MACACHI
di Annamaria Manzoni (Lettera
ai giornali non pubblicata)
Non c'è
parola, in nessun linguaggio umano, capace di consolare le cavie che non sanno
il perché della loro morte (Elsa Morante)
900 macachi, stipati in grossi gabbioni, arrivano di
nascosto dalla Cina fino nel cuore della Brianza in ordine sparso per non dare
nell’occhio, e poi da qui in direzioni variegate per
subire tante diverse atrocità per il bene di noi umani.
Tantissime
argomentazioni scientifiche che confutano il valore della vivisezione sono a
disposizione di chi vuole avere informazioni al proposito: solo un’osservazione
allora da persona qualunque. Questa: se i vivisettori hanno tanta certezza
riguardo al fatto che quello che faranno ai piccoli e grandi macachi è non solo fondamentale per il progresso della scienza,
ma anche del tutto lecito dal punto di vista
morale, bene, che lo facciano a testa
alta e alla luce del sole, che agiscano con l’orgoglio e la sicurezza
conseguenti.
E, se tutto è così corretto, anziché opporsi ad
ogni filmato, ci facciano sapere e vedere esattamente ciò che avviene nei loro
laboratori, senza preoccuparsi per la nostra sensibilità perchè se i tormenti
agli animali possono essere da loro inflitti con tranquillità, figurarsi se noi
non potremo nemmeno sopportarne la vista. Altrimenti le uniche
informazioni su cui potremo ragionare saranno quelle ottenute in modo
clandestino da chi, ostinandosi a volerne sapere di più, è riuscito a vedere e
filmare di persona, quelle che ci mostrano
piccoli di scimmie
·
sdraiati, svegli e terrorizzati,
·
sui tavoli operatori con gambe e braccia spalancate e
legate,
·
con gli occhi cuciti con ago e filo,
·
altri con elettrodi ben piantati nella testa,
·
con arti amputati,
·
con ustioni su tutto il corpo.
E con lo sguardo che
inutilmente chiede pietà.
E gli unici audio
saranno quelli che trasmettono i gemiti di un dolore disperato, prima
che il silenzio delle corde vocali amputate sia l’unico suono percepibile affinché le orecchie sensibili dei vivisettori non siano
disturbate nelle articolate e creative varianti del loro lavoro.
In ogni caso, se i vivisettori si
sentono investiti del compito di lavorare per il benessere dell’umanità, ufficialmente li esonero dall’incarico di preoccuparsi con
questi sistemi del mio
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