lunedì 19 agosto 2013

ESSERE VEGANI. Cosa vuol dire oggi?


Da  FB Anima animale
Cosa vuol dire essere vegani oggi? 

La mia opinione

Ma che cosa vuol dire essere vegani oggi? Vuol dire trasformare la nostra vita e la nostra cultura. Come è possibile arrivare a questo traguardo? Occorre consapevolezza del fatto che gli animali, di cui facciamo parte anche noi, sono tutti esseri senzienti, cioè dotati di sentimenti. E se un vivente (animale) è dotato di sentimenti vuol dire che dev’essere tutelato come qualsiasi altro che si trova nelle stesse condizioni (gli umani). Ma questo non è un obbligo di chi governa ma una battaglia continua di chi ne è consapevole per far affermare questo diritto: la tutela reale, non ideologica. Cioè approvare norme specifiche, farle applicare, educare alla prevenzione dei comportamenti specisti, istituire controlli e sanzioni. Tutti passaggi che partono da una premessa culturale di uguaglianza, giustizia e libertà dei viventi. Quindi è la cultura specista il grosso ostacolo che dobbiamo superare. Perché è la cultura dei potenti laici e religiosi di ogni epoca storica. E il potente che non vuole assumersi la consapevolezza delle altre forme di vita e della loro tutela, con la conseguenza logica di non accettare qualsiasi cambiamento. Occorre quindi impostare una strategia di cambiamento. Che inevitabilmente non potremo permetterci di vedere realizzata, almeno in questa generazione.  Il cambiamento culturale può avvenire solo se la maggioranza degli umani (non solo della comunità locale o nazionale ma almeno europea) ritengono che debba esserci e si comportino in modo tale da poterla realizzare. Siamo sicuri che vogliamo questo? Sui 6 milioni di italiani che hanno scelto la dieta vegetariana e i 600 mila quella vegana, quanti saranno coloro che hanno in mente di fare questo salto culturale? Non sarà che per caso sono vegetariani o vegani per motivi egoistici riguardanti solo la loro salute personale?
Comunque mi sembra corretto affermare che dobbiamo essere vegani per la tutela (non basta il rispetto) della vita e del benessere degli animali, ma questo è solo un passo che va nella direzione giusta anche se implica solo la volontà personale e non ancora quella culturale.

La cultura è data da molti fattori che si possono racchiudere in ripetizione nel tempo di comportamenti con l’affermazione dei rispettivi valori (norme etiche) in modo che possano diventarne patrimonio di tutti o almeno della maggioranza. Ma non è ancora sufficiente. Occorre poi che questi valori e comportamenti diventino norme giuridiche con l’approvazione della maggioranza legale dei rappresentanti dei popoli.

Nessun commento:

Posta un commento