domenica 14 dicembre 2014

UNIONE EUROPEA TUTELA DI FLORA E FAUNA IN VIA DI ESTINZIONE - 30 ANNI PER APPLICARE UN EMENDAMENTO. QUALE TUTELA?

Unione europea
Servizio Ricerca del Parlamento europeo
Un emendamento che è entrato in vigore dopo 30 anni
Unione Europea da osservatore a contraente

Contesto

La  Convenzione  sul  commercio  internazionale  di  specie  della  flora  e  della  fauna  selvatiche  minacciate  di estinzione (CITES)  è  volta  a  garantire  che  il  commercio  internazionale  di  esemplari  di  animali  e  piante selvatici non metta a repentaglio la sopravvivenza delle specie. Offre vari livelli di protezione a 35 000 specie di  animali  e  pianteindipendentemente  dal  fatto  che  siano  scambiate  come  animali  vivi,  pellicce,  legno  o erbe  essiccate
La  protezione  può  includere  il  divieto  di  commercio,  o  il  controllo  del  commercio  tramite autorizzazioni all'importazione e alla (ri)esportazione delle specie contemplate dalla Convenzione.

La Convenzione è entrata in vigore nel 1975 e conta attualmente 180 parti contraenti, tra cui tutti gli Stati membri  dell'UE.  Sebbene  l'adesione  fosse  inizialmente  limitata  agli  stati, l'emendamento  di  Gaborone adottato  dalla  conferenza  delle  parti ad  aprile  1983ha  consentito  l'accesso  alla  Convenzione  alle organizzazioni  regionali  di  integrazione  economicaAi  fini  dell'entrata  in  vigore  dell'emendamento  era necessaria la sua ratifica da parte dei due terzi degli 80 stati che all'epoca erano parti della Convenzione, soglia che è stata raggiunta soltanto 30 anni dopo, nel novembre 2013. L'Unione europea, che è attualmente un osservatore, può ora diventare parte contraente della Convenzione CITES.

Il regolamento n. 338/97 sulla protezione di specie della flora e della fauna selvatiche mediante il controllo del  loro  commercio  costituisce  il  principale  strumento  per  l'attuazione  di  queste  disposizioniIl  primo regolamento relativo all'applicazione delle disposizioni della CITES in tutti gli Stati membri risale al gennaio 1984. 
Le  materie  disciplinate  dalla  CITES  riguardano  principalmente 
·        la  tutela  dell'ambiente,  competenza condivisa tra l'UE e gli Stati membri, e
·        il commercio internazionale, di competenza esclusiva dell'Unione.

Impatto previsto dell'adesione

Stando  alla  Commissionel'adesione  dell'UE  alla  CITES  è  un  passo  logico  e  necessario  affinché  l'Unione europea  sia  pienamente  in  grado  di  perseguire  gli  obiettivi  che  si  è  prefissata  nel  quadro  della  propria politica ambientale, e fornirebbe all'UE una base istituzionale più solida per contribuire ai progetti CITES e per assistere le singole parti nei loro programmi di rafforzamento delle capacità.
L'adesione  potrebbe  inoltre  consentire  all'UE  di  partecipare  pienamente  ai  lavori  della  Convenzione.  Essa permetterebbe  inoltre  di  razionalizzare  e  formalizzare  la  prassi  attuale,  secondo  cui  gli  Stati  membri concordano  su  una  posizione  comune,  per  poi  votare  individualmente  durante  le  riunioni  della  CITES.  In quanto parte della Convenzione, l'UE voterebbe secondo le sue competenze (con un numero di voti pari al numero  degli  Stati  membri  dell'Unione),  sulla  base  di  una posizione  comuneGli  Stati  membri manterrebbero i loro diritti e obblighi a norma della Convenzione per quanto riguarda le loro competenze.
Quanto alle implicazioni finanziarie, in base alla tabella delle Nazioni Unite, si prevede che l'Unione europea dovrebbe finanziare annualmente il 2,5% dell'importo totale del fondo fiduciario CITES (circa € 115 000 nel 2015).

EPRS | Servizio Ricerca del Parlamento europeo
Autore: Didier Bourguignon, Servizi di ricerca per i deputati
IT (or. EN) PE 542.179
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