Quanti ne uccidono le coccole...
e il pressapochismo?
a gattare e gattari sulla panleuco (e non solo)
Sì, il titolo è
provocatorio, ma siamo davvero stufi di sentire di casi
di panleucopenia che potrebbero essere evitati se solo si adottassero banali
misure di prevenzione.
Abbiamo fatto un un volantino con la consulenza
scientifica dei nostri veterinari (Stefano Bo e Paola Cavana che qualche
"titolo" in materia ce l'hanno...) dove in due paginette abbiamo
messo, in un linguaggio semplice, tutte le cose più importanti che bisogna
sapere su questa terribile malattia, e in particolare sulla prevenzione che è la più importante di tutte.
Cosa ci vuole a tenere i gattini in una gabbia per 2
settimane e non farli scorrazzare per una stanza? Cosa ci vuole a usare ciotole e lettiere monouso, a non maneggiarli se non con i guanti
(anch'essi monouso). Cosa ci vuole a non
mischiare cucciolate diverse? QUESTE SONO NORME ELEMENTARI, ECONOMICHE, che
TUTTI possono seguire... se solo lo si vuole e se si entra nell'ottica che
per occuparsi
di gatti non bastano tante coccole e buone intenzioni.
Se in uno
stallo c'è stato un gatto con la panleucopenia quel posto è
"bruciato" per almeno un anno, e se
in quella casa ci sono dei gatti, specialmente giovani e non vaccinati sono a
rischio pure loro.
Lo so benissimo che è
brutto, straziante tenere chiuso un gattino in una conigliera: ma mettiamoci in
testa che quello è l'unico modo per salvargli la vita. Perché
LA
PANLEUCOPENIA UCCIDE.
La panleucopenia è il peggior nemico (mortale) dei
gattini, anche se non è l'unico.
I gattini dovrebbero essere svermati, spulciati,
testati e trattati per le micosi, e sono consapevole che non sempre è possibile
fare tutto al meglio. Ma fare il possibile, almeno per
le patologie più gravi, bisogna farlo: è
NOSTRO DOVERE.
Cambiare mentalità
Bisogna cambiare
mentalità. Bisogna mettersi in testa che occuparsi di gatti non vuol dire
solo dargli da mangiare e tante coccole, e nemmeno non vuol dire solo
sterilizzare.
I primi veterinari dei nostri gatti siamo noi e non può
che essere così. A noi spetta di non esporli a rischi
evitabili, siano essi di contagio o altro; a noi spetta di individuare i
sintomi il piu' presto possibile. Noi abbiamo il DOVERE DI INFORMARCI, da fonti
attendibili, ed agire di conseguenza. Non
é accettabile che ci siano posti in cui si faccia il "test FIP"
(che indica solo la presenza del coronavirus che vuol dire poco o nulla) perché lo si é sentito da qualche parte,
o che ci si preoccupi eccessivamente
della FIV e non di cose ben più serie
quali la panleucopenia o perché no delle
profilassi di base.
Dobbiamo studiare, imparare a "lavorare
bene" perché solo così possiamo davvero fare il loro bene.
Ognuno di noi ha fatto degli sbagli, ognuno di noi ne
ha tanti sulla coscienza: perché non ce l'ha fatta, per leggerezza,
pressapochismo o ignoranza. Chi scrive ha una lunga lista a cui chiedere
perdono... Però questo non dev'essere una sorta di consolazione ma uno stimolo
a fare meglio.
Facciamo in
modo, tutti, di dover piangere di meno e salvarne di più...
laCincia
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