Cosa ne sarà degli
animali feriti che non possono essere curati da un CRAS WWF, ovvero cosa ne
penso?
La mia risposta ad un’amica
“sensibile” agli animali e ai lettori.
Penso non solo a quelli feriti, ma anche a quelli uccisi per distruggere un virus, agli animali
abbandonati, allevati e sacrificati per l’animale umano non carnivoro che si
ammala sempre di più con le proteine della carne, agli animali che vengono
cacciati, agli animali che vengono pescati o massacrati per le loro pellicce, o
lasciati soffrire, immobili per mesi per poter utilizzare la loro bile e farne
degli afrodisiaci, agli animali incarcerati negli zoo o parchi faunistici, agli
animali uccisi e depredati delle loro zanne di avorio per abbellire le case,
dove si prega un inesistenti dio, ecc, ecc.
La penso come sempre,
almeno da 8 anni.
Denuncio lo specismo che è il presupposto culturale della discriminazione tra i
viventi senzienti. Specismo che porta con sé la non volontà di educare al suo superamento,
da parte delle istituzioni pubbliche e della morale religiosa, per l’affermazione
di un'etica interspecifica.
Propongo invece di Educare ad un etica
interspecifica verso il postumanesimo.
Altrimenti gli effetti, che ricadono sui più deboli umani e
non umani, sono sempre gli stessi: oppressione, schiavitù culturale, sofferenza,
tortura della pseudoscienza, maltrattamento e biocidi all'infinito. Non è
salvando 1 o 130 uccelli del CRAS WWF di Rovigo che si ottiene un mondo
migliore e rapporti più solidali e consapevoli con gli altri. Anzi lo si peggiorerà
sempre di più. Spero solo che
altri, insieme o dopo noi antispecisti, possano essere più consapevoli del
necessario ed ineludibile cambiamento. Non c'è da meravigliarsi perché le scelte (culturali trasformate in politiche)
del capitale e dei 150 dominatori del mondo devono continuare ad essere fatte PER I LORO INTERESSI non per i
nostri e tanto meno per quelli degli animali, che fondamentalmente sono gli
stessi (diritto alla vita, alla dignità, al benessere, alla felicità).
COME E' POSSIBILE
CHIEDERE DI AIUTARE ASSOCIAZIONI COSIDDETTE ANIMALISTE (IN
QUESTO CASO IL WWF), CONNIVENTI COL SISTEMA, AFFINCHE' NON CAMBI NULLA DI
SOSTANZIALE?
Quando sui giornali di regime, finanziati direttamente o
indirettamente dal capitale laico e religioso, non compare la sofferenza, le
atrocità e i biocidi degli animali, quando i cattolici praticanti affermano che
gli antispecisti sono “pericolosi” per lo loro idee di uguaglianza e di
giustizia tra esseri senzienti, in quanto minano i privilegi, quando le
associazioni cosiddette animaliste non si ribellano all'assenza di un’etica
interspecifica, quando le scelte politiche delle istituzioni, oggi quelle della
regione Emilia-Romagna, sono quelle di uccidere
128.000 galline perché affette dal virus dell'aviaria anzicché prevenire verificando
lo stato degli allevamenti e condannare i proprietari per le condizioni di
maltrattamento, di schiavitù e far nascere, crescere allevare e uccidere
forzosamente, per aumentare al massimo il proprio profitto, la risposta
dovrebbe essere culturale per sviluppare un'ETICA INTERSPECIFICA. E’ per questo che mi batto: per salvare
le specie animali, compreso l’uomo. Solo così vuol dire REALMENTE “STARE DALLA PARTE DEGLI ANIMALI
affinché non siano più schiavi o oggetti di soddisfazione di pretese umane non
necessarie” ma anche SCONTRARSI CON CHI MANTIENE IL POTERE DA QUASI
DUEMILA ANNI INSIEME AI LORO ALLEATI E AGLI ALTRI POTENTI LAICI.
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