venerdì 30 dicembre 2011

DAL PALIO DI SIENA ALLA DIETA VEG



DEVO  UNA RISPOSTA ALL'AMICO in FB  Massimo Denti Pompiani che mi dice:

A guardare le cose dal tuo punto di vista, bisognerebbe lasciare vivere tutti gli animali allo stato selvatico, come natura li ha fatti. Trovo che la cosa sia molto giusta sia moralmente che eticamente. A questo punto però se dico TUTTI gli animali sai che la cosa non è fattibile....

Il mio successivo commento:

Per Massimo Denti Pompiani. La cosa è assolutamente fattibile. Occorre responsabilizzarsi, quindi attivarsi. Non è sufficiente solo giudicare anche se positivamente.
Non hai mai sentito parlare del concetto di ECOSISTEMA? Lo insegnano persino nelle elementari, anche se non approfonditamente altrimenti i bambini quando tornano a casa da scuola sconvolgerebbero gli stili di vita dei genitori formatisi con le idee della "tradizione antropocentrica" acquisite nella loro vita e di quella dei loro antenati. Tutto qui: E' SOLO UN PROBLEMA CULTURALE
Per tornare all'ecologia, che è lo studio dei rapporti tra gli esseri viventi, questa disciplina formatasi nel corso degli ultimi 150 anni ha scoperto che ogni essere su questa terra ha vissuto e vive perché ha saputo adattarsi alle condizioni del proprio habitat. E la sua esistenza è stata favorita o danneggiata dai rapporti con le altre specie oltre che ovviamente anche dal tipo di alimentazione. Quello che a scuola si chiama anche la "catena alimentare in un ecosistema". Recentemente si è scoperto che non è rimasto neppure il problema del famoso "anello mancante", sostenuto da scienziati credenti cattolici e non solo.
Alcuni esseri viventi, i più piccoli, chiamati anche decompositori,  come saprai, si nutrono di sostanze organiche presenti nel terreno sugli alberi e nell'ambiente in genere, alcuni animaletti come insetti, lombrichi ed altri, si nutrono di decompositori, alcuni mammiferi della piccola fauna, si nutrono di insetti ed altri ancora di erbe, foglie e polline, alcuni uccelli si nutrono di alcuni mammiferi sia carnivori che erbivori. Ed ancora, i grandi predatori si nutrono di altri animali che rendono possibile la loro esistenza. E l'uomo?
L'uomo, che è un animale mammifero, ha l'apparato di un mammifero vegetariano e non di un carnivoro. E' vero che l'uomo ha fatto uso anche di carne nella sua esistenza su questa terra. Ma è anche vero che questa non è mai stata la sua autentica e naturale alimentazione.  So che tu mi porrai l'obiezione: ma tutti gli animali che ci sono oggi, non mangiando più carne, come faranno a vivere se qualcuno non provvede a contenerne il numero? La classica obiezione da "cacciatore".  La risposta che ti do non è da cacciatore ma è scientifica. Ogni essere vivente ha le sue caratteristiche di vita, date dalla sua costituzione biologica. Non è necessario uccidere per mantenere "l'equilibrio ecologico". In condizioni normali è la natura che pensa a questo. Però devi convenire che da migliaia di anni NON SIAMO IN CONDIZIONI NORMALI. In particolare l'allevamento, sempre più intensivo negli ultimi secoli, ha squilibrato i fattori biotici (di vita sia animale, compreso quella umana, che vegetale) sulla terra. E questo, sempre più profondo squilibrio, voluto dalle classi dominanti del pianeta, prima inconsciamente ma poi, visti i risultati economici diretti, rafforzato fino a compiere olocausti di miliardi di animali ogni anno, per la sola insana alimentazione umana, si è reso necessario "normalizzarlo" culturalmente. E chi poteva fare questo se non le stesse classi dominanti (quelle dei re, sacerdoti, imperatori, condottieri di popoli che si inventano un dio a loro immagine e somiglianza solo per loro come fecero Israele, cristianesimo e islam, papi, cardinali, vescovi, padri della chiesa, preti: tutti facenti parte del potere oppressivo ed educativo dell'umanità) e per finire  ai nostri giorni, politici scienziati credenti o pseudocredenti. Ognuno di questi gruppi è stato e gli ultimi elencati lo sono ancora, coloro che ci hanno formato educato e governato più o meno bene, nei vari periodi storici. Sempre però con l'obiettivo di non perdere il loro potere.
Ti faccio una domanda: secondo te chi poteva  mangiar "carne" degli animali uccisi, nel corso della storia? Non è forse vero che i legumi che sostituiscono degnamente la carne erano chiamati la CARNE DEI POVERI? E che la GOTTA (malattia dovuta all'alimentazione carnea) era la malattia dei re e dei signori che comandavano sul loro territorio?
Oggi poi è stato evidenziato, dagli studi più recenti (nascosti, dalle classi al potere: GOVERNI E CHIESE, ma emersi ugualmente negli spazi del web) che la carne è uno dei fattori principali di rischio di alcuni tipi di cancro, non solo per l'uomo ma anche per altri animali. Tanto che le ultime linee di nutrizione dell'omonimo istituto nazionale esclude quasi completamente l'alimentazione carnea dalle diete settimanali delle mense scolastiche. E allora perché si continua a produrre aumentando continuamente lo squilibrio del pianeta, ormai fuori controllo, portandoci all'auto distruzione? Per il semplice profitto, ricchezza e il conseguente potere delle poche multinazionali e governi di paesi e istituzioni internazionali da loro controllati. La storia è sempre la stessa. I soldi (potere economico e di conseguenza quello educativo) non fanno guardare in faccia a nessuno. Si continua così ad allevare numeri sempre più grandi di animali per poi ucciderli; a fare ricerche sempre meno scientifiche sulle cavie; a giustificare la caccia ingiustificabile; a mantenere le "tradizioni" laiche e religiose inumane in cui c'è la presenza di animali; a uccidere animali da pelliccia, non solo per la vanità di pochi ma anche per una falsa esigenza di molti (scarpe di cuoio, giubbotti in pelle, scarpe di Prada del "pastore tedesco", ecc.); il tutto sostenuto dalla CULTURA ANTROPOCENTRICA ormai sperimentata almeno da 3 o 4 mila anni, in occidente. Quindi, per tornare alla risposta che mi sembra tu mi chieda posso dirti: E' POSSIBILE E ANCHE AUSPICABILE per la salute umana e del pianeta, e per quella e il benessere degli altri esseri senzienti (che provano emozioni e sentimenti): gli animali. E per far questo, oltre ad approfondire il nuovo stile di vita, come ho fatto io solo pochi anni fa, si può emulare quello dei 7 milioni di italiani che hanno scelto di essere vegetariani, oppure quella di altre 600.000 persone che sono diventate gradualmente vegane, per essere divenuti consapevoli di dover rispettare la vita e gli altri diritti degli animali in quanto esprimono a loro modo la volontà di vivere su questa terra, accanto o distanti da noi.

P.S. Per gli aspetti educativi ti consiglio di ascoltare e vedere il video riportato dal link presente nella pagina del mio blog
poi, se vuoi ne riparliamo, oppure se ritieni che sia sufficiente la lezione dell'americano Gary Yourofsky del video, con sottotitoli in italiano, potresti farlo girare ai tuoi amici via e-mail, google+ FB o su altre piattaforme. Contribuiresti così a riequlibrare la cultura umana che da antropocentrica si potrebbe spostare un po' di più verso il biocentrismo.

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