Il ricordo più vivo di Margherita Hack
(Bruno Fedi a nome del M.A.).
Il ricordo più vivo di Margherita Hack, è il suo intervento in difesa
degli animali, dei "Nostri Fratelli Più Piccoli", come
disse, ripetendo le parole
di S. Francesco, in un convegno a Trieste, 30 anni or sono. Difendeva gli
altri animali dalla violenza e dalla crudeltà degli uomini, ma difendeva anche
la ricerca del vero, la ricerca scientifica, senza sopraffazione e sfruttamento
su chi è più debole di noi.
Era una donna che aveva "Fame e Sete
di Giustizia", pur non essendo una credente. Anzi, proprio
per questo,aveva una morale così rigorosa. Per questo rifiutava la violenza, anche se mascherata, ipocritamente,
da difesa dell'umanità.
Molte
altre volte, Margherita Hack ha parlato
del rapporto uomo-altri animali, difendendoli ed intuendo l'importanza dell'
empatia, per la nostra stessa sopravvivenza.
Lo ha fatto a Terni, su mia richiesta, riempiendo non
solo la grande sala medioevale della biblioteca, ma anche l' intera Piazza Del
Popolo; lo
ha fatto a Roma, l'ultima volta, un anno fa, nella Terza Università.
Discutemmo insieme su come far arrivare
un messaggio ai partiti che si dicevano innovatori della società, suggerendo un
nuovo modello di sviluppo, un nuovo stile di vita.
Pensammo ad un convegno che riunisse i grandi
della scienza, della filosofia, della sociologia, della comunicazione. Come non ci
avevano ascoltato quando parlavamo nelle piazze, i partiti non ci ascoltarono neppure stavolta.
Eppure, Margherita Hack mostrava come tutto fosse cambiato: la fisica, la
chimica, la filosofia, mentre l'etica di riferimento, le leggi e
conseguentemente i metodi di ricerca, rimanevano quelli dei secoli precedenti.
Eppure Margherita chiedeva più scienza, migliore
scienza, e assenza di crudeltà nella ricerca, che è il motore
dell' economia e della civiltà di popoli e nazioni.
Non fu
ascoltata, ma questa è stata la vera grandezza di
Margherita Hack:
essere non solo una ricercatrice di
verità, ma anche non aver dimenticato di far parte della natura e del complesso dei
viventi, che non può essere distrutto o torturato, per interesse
esclusivo dell' uomo.
Questo rende grande la Hack come cittadina dell' universo, non solo dell' Italia, perché non ha
pensato al proprio interesse, ma a quello di tutti, superando addirittura le
barriere di specie.
Aveva aderito, fin dalla sua costituzione, al Movimento Antispecista: voleva che anche gli altri animali
entrassero a far parte del grande disegno dell' uomo di sfuggire alla
sofferenza. Molti
grandi sono stati riconosciuti tali dopo la loro morte: così accada alla nostra grande sorella, non solo per le
sue ricerche scientifiche, ma anche per la sua grandezza come cittadina.
Per il
direttivo del Movimento Antispecista,
Bruno Fedi
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