GLI ABUSI SU MINORI DEGLI
ECCLESIASTICI
Pedofilia, bilancio del
Vaticano: 4mila casi
L'ammissione del cardinale Levada: «Drammatico
aumento»
Joseph
William Levada, prefetto
della Congregazione
per la
Dottrina della Fede
MILANO - «Nel corso dell'ultimo decennio sono arrivati all'attenzione della Congregazione per la Dottrina della Fede oltre 4.000 casi di abusi sessuali compiuti da ecclesiastici su minori». La stima è quella ufficiale, stilata dal Vaticano, e svelata dal cardinale Joseph William Levada, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, al simposio internazionale sull'abuso sessuale riservato a vescovi e superiori religiosi che si è aperto lunedì pomeriggio. «Un drammatico aumento», così lo ha definito, del numero di casi di reato di abusi sessuali su minori da parte di chierici denunciati negli ultimi anni anche sull'onda della crescente indignazione mondiale e la relativa copertura mediatica che questi scandali hanno avuto in tutto il mondo.
I DOVERI DELLA CHIESA- Nel suo intervento il cardinale Levada
ha delineato anche quali devono essere, a suo avviso, i doveri della Chiesa
dinanzi a denunce di abusi o molestie su minori a carico di prelati:
«I vescovi devono collaborare con i giudici per reprimere e prevenire
gli abusi. Il principio deve
rimanere lo stesso».
IL MONITO DEL PAPA - Nel suo messaggio al simposio il Papa ha sollecitato le iniziative a favore della
guarigione delle vittime degli abusi: «Devono essere di estrema importanza
nella comunità cristiana», ha detto il pontefice. E questo impegno «deve andare di pari passo con un profondo rinnovamento
della Chiesa ad ogni livello».
Redazione Online 6 febbraio 2012 (modifica
il 7 febbraio 2012)
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