domenica 30 giugno 2013

IL RICORDO PIU' VIVO di MARGHERITA HACK: la richiesta di una migliore scienza abolendo la crudeltà sugli animali nella ricerca

Il ricordo più vivo di Margherita Hack
(Bruno Fedi a nome del M.A.).

Il ricordo più vivo di Margherita Hack, è il suo intervento in difesa degli animali, dei "Nostri Fratelli Più Piccoli", come disse, ripetendo le parole di S. Francesco, in un convegno a Trieste, 30 anni or sono. Difendeva gli altri animali dalla violenza e dalla crudeltà degli uomini, ma difendeva anche la ricerca del vero, la ricerca scientifica, senza sopraffazione e sfruttamento su chi è più debole di noi.
Era una donna che aveva "Fame e Sete di Giustizia", pur non essendo una credente. Anzi, proprio per questo,aveva una morale così rigorosa. Per questo rifiutava la violenza, anche se mascherata, ipocritamente, da difesa dell'umanità.
Molte altre volte, Margherita Hack ha parlato del rapporto uomo-altri animali, difendendoli ed intuendo l'importanza dell' empatia, per la nostra stessa sopravvivenza. Lo ha fatto a Terni, su mia richiesta, riempiendo non solo la grande sala medioevale della biblioteca, ma anche l' intera Piazza Del Popolo; lo ha fatto a Roma, l'ultima volta, un anno fa, nella Terza Università. Discutemmo insieme su come far arrivare un messaggio ai partiti che si dicevano innovatori della società, suggerendo un nuovo modello di sviluppo, un nuovo stile di vita.
Pensammo ad un convegno che riunisse i grandi della scienza, della filosofia, della sociologia, della comunicazione. Come non ci avevano ascoltato quando parlavamo nelle piazze, i partiti non ci ascoltarono neppure stavolta.

Eppure, Margherita Hack mostrava come tutto fosse cambiato: la fisica, la chimica, la filosofia, mentre l'etica di riferimento, le leggi e conseguentemente i metodi di ricerca, rimanevano quelli dei secoli precedenti.

Eppure Margherita chiedeva più scienza, migliore scienza, e assenza di crudeltà nella ricerca, che è il motore dell' economia e della civiltà di popoli e nazioni.
Non fu ascoltata, ma questa è stata la vera grandezza di Margherita Hack:

essere non solo una ricercatrice di verità, ma anche non aver dimenticato di far parte della natura e del complesso dei viventi, che non può essere distrutto o torturato, per interesse esclusivo dell' uomo.

Questo rende grande la Hack come cittadina dell' universo, non solo dell' Italia, perché non ha pensato al proprio interesse, ma a quello di tutti, superando addirittura le barriere di specie.

Aveva aderito, fin dalla sua costituzione, al Movimento Antispecista: voleva che anche gli altri animali entrassero a far parte del grande disegno dell' uomo di sfuggire alla sofferenza. Molti grandi sono stati riconosciuti tali dopo la loro morte: così accada alla nostra grande sorella, non solo per le sue ricerche scientifiche, ma anche per la sua grandezza come cittadina.

Per il direttivo del Movimento Antispecista,

Bruno Fedi


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