BARRY HORNE: terrorista, martire, eroe o Anticapitalista?
Barry Horne
Quello che dovrebbe essere messo in evidenza
è l'assoluta arroganza e pervicacia del potere politico e
religioso con la quale NASCONDE E RENDE SILENZIOSA LA DISEGUAGLIANZA DELLE SCELTE
UMANE
A FAVORE DEL PROFITTO
per poi
far passare per “criminali” le scelte
di liberazione delle altre vite animali.
Non c'è
dubbio che Berry sia
stata una persona compassionevole e determinata
nel voler raggiungere obiettivi, condivisi peraltro solo da una
parte del movimento animalista.
Ma dobbiamo anche ricordarci che se il mondo è
in queste condizione la responsabilità è anche nostra. Cioè di coloro che impediscono che le forze di umani e
associazioni che si ispirano autenticamente alla LIBERAZIONE ANIMALE, RICONOSCENDONE I DIRITTI, progrediscano
chiedendo la limitazione della logica del “profitto a tutti i costi”, con il quale mettono
a morte ogni anno miliardi
di animali non umani per scopi di potere attraverso lo sfruttamento,
sopraffazione e uccisione dei più deboli.
Gianluca Albertini
14 aprile 2014
alle ore 9.41
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Barry Horne
Barry Horne è stato un
martire! Una eroica
e scomoda vittima sia del pregiudizio umano, che non attribuisce alcun valore
alla sofferenza degli Animali non umani, sia di quella falsa ed ignobile
scienza, che si ostina a percorrere, solo ed esclusivamente per fini di utilità
economica, una perversa menzogna scientifica, nota col nome
raccapricciante di vivisezione.
Onore a Barry
Horne ed al Suo sacrificio.
Federico Bartolozzi
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RICORDO
DI BARRY HORNE di Paolo Ricci
Il patriota Bobby Sands si lasciò morire di fame per la libertà degli irlandesi.
Barry Horne si è lasciato morire di fame per la
libertà degli animali.
I tempi sono
cambiati, ma le istituzioni inglesi hanno mostrato nuovamente la loro natura
brutale creando le condizioni per la distruzione fisica di un essere umano. Barry Horne è morto il
6 novembre alle ore 8.30 del mattino nell’ospedale di Ronkswood, dopo il quarto
sciopero della fame della sua vita: aveva rifiutato cibo, acqua e
interventi medici fin dal 21 ottobre.
Barry aveva 49 anni. Era nato
a Liverpool ed era un netturbino. Era stato sposato
due volte ed aveva due piccoli. Doveva scontare 18 anni di carcere perché etichettato
come uno dei più temuti ecoterroristi. Era stato
internato per cinque anni nel reparto dei criminali più pericolosi. Una pena spropositata
come è stato riconosciuto persino dalla Corte che lo ha incriminato, poiché la condanna a 18 anni di carcere è
stata una condanna politica a conclusione di un processo politico;
infatti le azioni dirette di liberazione animale
compiute da Barry erano sempre state rivolte contro strutture, non contro
esseri viventi. Ma
il Diritto-Canaglia che permette agli uomini di smontare e distruggere gli animali
come se fossero cose, non può permettere che un uomo attenti alla sacra figura
della proprietà minacciando semplici oggetti! Barry fu arrestato
quando la polizia, che lo pedinava da tempo, lo colse con pacchetti di
sigarette incendiare in un British Home Store e in un negozio per la ricerca
sul cancro a Bristol. Horne era stato ripetutamente arrestato dal 1997 per le
sue attività in difesa degli animali. Nel 1980 aveva incendiato, nell’isola di
Wight in Newport, alcuni negozi di Boots causando oltre 2.8 milioni di sterline
di danni. Era stato arrestato dopo una campagna con bombe incendiarie che
avevano provocato, complessivamente, 3 milioni di sterline di danni.
Il giudice Darwall-Smith descrisse – durante il processo – l’attività di Barry
come terrorismo urbano, pur accettando
l’idea che Horne non voleva colpire esseri umani. In tale occasione,
Barry si era dichiarato un combattente per la causa animale che lottava per
difendere gli animali vivisezionati nei laboratori. Egli chiedeva la fine immediata di tutte le pratiche di
vivisezione, che non riguardassero la scienza medica, in particolare quelle
fatte dal centro ricerche Portland Down, la chiusura immediata del Comitato
Procedure Animali (la parte statale che sponsorizza la vivisezione) e l'impegno
per la fine di tutte le pratiche vivisezionistiche entro l'inizio del 2000.
Davanti ai giudici Horne, aveva
ripetuto la sua dichiarazione di guerra contro chi tortura gli animali. I detective
che lo pedinavano affermarono che Horne era un uomo senza scrupoli dedito
fanaticamente alla causa della liberazione animale. La polizia era, inoltre, convinta di aver
salvato Bristol da “orrendi” attacchi con bombe incendiarie. Era, altresì, persuasa che Horne non fosse
preoccupato di causare la morte di esseri umani durante gli attacchi incendiari.
Horne, in prigione continuava a ricevere decine e
decine di lettere di altri membri dell'Animal Liberation Front e era stato
informato dei massacri dei bovini e delle
pecore inglesi in seguito all'epidemia di afta. Si era per questo particolarmente agitato.
Aveva inviato una petizione perché questo massacro fosse sospeso.
Non aveva ricevuto alcuna risposta. La sua protesta era
rivolta contro le terribili crudeltà che, secondo lui, gli animali britannici
erano costretti a subire. Barry aveva sospeso un precedente sciopero della fame nel
febbraio del 1997 quando i
New Labour promisero di abolire la vivisezione. Ma non fecero niente in questa direzione,
anche dopo l'incontro all’Home Office con i rappresentanti del comitato di appoggio
a Barry Horne. Nel
1998 con la sua protesta Barry era riuscito ad ottenere però un grosso
risultato: la messa al bando degli esperimenti sugli animali per fabbricare
cosmetici, un progetto di alcuni laburisti che restava bloccato da anni a causa delle
pressioni delle ditte produttrici, inoltre aveva richiesto
l'istituzione di una "Royal Commission" che affrontasse seriamente la
questione della vivisezione. Ma niente fu fatto. Nel frattempo le sue
condizioni di salute erano divenute sempre più precarie.
Horne è morto in seguito a
complicazioni epatiche. Il suo fegato era divenuto particolarmente vulnerabile a
causa dei precedenti lunghi digiuni durati 35, 46 e 68 giorni. Quando le sue condizioni di salute erano divenute
precarie alcuni mesi fa, una decina di suoi commilitoni aveva inviato un
messaggio quanto mai minaccioso nei confronti di giudici, scienziati e addetti
a laboratori di ricerche sugli animali. Gli animalisti sapevano che Barry Horne aveva
deciso di dare la sua vita per la causa. Egli riceveva in prigione una media di 40 lettere al giorno da persone
che lo consideravano
un santo animalista. La sua fama nel Regno Unito era notevole
ed ha raggiunto il suo apice dopo la morte.
La ALF ha condannato il Partito
Laburista per non aver mantenuto le promesse fatte riguardo la commissione per
la vivisezione. Gli
animalisti pensano che la sua morte renderà i loro movimenti più radicali. Gli animalisti considerano Barry un martire
e le frange più estreme saranno
sicuramente ispirate dalla morte di Horne. La ALF sostiene che il
sacrificio di Barry spronerà gli animalisti del regno Unito a radicalizzare la
loro lotta. La sua protesta ha ispirato
manifestazioni come quelle contro lo stabilimento di vivisezione di gatti di
Hillgrove, che ha avuto come conseguenza molti arresti e diverse
condanne al carcere.
I movimenti che
hanno salutato Horne come un eroe sono: People
For The Ethical Treatment Of Animals; Stop Huntingdon Animal Cruelty; Animal
Aid; Viva; League Against Cruel Sports; British Union For The Abolition Of
Vivisection; Animal Liberation Front; Movimento
Antispecista. A questi, il collettivo Rinascita Animalista unisce la sua voce promettendo
agli umani di buona volontà la ricerca di TUTTE le strade che possano portare
un giorno al riconoscimento di quei diritti irrinunciabili per i quali
Barry è caduto.
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