lunedì 20 agosto 2012

ABBANDONA IL CANE FERITO IN MONTAGNA - DOPO 8 GIORNI I VOLONTARI LO RITROVANO VIVO


Denver
Missy, il cane abbandonato dal padrone sulla montagna: salvato dal gruppo Facebook
Rimasta ferita su una cima alta oltre 4mila metri, non era in grado di scendere. È stata salvata da un gruppo di volontari 

Missy, 30 chili, è stata salvata grazie a una missione di recupero scattata sul web

NEW YORK - Un cane abbandonato in alta montagna, una coppia di escursionisti che dopo giorni lo ritrova più morto che vivo, sanguinante in un buco tra le rocce, l’impossibilità di riportare a valle 30 chili di cagnolona sfinita, l’appello su Internet che fa scattare la missione di recupero, 8 alpinisti di buona volontà, 9 ore di discesa, la tormenta di neve e il mancato tormento del padrone che ha il coraggio di volere indietro la lupa meticcia che ha abbandonato ferita sul Mount Bierstadt, e dulcis in fundo un giudice che deciderà se condannarlo per crudeltà e abbandono di animale.

La storia di Missy è a lieto fine. Era missing, scomparsa. Il suo padrone, Anthony Ortolani (un cognome disgraziatamente italianeggiante), 29 anni, l’ha lasciata su. Con le zampe ferite dalle pietre acuminate. Non si porta un cane verso una cima alta oltre 4mila metri sulle Montagne Rocciose, non lontano da Denver. E comunque, ovviamente, dopo non la si abbandona tra le rocce perché non è più in grado di scendere.

Il recupero di Missy

LA GIUSTIFICAZIONE - Ortolani si è giustificato dicendo che il tempo era diventato brutto e lui aveva dovuto badare a un minore trovando la via del ritorno in mezzo alla tempesta.  
Così ha lasciato Missy al suo destino. Una volta a valle si è rivolto ai Ranger, ma la risposta sarebbe stata: troppo rischioso salire con questo tempo per un animale
Era il 5 agosto. Sei giorni dopo, Scott Washburn e la moglie Amanda girovagando lontano dal sentiero lungo la cresta della montagna si imbattono in Missy. È accucciata in un anfratto. Provano a sollevarla, ma è troppo pesante. Le bendano le zampe. Abbandonata una seconda volta.

Missing 2. I Washburn scendono a valle. Trovano una guardia forestale, che si scusa ma dice che non può fare niente. Le squadre di soccorso entrano in azione solo per gli umani. Amanda piange. Internet dà una mano: Facebook e poi il forum di alpinismo chiamato 14ers.

IL GRUPPO - Si crea un gruppo di volontari, mentre sul sito esplode la rabbia contro chi ha abbandonato Missy (il forum viene sospeso per “troppi messaggi”). In quota nevica. Ma la trovano. Missy è ancora viva. Ha cercato di muoversi, le rocce intorno sono sporche si sangue. Le danno da bere. Preparano uno zaino e poi comincia il lento ritorno a valle. Otto giorni dopo.

Il veterinario è “un miracolo”. E quando sarà dimessa dalla clinica dove sta recuperando la forma? I suoi salvatori vogliono adottarla. Lo sciagurato padrone la rivorrebbe indietro. Non è colpa sua, si difende, se i Ranger non l’hanno aiutato.

Ma lo sceriffo Rick Safe di Clear Creek dice che Ortolani sarà chiamato a giudizio per crudeltà il 16 ottobre. Rischia 18 mesi di carcere e 5mila dollari di multa. Un giudice deciderà anche sull’affido.

Lo sceriffo Safe dice che il cane “è stato abbandonato sulla montagna”. Come dire: adesso appartiene a chi l’ha ritrovata. Missy ha nuovi amici. Una nuova vita. Possibilmente lontano da mister Ortolani e dalle cime delle Rocky Mountains.

Michele Farina 20 agosto 2012 | 10:02

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