DEVO UNA RISPOSTA ALL'AMICO in FB Massimo Denti Pompiani che mi dice:
A guardare le cose dal tuo punto di vista, bisognerebbe
lasciare vivere tutti gli animali allo stato selvatico, come natura li ha fatti. Trovo che la cosa sia molto giusta sia
moralmente che eticamente. A questo punto però se dico TUTTI gli animali
sai che la cosa non è fattibile....
Il mio successivo commento:
Per
Massimo Denti Pompiani. La cosa è assolutamente fattibile.
Occorre responsabilizzarsi, quindi attivarsi. Non è sufficiente solo giudicare
anche se positivamente.
Non
hai mai sentito parlare del concetto di ECOSISTEMA? Lo insegnano persino nelle
elementari, anche se non approfonditamente altrimenti i bambini quando tornano
a casa da scuola sconvolgerebbero gli stili di vita dei genitori formatisi con le
idee della "tradizione antropocentrica" acquisite nella loro vita e
di quella dei loro antenati. Tutto qui: E'
SOLO UN PROBLEMA CULTURALE.
Per
tornare all'ecologia, che è lo studio dei rapporti tra gli esseri viventi,
questa disciplina formatasi nel corso degli ultimi 150 anni ha scoperto che
ogni essere su questa terra ha vissuto e vive perché ha saputo adattarsi alle condizioni del proprio habitat. E la sua
esistenza è stata favorita o danneggiata dai rapporti con le altre specie oltre
che ovviamente anche dal tipo di alimentazione. Quello che a scuola si chiama
anche la "catena alimentare in un
ecosistema". Recentemente si è scoperto che non è rimasto neppure il
problema del famoso "anello mancante", sostenuto da scienziati
credenti cattolici e non solo.
Alcuni
esseri viventi, i più piccoli, chiamati anche decompositori, come saprai, si nutrono di sostanze organiche
presenti nel terreno sugli alberi e nell'ambiente in genere, alcuni animaletti
come insetti, lombrichi ed altri, si nutrono di decompositori, alcuni mammiferi
della piccola fauna, si nutrono di insetti ed altri ancora di erbe, foglie e
polline, alcuni uccelli si nutrono di alcuni mammiferi sia carnivori che
erbivori. Ed ancora, i grandi predatori si nutrono di altri animali che rendono
possibile la loro esistenza. E l'uomo?
L'uomo,
che è un animale mammifero, ha l'apparato di un mammifero vegetariano e non di
un carnivoro. E' vero che l'uomo ha fatto uso anche di carne nella sua
esistenza su questa terra. Ma è anche vero che questa non è mai stata la sua
autentica e naturale alimentazione. So
che tu mi porrai l'obiezione: ma tutti
gli animali che ci sono oggi, non mangiando più carne, come faranno a vivere se
qualcuno non provvede a contenerne il numero? La classica obiezione da
"cacciatore". La risposta che
ti do non è da cacciatore ma è scientifica. Ogni essere vivente ha le sue
caratteristiche di vita, date dalla sua costituzione biologica. Non è
necessario uccidere per mantenere "l'equilibrio ecologico". In condizioni normali è la natura che pensa
a questo. Però devi convenire che da migliaia di anni NON SIAMO IN CONDIZIONI NORMALI. In particolare l'allevamento,
sempre più intensivo negli ultimi secoli, ha squilibrato i fattori biotici (di
vita sia animale, compreso quella umana, che vegetale) sulla terra. E questo,
sempre più profondo squilibrio, voluto dalle classi dominanti del pianeta,
prima inconsciamente ma poi, visti i
risultati economici diretti, rafforzato fino a compiere olocausti di miliardi
di animali ogni anno, per la sola insana alimentazione umana, si è reso necessario
"normalizzarlo" culturalmente. E chi poteva fare questo se non le
stesse classi dominanti (quelle dei re, sacerdoti, imperatori, condottieri di popoli
che si inventano un dio a loro immagine e somiglianza solo per loro come fecero
Israele, cristianesimo e islam, papi, cardinali, vescovi, padri della chiesa, preti:
tutti facenti parte del potere oppressivo ed educativo dell'umanità) e per
finire ai nostri giorni, politici
scienziati credenti o pseudocredenti. Ognuno di questi gruppi è stato e gli
ultimi elencati lo sono ancora, coloro che ci hanno formato educato e governato più o meno
bene, nei vari periodi storici. Sempre però con l'obiettivo di non perdere il loro potere.
Ti
faccio una domanda: secondo te chi poteva
mangiar "carne" degli animali uccisi, nel corso della storia?
Non è forse vero che i legumi che sostituiscono degnamente la carne erano
chiamati la CARNE DEI POVERI? E che la GOTTA (malattia dovuta all'alimentazione
carnea) era la malattia dei re e dei signori che comandavano sul loro
territorio?
Oggi
poi è stato evidenziato, dagli studi più recenti (nascosti, dalle classi al
potere: GOVERNI E CHIESE, ma emersi ugualmente negli spazi del web) che la carne è
uno dei fattori principali di rischio di alcuni tipi di cancro, non
solo per l'uomo ma anche per altri animali. Tanto che le ultime linee di
nutrizione dell'omonimo istituto nazionale esclude quasi completamente
l'alimentazione carnea dalle diete settimanali delle mense scolastiche. E allora perché si continua a produrre
aumentando continuamente lo squilibrio del pianeta, ormai fuori controllo,
portandoci all'auto distruzione? Per il semplice profitto, ricchezza e il conseguente
potere delle poche
multinazionali e governi di paesi e istituzioni internazionali da loro
controllati. La storia è sempre la stessa. I soldi (potere economico e di
conseguenza quello educativo) non fanno guardare in faccia a nessuno. Si continua così ad allevare numeri
sempre più grandi di animali per poi ucciderli; a fare ricerche sempre meno
scientifiche sulle cavie; a giustificare la caccia ingiustificabile; a
mantenere le "tradizioni" laiche e religiose inumane in cui c'è la
presenza di animali; a uccidere animali da pelliccia, non solo per la vanità di
pochi ma anche per una falsa esigenza di molti (scarpe di cuoio, giubbotti in
pelle, scarpe di Prada del "pastore tedesco", ecc.); il tutto
sostenuto dalla CULTURA ANTROPOCENTRICA
ormai sperimentata almeno da 3 o 4 mila anni, in occidente. Quindi, per
tornare alla risposta che mi sembra tu mi chieda posso dirti: E' POSSIBILE E ANCHE AUSPICABILE per la
salute umana e del pianeta, e per quella e il benessere degli altri esseri
senzienti (che provano emozioni e sentimenti): gli animali. E per far questo,
oltre ad approfondire il nuovo stile di vita, come ho fatto io solo pochi anni fa, si può emulare quello dei 7 milioni di
italiani che hanno scelto di essere vegetariani, oppure quella di altre 600.000 persone che sono
diventate gradualmente vegane, per
essere divenuti consapevoli di dover rispettare la vita e gli altri diritti
degli animali in quanto esprimono a loro modo la volontà di vivere su questa
terra, accanto o distanti da noi.
P.S. Per gli aspetti educativi ti consiglio di ascoltare e vedere il video riportato dal link presente nella
pagina del mio blog
poi, se vuoi ne riparliamo, oppure se ritieni che sia
sufficiente la lezione dell'americano Gary Yourofsky del video, con sottotitoli in italiano, potresti farlo girare ai tuoi
amici via e-mail, google+ FB o su altre piattaforme. Contribuiresti così a
riequlibrare la cultura umana che da antropocentrica si potrebbe spostare un po'
di più verso il biocentrismo.
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