Bambini
vegetariani a scuola, il vademecum
di Domenico D’Alessandro
E’ possibile chiedere un’alimentazione veg a scuola per i proprio
bambini?
Vegolosi.it ha interpellato Carlo Prisco, avvocato ed esperto di vicende
legali che riguardano alimentazione e stile di vita
vegani.
Ecco quindi un vademecum, nell’obiettivo
di aiutare tutti i genitori veg che
intendono iscrivere i propri figli in un istituto scolastico in cui è previsto
il servizio mensa.
A chi rivolgersi?
Innanzitutto, è fondamentale
comunicare la propria scelta all’istituto. Lo si deve fare al momento
dell’iscrizione presso l’ufficio di competenza: in molti casi, a scuola o in
Comune ci sono dei documenti che i genitori possono compilare per dichiarare le
proprie volontà. In ogni caso, è sempre opportuno informarsi preventivamente
all’iscrizione, chiedendo presso la segreteria dell’istituto scolastico. Questo
perché formalmente il servizio mensa delle scuole pubbliche afferisce al
Comune, ma la sua gestione concreta spetta alla scuola, dunque al Preside.
Quali documenti devono compilare?
Le linee guida del Ministero
della Salute sulla ristorazione scolastica sono molto chiare: non è richiesta
alcuna certificazione per menu particolari, basta la semplice richiesta.
Qualunque altro documento richiesto dalla scuola o dal Comune rappresenta
dunque un abuso, che i giudici hanno recentemente definito come atto
discriminatorio (questo vale, soprattutto, nel caso in cui la scuola richieda
documenti di sana e robusta costituzione: questo avalla la discriminazione,
nonché la convinzione che l’alimentazione veg sia dannosa per gli individui).
Cosa dichiarare?
Come detto, basta la semplice
richiesta. Al suo interno occorre dichiarare con precisione la propria scelta, e
in alcuni casi anche cosa il proprio figlio può mangiare. Soprattutto nel caso
di scelta vegana, infatti, è opportuno precisare in cosa consista e quali
prodotti siano da escludere, sia per chiarezza delle informazioni sia perché
non tutti conoscono nel dettaglio le caratteristiche di questo tipo di
alimentazione. Questo elemento è fondamentale per qualsiasi eventuale
iniziativa giudiziaria.
L’istituto scolastico può rifiutarsi di accontentare la richiesta
dei genitori?
No, non può. L’istituto non può rifiutarsi,
anche se questo accade molto spesso. Nella stragrande maggioranza dei casi, il
rifiuto non è assoluto ma condizionato alla presentazione di certificati
medici, menu stilati da professionisti. Si tratta, in questi casi, di documenti
totalmente inutili a questo scopo, nonché – come sono stati definiti dai
giudici – discriminatori.
Se questo accade, cosa possono fare i genitori?
Il primo passo è una diffida
formale, anche tramite un legale. Se questo non è sufficiente, occorre passare
alle vie legali: si può intraprendere una causa per chiedere che un giudice si
pronunci, imponendo a chi di dovere di accogliere la legittima richiesta
genitoriale.
Com’è la legge a riguardo?
La legge sostiene i genitori, ma
più in generale chi decide di rispettare per sé e i propri cari
un’alimentazione vegetariana o vegana. È espresso più che chiaramente
nella Costituzione.
L’articolo 2, ad esempio, sancisce i diritti inviolabili, cioè quell’insieme di legittime
aspettative ed esigenze che ciascuno ha diritto di coltivare, nel rispetto dei
diritti altrui.
L’articolo 3 impone la rimozione degli ostacoli
che limitano la libertà e l’uguaglianza dei cittadini.
L’articolo 21 riconosce il diritto di manifestazione del
pensiero attraverso qualsiasi mezzo.
L’articolo 30 impone il dovere morale dei genitori di educare
i propri figli, riconoscendo loro il diritto di trasmettere i propri valori
morale.
L’articolo 32, infine, incorpora il diritto alla
salute tra quelli fondamentali ci ciascun individuo.
Le Linee di indirizzo nazionale
per la ristorazione scolastica, pubblicate nel 2010 dal Ministero della Salute, sottolineano la necessità di
differenziare i menu in relazione alla tipologia e necessità degli utenti, riconoscendo
in particolare l’obbligo di garantire il diritto degli utenti con particolari
esigenze sanitarie ed etico-religiose di accedere ai servizi senza
discriminazioni.
In particolare, a pag. 22 delle suddette Linee di indirizzo, si legge che:
“Vanno assicurate anche adeguate sostituzioni di alimenti
correlate a
ragioni
etico-religiose o culturali.
Tali sostituzioni non richiedono certificazione medica, ma la semplice
richiesta dei genitori”.
La legge, quindi, è chiaramente dalla parte dei genitori.
Ultimo aggiornamento: 22
SETTEMBRE 2015 Vegolosi.it –
Leggi su: http://www.vegolosi.it/?p=18662
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