mercoledì 11 settembre 2013

VIVISEZIONE: PERCHE’ ALCUNI DIFENDONO L’OLOCAUSTO DEGLI ANIMALI NASCONDENDO LA RAGIONE TERRENA



UNA RISPOSTA POSTATA SU FB
A UN CITTADINO CHE
NON TIENE CONTO DELL’ETICA INTERSPECIFICA TRA UMANO E NON UMANO

http://www.stopvivisection.eu/it
FIRMIAMO CONTRO UN METODO BARBARO DEI POTENTI.
Dobbiamo arrivare al milione e siamo già al 64%
FIRMIAMO PERCHE’ NON SI TIENE CONTO DELLA VITA DELLA DIGNITA’ E
DEL BENESSERE  DELLE SPECIE VIVENTI E SENZIENTI NON UMANE

……… il tuo commento mi sembra il solito discorso acefalo. Prende in considerazione dati della cosiddetta “RICERCA SCIENTIFICA”  che scientifica non è, almeno per quanto riguarda l’uso degli animali, e non quelli che attengono  all’altra parte: IL RAPPORTO TRA UOMO E ANIMALI, quali esseri senzienti.

Mi sembra di ascoltare la parola di dio riportata nella bibbia, quella dopo il diluvio universale, perché prima si diceva il contrario, in cui si autorizza a fare ciò che si vuole nei confronti degli animali con la scusa ipocrita della loro custodia.
Ma questo vale per i credenti, mi dirai. Purtroppo non è così. Vale per tutti quelli che sono cresciuti nell’humus delle cosiddette radici cristiane, compreso chi ti scrive.  
Ma mi dirai che anche prima del cristianesimo avevamo il dominio sui nostri fratelli minori, come sugli schiavi, peraltro mai aboliti dal cristianesimo ma, come la politica sa fare, li ha trasformati in “servi” ovviamente senza diritti e alla mercè del padrone.
Lo stesso di ciò che avviene oggi con il lavoro salariato, precario e sfruttato, nelle modalità previste e stabilite a favore del più forte, dalle leggi sulla “flessibilità” o sulle “opportunità” che hanno cancellato i diritti.  
Mi dirai: ma tutto questo cosa c’entra con la sperimentazione animale. C’entra perché siamo ancora nella condizione di decidere noi sugli animali, per via delle radici cristiane che hanno rafforzato l’antropocentrismo:  cioè l’ideologia dell’uomo ad immagine di dio al centro del cosiddetto “creato”.
Ed è quello che fanno ancora  gli sperimentatori, come lo hanno fatto i nazisti, su animali e umani, lo hanno fatto anche gli americani e tanti altri che ancora non sono apparsi alla luce del sole.  
Le predette radici cristiane non ci offrono gran che per “vedere” la realtà, anzi ci offrono l’ideologia del dominio sul più debole, anche se ora con il vescovo di Roma Francesco sembrerebbe che qualcosa possa cambiare, ma non per gli animali.
E perché non ci si offre la possibilità di vedere? Perché rimandano alla verità di un dio inesistente. E tutto ciò che esce dai suoi ministri sulla terra dev’essere rapportato a questa fantomatica “verità”.
A prova di ciò non dimentichiamo che solo pochi giorni fa Francesco ha ricordato che LE LEGGI DEGLI UOMINI NON POSSONO ESSERE CONTRARIE ALLA LEGGE DI DIO. E come vedi qui si ritorna da capo: “gli animali sono a disposizione dell’uomo”. E così si giustifica ogni orrore, biocidio, sofferenza, olocausto e tutte le altre deprecabili azioni umane nei loro confronti.
Allora che cosa manca all’uomo, credente o non credente, per non essere così disumano?
Manca un’etica condivisa che tenga conto dell’evoluzione dell’uomo e della SCIENZA CHE FA USO DEL METODO SCIENTIFICO, che non è la sperimentazione animale, anche se “la vulgata” ritiene che lo sia, perché i potenti dicono così, pur sapendo di mentire.
E perché non esiste l’etica? Perché abbiamo la morale cattolica che ha fatto come suo baluardo di oppressione l’antropocentrismo, foggiato su un fantomatico dio onnipotente.
Se invece ci fosse un’etica che tenesse conto della vita, qualunque essa sia, non solo quella dell’uomo di potere, allora saremmo costretti a rivedere certe nostre convinzioni trasmesseci dai nostri genitori a cui sono state trasmesse dalle generazioni precedenti formatisi sempre nell’humus delle criminali radici cristiane.
Il confronto dev’essere non per stabilire verità ma per trovare soluzioni ai problemi come diceva già Aristotele in uno dei suoi libri “La politica”, mai tradotta dal potere temporale della chiesa se non intorno al 1000 ev ad opera, non della chiesa, ma da un arabo cristiano Averroè. E nonostante questo mai diffusa.
Perché? Perché cercare la felicità personale e collettiva (questo era per Aristotele la politica)  è pagano ed è contrario alla parola di dio, che afferma che dobbiamo soffrire per redimerci dal peccato mortale per poi ritrovarci nella gioia nell’altro mondo, dopo la morte.
Insomma le poche grandi famiglie di potenti americane, inglesi ed europee che decidono quali sono le scelte economiche da far eseguire ai burattini della politica hanno condiviso pienamente la menzogna della verità assoluta proposta dal fantomatico dio o prima di lui gli innumerevoli dei, tutti creati dalla mente di umani potenti. E questo fa molto comodo ai governanti per far passare anche le decisioni che permettono di incrementare la ricchezza delle poche centinaia a scapito della vita dei più deboli: quasi sette miliardi di umani e sessanta miliardi, numero calcolato per difetto, di animali trucidati ogni anno per le “esigenze” umane. Insomma
Perché non si pensa in termini collettivi anzicché personali? Perché è pericoloso per chi ci governa materialmente e spiritualmente. E anche questo ce lo ha insegnato le radici cristiane a tutto vantaggio dei potenti in modo che non si rischia di perdere il ruolo di dominatori di uno stato, di un continente o del mondo. Pensando al benessere degli altri, specie i più deboli, si rischia di perdere miliardi.
Perché, per tornare al tema della “vivisezione”, anche se si è cambiato il termine, come è stato voluto che si facesse per la definizione di “Schiavo”, “Diritto”, “Suicidio assistito” e tante altre, sperimentando sulle culture in vitro su cellule umane, e potendone monitorare gli sviluppi e quindi producendo i relativi medicamenti, si possono anche verificare effetti imprevisti e richieste di risarcimento multimilionarie che diminuirebbe il totale dei miliardi di profitti delle imprese che dominano il mondo.
Se si usano gli animali invece c’è una giustificazione, quella che dicono anche gli antivivisezionisti ma per salvare gli animali, “GLI ANIMALI NON SONO COME NOI e nonostante i test superati, la cura può dare qualunque effetto non previsto fino alla morte, quindi non sono tenuto a risarcire il danno”.
MA LA GENTE NON LO SA E NON LO DEVE SAPERE. Questo è il vero motivo per cui si continuano ad usare gli animali.
E l’etica? Ah, l’etica - risponderebbe qualsiasi capitalista o religioso - quella non c’è perché abbiamo già la morale (cattolica = universale – altra falsità coperta dalla “verità di dio”), e comunque non dev’esserci. Non vogliamo né lacci né laccioli al nostro operare per “il bene dell’umanità” (leggasi: magaprofitti per pochi).  

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