ECCO PERCHE' LA SPERIMENTAZIONE ANIMALE PREGIUDICA
LA SALUTE DEGLI ESSERI UMANI
"Quanti esseri umani sarebbero
guariti e sarebbero vivi, oggi, se al posto degli animali avessimo utilizzato
metodi di sperimentazione attendibili? Metodi effettivamente in grado di
predire gli eventuali effetti avversi e l'efficacia dei rimedi? E' impossibile
non chiederselo...".
Aysha Akhtar, Laureata alla Eastern Virginia Medical School, specializzata
in Neurologia e in Medicina Preventiva, lavora per l'Ufficio Contro Terrorismo e
Minacce Emergenti della FDA americana e per il Public Health Service degli Usa
(http://www.ayshaakhtar.com/about).
Blogger del settore Scienze dell'Huffington Post, in questo
articolo Akhtar
spiega in quante situazioni (tre quelle più importanti) la sperimentazione
sugli animali non solo non aiuta gli esseri
umani ma ne pregiudica il benessere e la salute.
Ecco l'articolo: "Vostra
figlia dodicenne è in partenza per un campeggio estivo e per la prima volta viaggia
in aereo da sola. Ma la lascereste salire su quell'aereo sapendo che le
probabilità che arrivi senza incidenti a destinazione sono inferiori al 10%?
Se la risposta è no, allora dovete
chiedervi per quale motivo accettiamo percentuali di rischio analoghe quando
invece si tratta di sperimentazione animale.
Dopo avere superato i test sugli animali, tutti i nuovi farmaci devono
obbligatoriamente entrare nella fase dei trial clinici sull'uomo. Ebbene, chiunque partecipi come volontario a uno di questi trial clinici deve
sapere che nel 90% dei casi e oltre il rimedio dimostratosi efficace e sicuro
sugli animali si rivelerà invece inefficace o addirittura pericoloso su
di lui.
In
una precedente serie di articoli ho cercato di spiegare perché la sperimentazione
animale non funziona.
Un
fallimento in questo campo ci costa molto più caro che in ogni altro settore
scientifico, e reca danno a noi
esseri umani in tre modi diversi ma egualmente importanti.
PRIMO - I test di sicurezza condotti sugli animali ci
possono danneggiare in modo diretto
Nel marzo
2006, a sei volontari umani fu somministrata una dose di TGN 1412, una terapia sperimentale creata dalla società TeGenero. Come
racconta il giornale online Slate: "Nel giro di pochi minuti, i sei volontari giacevano
a terra in preda a collasso. Il composto era stato concepito per attenuare la
risposta immunologica, mentre in realtà l'aveva magnificata, scatenando una
serie di reazioni chimiche a catena che mandarono tutti e sei i volontari dritti
all'ospedale. Per diversi di loro il danno
agli organi interni è risultato irreversibile, e la testa di uno
di loro s'è gonfiata in modo talmente orrendo che i tabloid inglesi hanno
ribattezzato il caso "the Elephant
Man trial"". Il TGN 1412 era stato testato sui topi, sui conigli, sui
ratti e sulle scimmie senza che venisse
riscontrato alcun effetto avverso. Come se
non bastasse, le scimmie cynomolgus usate negli esperimenti erano state scelte
proprio perché si riteneva che replicassero le reazioni umane che costituivano
l'obiettivo del nuovo rimedio TGN 1412 (1).
Insomma, non
solo nei test erano state usate diverse specie animali ma tra queste erano
state scelte le specie che si pensava fossero più idonee allo scopo. Non soltanto le scimmie erano
state sottoposte a diversi test di tossicità a dose ripetuta ma per quattro
settimane consecutive gli erano state somministrate dosi 500 volte più grandi
di quelle in seguito somministrate ai volontari umani. E malgrado ciò, nessuna di loro aveva
accusato nessuna delle reazioni avverse che colpirono gli uomini pochi minuti
dopo aver ricevuto una minuscola dose del rimedio in regime di trial.
Il caso del TGN 1412 esemplifica
fino a che punto siano inaffidabili gli esperimenti animali destinati a verificare se
un composto o un nuovo rimedio saranno sicuri per l'uomo.
Ecco alcuni
altri esempi di test animali che hanno causato gravi danni all'uomo:
Ø
Nel 2004, Elan
Pharmaceuticals fu costretta a interrompere i trial per un vaccino per l'Alzheimer che aveva ottimamente curato i
modelli di "topo Alzheimer", perché la sostanza aveva determinato
l'infiammazione del cervello negli umani (2).
Ø
Una terapia
genica fortemente reclamizzata perché aveva curato cani affetti da emofilia fu
abbandonata perché aveva danneggiato il fegato e indotto altri problemi negli
umani, problemi mai emersi negli esperimenti animali.
Ø
Un trial
clinico sulla fialuridina, giudicata un promettente
rimedio per l'epatite B, eseguito dal National Institutes of Health (NIH)
fu bruscamente interrotto quando si scoprì che aveva provocato gravissimi
problemi al fegato di sette persone, cinque delle quali morirono e per due
delle quali si rese necessario un trapianto di fegato. (3)
Insomma, lungi dal proteggerci, la sperimentazione animale ci espone a
forti rischi. Oltre ai rischi diretti, come quelli appena descritti, ci sono
anche rilevantii effetti indiretti.
SECONDO - Test animali
fuorvianti possono indurci a scartare rimedi
che sarebbero risultati benefici per l'uomo. Non è possibile quantificare quante opportunità siano andate perdute
per colpa di inattendibili esperimenti sugli animali. Ma innumerevoli esempi ci
dicono che per fortuna sono gli stessi ricercatori a giudicare inaffidabili i
test animali.
Per esempio:
·
Un editoriale di Nature Reviews Drug Discovery (http://www.nature.com/nrd/journal/v2/n3/full/nrd1057.html) rivela che
il tamoxifene,
uno
dei più efficaci rimedi contro alcune forme di tumori al seno è stato sul punto di essere
scartato perché provocava tumori al fegato nei ratti, cosa che non succede negli esseri umani.
·
Il trattamento contro la leucemia a base di Gleevec andò quasi perduto perché
determina una gravissima forma di tossicità nei cani ma non nell'uomo (4). Fortunatamente, il produttore decise di
svilupparlo sulla base dei promettenti risultati ottenuti su colture cellulari
umane. Come argomenta John Pippin, direttore del Physicians
Committee for Responsible Medicine (PCRM): "Il Gleevec
è la storia di un successo costruito sulla base di una progettazione razionale
e di test realizzati con metodologie specie-specifiche, un rimedio che prolunga la vita
che non sarebbe mai stato sviluppato se i risultati
dei test sugli animali fossero stati presi seriamente in considerazione dai
ricercatori.
·
Gli esperimenti realizzati sugli animali ritardarono
l'approvazione della ciclosporina, rimedio utilizzato con successo
per i disordini autoimmuni e per combattere il rigetto post trapianti d'organo
(5).
·
Esperimenti realizzati sugli animali suggerivano che una perdita precoce della vista è causa di
irreversibile cecità, finché un individuo cieco
dalla nascita non riacquistò la vista in seguito a un'operazione per rimuovere
una cataratta eseguita quand'era già in là con gli anni (6). In virtù di questa scoperta
"umana", molti individui ciechi ora possono riacquistare la vista
grazie a operazioni che sulla base dei precedenti
esperimenti animali erano state giudicate inutili. Solo cinque dei 10.000 potenziali rimedi testati
in laboratorio raggiungono lo stadio dei trial clinici sull'uomo. Molti non vanno oltre i test animali a causa di reazioni
specie-specifiche.
Ma è possibile,
anzi probabile che molte di queste sostanze si sarebbero rivelate
straordinariamente sicure ed efficaci per l'uomo.
Domanda: Quanti
esseri umani sarebbero vivi, oggi, se al posto degli animali avessimo utilizzato metodi di
ricerca e sperimentazione davvero attendibili? Metodi
effettivamente capaci di predire gli eventuali effetti avversi e l'efficacia
dei rimedi?
E' impossibile non chiederselo.
E adesso veniamo al terzo danno che ci procurano gli
esperimenti sugli animali.
TERZO - Il tempo e il
denaro sprecati negli esperimenti animali avrebbero potuto essere convogliati a
sostegno di test specie-specifici di ben altra attendibilità. Un inattendibile modello animale di
malattia può spingere i produttori di cure e trattamenti nella direzione
sbagliata, con spreco di tempo e di
considerevoli investimenti.
In media, una società
farmaceutica spende più di 1
miliardo di dollari per portare un nuovo rimedio sul mercato. Il
National Institutes of Health (NIH) americano convoglia
quasi metà dei suoi finanziamenti - fino a 14,5 miliardi all'anno di tasse dei contribuenti - verso gli esperimenti animali.
I ricercatori vengono ripetutamente tratti in inganno e sospinti in vicoli
ciechi da informazioni estrapolate da esperimenti animali che si rivelano, più
tardi, inaccurati, insignificanti o addirittura in contrasto con la biologia
umana.
Ci sono
voluti più di 25 anni di fallimenti sul terreno dei vaccini contro
l'AIDS perché
i ricercatori cominciassero finalmente a interrogarsi sull'utilità dei primati
non umani per gli esperimenti sull'HIV, e più di 30 anni perché si rendessero conto che
il modello roditore del diabete è sbagliato.
Possiamo essere sicuri che le vittime
della tragedia del TGN 1412 non
rischieranno mai più la vita sulla base di esperimenti animali. La verità è che
un test in vitro basato su colture umane avrebbe previsto gli effetti dannosi
del medicamento e protetto quegli uomini (7).
Quanti altri esseri umani devono ancora soffrire e
morire prima che ci rendiamo conto che se vogliamo davvero aiutare noi stessi dobbiamo eliminare alla radice la
sperimentazione animale e concentrarci sullo sviluppo di metodi più efficaci basati
sull'uomo?".
Bibliografia
1- Akhtar (2012) Animals and
public health. Why treating animals better is critical to human welfare.
Hampshire, UK: Palgrave Macmillan, p. 147-148.
2 - Allen. Of mice and men.
The problems with animal testing. Slate. June 1, 2006.
3- Mckenzie, et al. Hepatic Failure and Lactic Acidosis Due to Fialuridine (FIAU), an
Investigational Nucleoside Analogue for Chronic Hepatitis B. N Engl J Med 1995;
333:1099-1105.
4 - Pippin. South Texas Law
Review 2013; 54: 469-511.
5 - Greek, Greek. Animal
research and human disease. JAMA 2000; 283: 743-744.
6 - Ostrovsky, et al. Vision
following extended congenital blindness.Psychological Science 2006; 17:
1009-1014
7 - Dhir et al. A predictive
biomimetic model of cytokine release induced by TGN1412 and other therapeutic
monoclonal antibodies. J. Immunotoxicol. 2012;9:34-42.
Leggi qui il testo originale: http://www.huffingtonpost.com/aysha-akhtar/animal-experiments_b_4209541.html
Fonte e Foto : https://www.facebook.com/photo.php?fbid=712540672103616&set=a.275136542510700.76822.237109879646700&type=1&theater
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