
prendersi il diritto di trattare tutti gli altri animali come oggetti da
sfruttare, da imprigionare, da uccidere.
–
Ma noi siamo la specie dominante perché siamo più intelligenti.
– È evidente che siamo la specie
dominante. Grazie all’uso che abbiamo fatto della nostra intelligenza siamo i
più forti ma anche i più spietati, abbiamo sottomesso il Pianeta alle nostre
necessità. Ma guardiamo le cose con attenzione: è proprio vero che il più forte
è anche superiore? Ti faccio un esempio: se adesso entra una persona con un
grosso randello e ti obbliga a dargli tutti i soldi che hai altrimenti ti
spacca la testa, come lo giudichi? Sicuramente è più forte, ma è anche
superiore a te? È anche più intelligente, più saggio, più sensibile?
–
No di certo, quello sarebbe soltanto un delinquente!
– E noi come ci comportiamo con gli
altri animali? Li portiamo via dal loro ambiente naturale, li rinchiudiamo, li
alimentiamo forzatamente, rubiamo il loro latte, le loro uova, la loro carne,
la loro pelle, e facciamo tutto questo con la forza, contro la loro volontà. È
in questo che consiste la nostra superiorità?
–
Ma noi siamo andati sulla luna, sappiamo fare cose che gli animali non possono
neanche immaginare.
– E anche gli animali fanno cose
straordinarie: pensa al volo di una rondine o a quello di un piccione
viaggiatore; oppure le balene, pensa che quando cercano una femmina possono
emettere canti meravigliosi che si propagano per centinaia di chilometri. Gli
animali sono diversi da noi, hanno un altro modo di rapportarsi con il mondo. È
per questo che ti ho fatto l’esempio del razzismo: tutto ciò che è diverso da
noi non è inferiore, non possiamo schiacciarlo o sottometterlo o sfruttarlo
solo perché al momento siamo più forti, più ricchi o più acculturati.
– Ma loro sono bestie, mica persone!
– Mamma cara, siamo tutti bestie,
siamo tutti animali. Ciascuno con caratteristiche diverse, certo, ma tutti
proviamo dolore, amore, rabbia, solitudine, gioia. E poi, volendo ragionare per
assurdo, anche se fosse vero che siamo esseri superiori rispetto a tutti gli
altri animali, sarebbe davvero un buon motivo per ucciderli, per metterli in
gabbia, per sfruttarli, per usarli come cavie da laboratorio? Prova a
immaginare che, da un altro pianeta, arriva sulla Terra una specie superiore
(come intelligenza, cultura, tecnologia...) rispetto alla nostra. Prova a
immaginare che loro cominciano a imprigionarci e ad allevarci per produrre
carne dagli uomini e latte dalle donne. Continueresti a considerarli una specie
superiore, oppure li riterresti una specie priva di sensibilità e rispetto nei
confronti degli altri?
–
Ma noi non uccidiamo gli animali per divertimento, lo facciamo solo perché è
necessario, lo facciamo per nutrirci.
– L’esistenza in vita e in piena
salute di moltissimi vegan dimostra che tutto questo non è affatto
indispensabile alla sopravvivenza come, invece, avviene per i carnivori
predatori. È per questo che la filosofia antispecista, e la sua pratica
quotidiana che è il veganismo, non possono essere considerati uno stile di
vita, una scelta personale e privata tra le tante disponibili.
–
Non capisco. A me sembra che l’antispecismo sia proprio una tua scelta
personale.
– Una scelta, uno stile di vita è,
appunto, un fatto personale, privato. Se scelgo di vivere in campagna, non ho
alcun problema se un altro sceglie di vivere in città o se un altro ancora
sceglie di vivere al mare.
–
E per quanto riguarda l’antispecismo? Che differenza c’è?
– La filosofia antispecista non
riguarda solo la sfera personale, la sfera della propria vita privata. Riguarda
soprattutto lo sfruttamento e la morte di miliardi di animali, persone non
umane che soffrono come noi, che hanno una sensibilità, che formano famiglie,
che si costruiscono case, che comunicano tra loro. ueste persone non sono di
chi le compra, non sono merci, non sono oggetti, non sono macchine. Quindi per
un antispecista non ha senso dire: «io non uccido e sfrutto e imprigiono
animali, ma tu sei libero di farlo» come si dovrebbe dire, appunto, per
qualunque scelta personale.
–
E che cosa dice allora un antispecista?
– Un antispecista afferma di non uccidere
animali e di non poter impedire con la forza che altri lo facciano perché, in
quel caso, si ritornerebbe alla logica del dominio, della sopraffazione, che è
tipica dello specismo. Ciò non toglie, naturalmente, che gli animali possono
essere aiutati, liberati, che ci si può opporre, che si può boicottare,
disturbare, provocare, informare in un milione di modi. Ma questa faccenda
della scelta è fondamentale perché permette di comprendere la grande differenza
che intercorre tra chi desidera far cessare la violenza sugli animali solo
nella sua sfera privata e chi invece vive, lavora e si impegna
concretamente per un cambiamento sociale. In altre parole per ottenere la
liberazione animale, che comprende, ovviamente, anche gli umani.
–
Non riesco a inquadrare bene questa differenza. A me sembra che proprio
attraverso le nostre scelte personali sia possibile ottenere un cambiamento
sociale.
– Sì, ma in molti casi non è
sufficiente, anzi questo atteggiamento può anche diventare egoistico. Ti faccio
un esempio: prova a immaginare di vivere in una società in cui le mutilazioni
genitali femminili vengono accettate e praticate normalmente. In questa
società, però, ci sono delle persone che sono contrarie perché ritengono questa
pratica indegna e degradante. Queste persone ribelli si dividono in due
categorie. La prima decide di non praticare queste mutilazioni sulle proprie
figlie, ma afferma che tutti gli altri hanno il diritto di fare come meglio
credono. La seconda categoria, invece, oltre a non praticarle, si impegna per
diffondere informazioni affinché tutte le bambine non debbano più subire questi
orrori. La seconda categoria, quindi, cerca di ottenere un cambiamento sociale
per tutti e per tutte, e questo fatto va ben oltre le scelte private e
personali. Ora mi domando a quale delle due categorie vorresti aderire.
–
Lo sai bene, mi impegnerei certamente con la seconda, nei limiti delle mie
possibilità naturalmente.
–
E lo stesso vale per l’antispecismo. Non ci si accontenta di non provocare
direttamente la morte degli animali, si cerca di innescare un cambiamento, di
portare allo scoperto delle palesi ingiustizie che generano sofferenza,
privazione della libertà e delle più elementari norme di convivenza con le
altre specie.
Articolo tratto dal mensile Terra Nuova - Novembre 2011 disponibile
anche nella versione eBook.
La
nostra rivista: TERRA NUOVA
Nessun commento:
Posta un commento