Denver
Missy, il
cane abbandonato dal padrone sulla montagna: salvato dal gruppo Facebook
Rimasta ferita su una cima alta oltre 4mila
metri, non era in grado di scendere. È stata salvata da un gruppo di volontari
NEW YORK - Un cane abbandonato in alta montagna, una
coppia di escursionisti che dopo giorni lo ritrova più morto che vivo,
sanguinante in un buco tra le rocce, l’impossibilità di riportare a valle 30
chili di cagnolona sfinita, l’appello su Internet che fa scattare la missione
di recupero, 8 alpinisti di buona volontà, 9 ore di discesa, la tormenta di
neve e il mancato tormento del padrone che ha il coraggio di volere indietro la
lupa meticcia che ha abbandonato ferita sul Mount Bierstadt, e dulcis in fundo
un giudice che deciderà se condannarlo per crudeltà e abbandono di animale.
La
storia di Missy è a lieto fine. Era missing,
scomparsa. Il suo padrone, Anthony Ortolani (un cognome disgraziatamente
italianeggiante), 29 anni, l’ha lasciata su. Con le zampe ferite dalle pietre
acuminate. Non si porta un cane verso una cima alta oltre 4mila metri sulle
Montagne Rocciose, non lontano da Denver. E comunque, ovviamente, dopo non la
si abbandona tra le rocce perché non è più in grado di scendere.
Il recupero
di Missy
LA GIUSTIFICAZIONE - Ortolani si è giustificato dicendo che il tempo era diventato
brutto e lui aveva dovuto badare a un minore trovando la via del ritorno in
mezzo alla tempesta.
Così ha
lasciato Missy al suo destino. Una volta a valle si
è rivolto ai Ranger, ma la risposta sarebbe stata: troppo rischioso salire con
questo tempo per un animale.
Era il 5 agosto. Sei
giorni dopo, Scott Washburn e la moglie Amanda girovagando lontano dal
sentiero lungo la cresta della montagna
si imbattono in Missy. È accucciata in un anfratto. Provano a sollevarla, ma è troppo pesante.
Le bendano le zampe. Abbandonata una seconda volta.
Missing 2. I Washburn scendono a valle. Trovano una guardia forestale,
che si scusa ma dice che non può fare niente. Le squadre di soccorso entrano in azione
solo per gli umani. Amanda piange. Internet dà una
mano: Facebook e poi il forum di alpinismo chiamato 14ers.
IL GRUPPO - Si crea un gruppo di volontari, mentre sul sito esplode la rabbia contro
chi ha abbandonato Missy (il forum viene sospeso per “troppi messaggi”). In quota nevica. Ma la trovano. Missy è ancora viva. Ha
cercato di muoversi, le rocce intorno sono sporche si sangue. Le danno da bere.
Preparano uno zaino e poi comincia il lento ritorno a valle. Otto giorni dopo.
Il
veterinario è “un miracolo”. E quando sarà dimessa dalla
clinica dove sta recuperando la forma? I suoi salvatori vogliono adottarla.
Lo
sciagurato padrone la rivorrebbe indietro. Non è colpa sua, si difende, se i
Ranger non l’hanno aiutato.
Ma lo sceriffo Rick Safe di Clear Creek dice che
Ortolani sarà chiamato a giudizio per crudeltà il 16 ottobre. Rischia 18 mesi di
carcere e 5mila dollari di multa. Un giudice deciderà anche sull’affido.
Lo sceriffo
Safe dice che il cane “è stato
abbandonato sulla montagna”. Come
dire: adesso appartiene a chi l’ha ritrovata. Missy
ha nuovi amici. Una nuova vita. Possibilmente lontano da mister
Ortolani e dalle cime delle Rocky Mountains.
Michele Farina 20 agosto 2012 | 10:02
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