L'informazione che mancava al benessere umano e dell'altro (gli animali)
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ALIMENTAZIONE
E SPIRITUALITA'
Inserito
da bangaru il Mar, 2010-10-05 18:54
SAN GEROLAMO E LA
PRASSI ALIMENTARE CRISTIANA.San Gerolamo (IV-V secolo d. C.) è una delle figure colossali del cristianesimo antico, non soltanto la sua santità è uno degli esempi più grandi della storia ma il suo servizio intellettuale è stato decisivo per la storia della Chiesa, infatti Papa Benedetto XVI nota: "Gerolamo ha posto al centro della sua vita e della sua attività la Parola di Dio, che indica all'uomo i sentieri della vita, e gli rivela i segreti della santità. Di tutto questo non possiamo che essergli profondamente grati, proprio nel nostro oggi." Ogni cattolico dovrebbe dare il giusto peso a queste parole del Papa che invita a prendere esempio da tale figura. San Gerolamo, è noto, fu l'autore della vulgata, la prima traduzione della Bibbia in latino. Egli fu uno dei pochissimi, tra i cristiani, a conoscere l'ebraico, oltre il greco. La sua acutezza e sensibilità intellettuale gli permise di compiere questa impresa nei confronti della Parola divina. Ma San Gerolamo fu anche uno strenuo difensore della pratica alimentare cristiana delle origini, il vegetarianesimo. Nella famosa, ma poco letta, Adversus Iovinianum egli scrisse: "...dopo la venuta di Gesù non possiamo più mangiare carne."[1]
Perché?
Perché San. Gerolamo conosceva bene la Genesi, avendola tradotta, e nelle parole divine l'uomo viene chiaramente indicato
come vegetariano. [2]
San Gerolamo ha anche
smascherato il cosiddetto permesso, dato dopo il Diluvio, di mangiare carne, definendo quel passo come una interpolazione
tardiva, indice di un basso periodo
spirituale.
Comunque sia la venuta di Gesù costituisce per il
Santo la venuta della perfezione originaria, e la vittoria sul peccato
originale consente
a ogni cristiano sincero di tornare ad una alimentazione pura e non violenta.
San Gerolamo non destinava tale pratica alimentare solo a sé stesso o a quei
pochi che volevano dedicarsi ad una severa pratica ascetica. Sappiamo che San Gerolamo visse nel deserto e lui stesso ci ha
lasciato una straordinaria descrizione di sé in quella vita santa.
Ma nelle sue
lettere egli invita ogni cristiano autentico alla pratica vegetariana.
Citiamo solo alcuni brevi, ma esaustivi, passi:
"Ciò che i
Bramani dell'India ed i gimnosofisti dell'Egitto osservano, cibandosi
unicamente di farina di orzo, di riso e di frutta, perché una vergine di Cristo non deve farlo
in modo completo? [...] Si cibi di legumi, semola...[...] ...lo
facciano i seguaci di Iside e di Cibale, i quali, nella loro ghiotta astinenza,
divorano fagiani e tortore fumanti..." [3]
Queste
parole sono rivolte ad una madre cristiana
che deve educare sua figlia e San Gerolamo indica nei dettagli la prassi educativa che può
rendere solida la spiritualità cristiana. Sono attualissime queste indicazioni che
dovrebbero ispirare il cristiano di oggi, portandolo a chiedersi come mai in altri
cammini religiosi è insita la dieta vegetariana
e in quella cristiana no; abbiamo in altri testi spiegato i motivi storici che hanno portato
all'abbandono graduale di tale prassi, ma San Gerolamo ricorda al cristiano che la sua
perfezione non può essere da meno rispetto ai cammini indicati dalla
spiritualità indiana.
Concludiamo con un episodio biblico, citato da
San Gerolamo, che ci ricorda il cibo che Dio stesso manda agli uomini attraverso i suoi
angeli: "Elia, fuggendo Gezabele,
giace stanco sotto una quercia, ed è svegliato da un angelo che viene da lui e gli dice: «Alzati e mangia». Egli
guardò, ed ecco, vicino alla sua testa, un pane di spelta e una brocca d'acqua. In verità,
Dio non poteva mandargli vino aromatizzato, cibi cotti con olio e carni
battute?"[4] Certo, poteva, ma
non lo ha fatto...Dio manda solo cibo che ha origine dall'amore e che all'amore
ci riporta. San Gerolamo ci
indica che dopo
Gesù ognuno di noi può essere servito dallo stesso angelo, come accadde ad Elia.
Prof. Valentino Bellucci,
2010-03-06
[1] S. Gerolamo, Adversus Iovinianum, II, 7.
[2] Genesi, I, 29. La biologia moderna conferma che l'essere umano è per costituzione
frugivoro.
[3] S. Gerolamo, Lettere,
Rizzoli, Milano 2009, pag.457,459 e 461.
[4] Ivi., pag. 113.
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