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sabato 9 aprile 2016

Sky TG24 UN PIATTO DI SALUTE Una corretta informazione su vegetariani e vegani

Finalmente un po' più d'equilibrio e di "verità scientifiche" nella comunicazione, sempre omesse dalla medicina dei poteri forti e quasi mai apparse sui mass-media, ma anche in rete.

Una trasmissione quella di Sky TG24 suddivisa in 3 parti: rispettivamente
19, 20 e 17 minuti
Ma anche caricata in video, divisi per argomenti

 

"Un piatto di salute", l'inchiesta di Sky TG24 - parte 1

Veronesi: prevenzione malattie passa per stili di vita e alimentazione
(Video durata: 19 min 20 sec)

"Un piatto di salute", l'inchiesta di Sky TG24 - parte 2

LA DIETA DEI CENTENARI IN SARDEGNA. IL RECORD ITALAINO DELLA LONGEVITA’

http://video.sky.it/news/cronaca/un_piatto_di_salute_linchiesta/p2704.pls

(Video durata: 20 min 02 sec)

"Un piatto di salute", l'inchiesta di Sky TG24 - parte 3

(Video durata: 17 min 48 sec)

Veronesi: "Esistono cibi che aiutano a non ammalarsi"

http://video.sky.it/news/cronaca/veronesi_esistono_cibi_che_aiutano_a_non_ammalarsi/v278496.vid

(Video durata: 6 min 14 sec)

Dimagrire e guarire a tavola, l'esperimento di Pio d'Emilia

(Video durata: 8min 33 sec)

Cibo e longevità, il segreto dei centenari dell'Ogliastra

http://video.sky.it/news/cronaca/cibo_e_longevit_il_segreto_dei_centenari_dellogliastra/v278485.vid

(Video durata: 5min 40 sec)

Veronesi: prevenzione tumori è legata all'alimentazione

(Video durata: 0min 39 sec)
Dai respiriani alla dieta paleo, le mille "tribù" del cibo
(Video durata: 3min 34 sec)

Alimentazione e sport, la storia di Filippo Magnini

(Video durata: 3 min 38 sec)

 

Quando cibo radioattivo e margarina “facevano bene”

(Video durata: 0 min 58 sec)

Le truffe per far sembrare fresco il pesce che non lo è

(Video durata: 6 min 35 sec)

Nel Viterbese si coltiva accanto ai campi contaminati

(Video durata: 5 min 23 sec)

Carne di cavallo, cosa arriva davvero in tavola?

Ogni anno in tavola 30.000 cavalli NON MACELLABILI


(Video durata: 6 min 37 sec)

giovedì 7 gennaio 2016

i Ken presenta BFree : Studenti di Napoli contro le discriminazioni vers...



L'AMORE E' UNA COSA MERAVIGLIOSA E NON DISCRIMINA






Un progetto che contribuisce
alla formazione civica dei futuri cittadini e cittadine adulti per una società
sempre più aperta ed inclusiva delle differenze come valore aggiunto,

L'attività
progettuale, di tipo culturale ed informativo, intende contribuire alla
prevenzione e riduzione dei rischi per la salute ed il benessere dei
giovani-adulti, collaborando alla diffusione ed alla formazione di una cultura
delle differenze e della inclusione.

sabato 21 novembre 2015

I DIRITTI DEI BAMBINI IN ITALIA NON ESISTONO e NEMMENO IL DIRITTO ALLA LORO SALUTE - STUDI COME QUESTI RIMANGONO NASCOSTI E/O SOTTOVALUTATI PER NON FAR DIMINUIRE I PROFITTI ALL'INDUSTRIA DELLA CARNE E DELLE MERENDINE

Da [ssnv-news] Il cuore dei bambini obesi è ammalato 19-nov-2015 22.48
Cari lettori,
segnaliamo due interessanti notizie recenti sul tema del consumo di cibi animali, obesità e malattia cardiovascolare nei bambini:
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Il cuore dei bambini obesi è ammalato
Fonte: PCRM, Heart Disease Detected in Obese Children
http://www.pcrm.org/health/medNews/heart-disease-detected-in-obese-children

Secondo un abstract presentato a inizio novembre all'American Heart Association's Scientific Sessions di Orlando (Florida),
i bambini obesi possono manifestare segni di patologia cardiaca già all'età di 8 anni .
I ricercatori, utilizzando le tecniche di imaging hanno messo a confronto il cuore di 20 bambini obesi con quello di 20 bambini non obesi, evidenziando che la muscolatura cardiaca dei bambini obesi è ispessita del 12%, segno precoce di malattia cardiaca. Dai dati ottenuti, il 40% dei bambini obesi sono stati classificati ad "alto rischio" a causa dell'ispessimento cardiaco.
Uno studio pubblicato all'inizio di quest'anno nel Journal of Pediatrics ha evidenziato che la dieta vegana riduce il rischio di cardiopatia nei bambini obesi.
(vedi dopo le referenze)
References:
Jing L, Friday CM, Suever JD, et al. Obese children with concentric hypertrophy and impaired cardiac strain: a potentially high-risk subgroup identified with cardiac magnetic resonance. Abstract presented at: American Heart Association's Scientific Sessions 2015; November 7-11, 2015: Orlando, Fla.
Macknin M, Kong T, Weier A, et al. Plant-based, no-added-fat or American Heart Association diets: impact on cardiovascular risk in obese children with hypercholesterolemia and their parents. J Pediatr. 166:953-9.e1-3.
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La dieta a base vegetale riduce il rischio di cardiopatia in bambini obesi
Fonte: PCRM, Plant-Based Diets Lower Risk of Heart Disease in Obese Children
Secondo uno studio pubblicato online nel Journal of Pediatrics a febbraio 2015, la dieta vegana riduce il rischio di cardiopatia nei bambini obesi. I ricercatori, guidati da Michael Macknin, M.D., della Cleveland Clinic hanno coinvolto 28 bambini sovrappeso (più uno dei due genitori per ciascun bambino) per paragonare gli effetti di una dieta a base vegetale in confronto a quella dell'American Heart Association.
Coloro che seguivano la dieta a base vegetale hanno escluso grassi e altri alimenti di origine animale, incentrando la dieta su frutta, verdura e cereali integrali. Gli appartenenti a questo gruppo hanno presentato una riduzione dei livelli di pressione arteriosa e di colesterolo, del peso corporeo della sensibilità a due marcatori di patologia cardiovascolare. Precedenti ricerche hanno dimostrato che la dieta vegana è in grado di curare le cardiopatie negli adulti e che l'obesità infantile aumenta il rischio di patologia cardiaca nelle successive fasi della vita.
References:
Macknin M, Kong T, Weier A, et al. Plant-based, no-added-fat or American Heart Association diets: impact on cardiovascular risk in obese children with hypercholesterolemia and their parents. J Pediatr. Published online on February 12, 2015.
Esselstyn CB Jr., Gendy G, Doyle J, Golubic M, Roizen MF. A way to reverse CAD? J Fam Pract. 2014;63:356-364b.
Akesson A, Larsson SC, Discacciati A, Wolk A. Low-risk diet and lifestyle habits in the primary prevention of myocardial infarction in men: a population-based prospective cohort study. J Am Coll Cardiol.
2014;64:1299-1306.
Lai CC, Sun D, Discacciati A, Cen R, et al.
Impact of long-term burden of excessive adiposity and elevated blood pressure from childhood on adulthood left ventricular remodeling patterns: the Bogalusa heart study.
J Am Coll Cardiol. 2014;64:1580-1587.
Mangner N, Scheuemann K, Winzer E, et al. Childhood obesity: impact on cardiac geometry and function. J Am Coll Cardiol Img. 2014.

doi:10.1016/j.jcmg.2014.08.006

venerdì 3 aprile 2015

Campagna antispecista dalla Pasqua di Resurrezione della consapevolezza

Gianluca Albertini Antispecista augura buona pasqua a tutti gli animali

                                                Il parere di 8 esperti 
                         cominciando dalla psicologa e psicoterapeuta                 
                                              ANNAMARIA MANZONI

                          http://salvaunagnello.com/il-parere-degli-esperti/#annamaria-manzoni

venerdì 11 luglio 2014

IL CERVO VOLANTE - DIRITTI UMANI E ANIMALI E IL SOGNO DI UNA VITA DIVERSA

IL CERVO VOLANTE E I DIRITTI UMANI E ANIMALI
UNA SPECIE PARADIGMATICA
E UN ESEMPIO
della complessità della vita

In FB un'amica, dopo aver letto il mio primo intervento: il cervo volante una vita adulta, mi ha posto una domanda: ma gli uccelli insettivori mangiano anche altri insettiE quella che segue è la mia risposta.


Certo che gli uccelli insettivori mangiano anche altri insetti, non trovando le uova le larve o gli adulti di Cervo volante.  Ma il problema, come tutti i problemi non può essere risolto per ciascuna specie, come fa la comunità europea con direttive, decisioni, regolamenti o convenzioni internazionali, o come fanno i singoli governi con le proprie leggi, richieste tra l’altro anche da associazioni animaliste e ambientaliste. E questo succede perché le stesse NON HANNO MAI POSTO al centro delle loro richieste IL DIRITTO ALLA DIGNITÀ E ALLA VITA DI OGNI ESSERE SENZIENTE, se non timidamente negli ultimi anni. Quindi il problema non è quello di “non perdere una specie” ma quello per il quale L'UMANO NON SI VUOLE OCCUPARE REALMENTE DEL RICONOSCIMENTO DEI DIRITTI DEGLI ALTRI, in particolare se sono animali. Gli altri (animali), sono sempre considerati in mille modi, fuorché “esseri senzienti”. Tra le tante classificazioni che la religione e la politica fanno, ci sono quelle dell’animale come MERCE (la carne) con precise leggi che garantiscono l’uomo ed uccidono gli animali “da reddito”; come FASTIDIO (insetti, ragni)  e quindi da eliminare; come  CAUSE DI DANNI ALLA PRODUZIONE AGRICOLA (lumache, insetti fitofagi, ecc.) e quindi da eliminare perché riducono il reddito, o sono infestanti o dannosi per acque o suoli (nutrie, ratti, castori, ed altri roditori); come CAUSA DI IMPEDIMENTO AL CAMBIO DI DESTINAZIONE D'USO DI PALUDI O ZONE UMIDE (per la presenza di fauna acquatica tutelata, dagli anfibi con o senza coda, agli innocui serpenti d'acqua alla conseguente fauna che questo habitat ne garantisce la sopravvivenza); CONCORRENZA con i cacciatori da parte degli uccelli acquatici  che pescano giustamente per alimentarsi, e tanti ALTRI CASI in cui le leggi regolano minuziosamente, in particolare quando gli interessi economici da garantire alle multinazionali  dell’alimentazione, della chimica, delle armi, e degli ogm sono altissimi. Per tutti questi “interessi” il “diritto alla vita degli animali” (che corrisponde al dovere umano di non uccidere o maltrattare gli altri)  NON DEV’ESSERE PREVISTO NELL’ETICA DEL PIU’ FORTE, COME NELL’OLOCAUSTO NAZISTA. Le leggi non devono interferire sulla riduzione dei profitti (è il principio del capitalismo, diventato sempre più reale, anche se gradualmente; applicato ormai da molti anni negli USA, ma in sordina, per non far gridare allo scandalo i credenti di tutte le chiese. Questo rapporto non si è mai visto scritto sui giornali? Mai! Eppure le leggi lo affermano a chiare lettere. E questo nonostante tutti vedano quello che succede agli animali:  sono schiavizzati e devono rimanere tali per poter far guadagnare sempre di più, pochi umani: quelli che sfruttano il mondo del vivente. Per esempio facendo riprodurre all’infinito per poi ucciderli anzitempo gli animali da reddito, in quanto non è produttivo  farli invecchiare e poi consumarli. Facendoci credere oltretutto che le loro carni, come i risultati degli esperimenti scientifici con l’uso di animali, come il loro uso nelle tradizioni, negli spettacoli circensi, nelle prigioni, negli zoo, nei rettilari, negli acquari e parchi faunistici e persino nei parchi canile, siano “COSE BUONE PER L’UOMO”. In realtà sono biocidi ingiustificati sul piano della scienza e su quello dell’etica. Invece per la morale cattolica, cristiana, ebraica e in genere quelle morali che discendono dalle religioni monoteiste, va quasi tutto bene, specialmente se c’è l’interpretazione del comandamento divino che lo sostiene. Quindi per tornare al Cervo volante è vero che la sua scomparsa può non essere avvertita in modo esponenziale ma è comunque una perdita di biodiversità, di relazioni etiche  e di equilibrio del sistema ecologico del nostro pianeta. E’ la disapplicazione del principio, cioè il NON VOLERE TUTELARE L’ANIMALE, che s’indebolisce. Gli animali sono tutti ESSERI SENZIENTI: UMANI E NON UMANI. E SE PERDIAMO ANCHE SOLO UNA SOLA SPECIE PER VOLONTA’ E CULTURA DELL’UOMO, il principio non ha più validità come tale. La cultura specista continuerà, come tenta di fare in questi anni, a riproporre le tradizioni e a NON CONSIDERARE IL DIRITTO ALLA VITA E ALLA DIGNITA’ dei DIVERSI, UMANI E NON UMANI; o magari solo di alcuni e non di altri, come accade per la preferenza degli animali di affezione. Diminuendo, in questo modo, la portata, equa, solidale e compassionevole e generale che ogni principio deve avere, oltre che a perdere la fiducia nella sua realizzazione. E’ come dire “LA LEGGE E’ UGUALE PER TUTTI” e poi troviamo persone che non “devono” essere giudicate dalla legge (quella uguale per tutti) ma da leggi diverse perché si sentono e s’immaginano diverse e su un gradino più alto. Allora perdiamo fiducia nel principio DI UGUAGLIANZA DAVANTI ALLA LEGGE. E perdere fiducia nei principi costituisce una pericolosa china che apre la strada all’autoritarismo, alla dittatura, alla perdita della libertà, alla povertà, alla schiavizzazione, non solo degli animali ma anche della maggioranza della popolazione umana di 7 miliardi a vantaggio di poche centinaia di migliaia di UOMINI E DONNE GOVERNANTI, dei SUPERPOTENTI e loro collaboratori. SI CANCELLEREBBE DALLA STORIA DELL’UOMO QUELLO CHE ERA, ED E’ ANCORA, UN SOGNO: VIVERE IN DEMOCRAZIA, DOVE OGNUNO PARTECIPA, VIVENDO IN PACE E GOVERNANDO LECITAMENTE, SECONDO EQUITÀ, E DOVE OGNUNO POSSA RICEVERE SECONDO LE PROPRIE NECESSITÀ DI VITA. UNA VITA CHE ASSICURI LA DIGNITÀ, LA GIUSTIZIA, L’UGUAGLIANZA  E LA LIBERTÀ DI TUTTI: UMANI E NON UMANI (e NON solo di POCHI).  

lunedì 30 dicembre 2013

EUROPA STACCATA DAGLI USA PER RICERCA SCIENTIFICA ARCAICA. PERSEVERA NELL'ERRORE DELL'USO E ABUSO DEGLI ANIMALI COME FOSSERO COSE




COMUNICATO EQUIVITA
Una risposta per Caterina

29/12/2013

Il Comitato Scientifico Equivita esprime profondo rammarico per gli insulti giunti alla studentessa Caterina – che aveva difeso i test su animali - da parte di persone inqualificabili, incapaci di rispetto, finanche per la sua sofferenza.

 
Equivita esprime inoltre rammarico e stupore nel constatare che decine di anni impiegati nell’informazione dell’opinione pubblica sembrerebbero non avere lasciato traccia, a giudicare dai commenti dei quotidiani, che scrivono “si deve trovare un compromesso tra i due fronti opposti degli animalisti e degli scienziati”.
 
L’errore più grave che si possa fare è quello di parlare di un conflitto tra i diritti della scienza e quelli degli animali. L’unico conflitto esistente è quello tra una ricerca ben poco scientifica perché basata su di un presupposto errato (che vede nella prova effettuata su di una specie delle indicazioni utili per un’altra specie)  e una ricerca scientifica, ben più aggiornata e avanzata, che le straordinarie nuove conquiste della scienza - nella genetica, nella biologia, nell’informatica, nella chimica, ecc. ecc. - ci permettono di utilizzare.
 
E necessario capire che siamo fortunati perché sia il rispetto dei diritti degli animali, sia il progresso scientifico, tanto necessario per sconfiggere le gravi patologie come quella di Caterina, vanno nella stessa direzione: il superamento dei test su animali.
 
Il cambiamento epocale auspicato negli USA dall’Accademia Nazionale delle Scienze con il documento “Toxicity testing in the 21st Century” (ricordiamo che i test di tossicologia rappresentano il 75% delle prove su animali) consiste nel mettere da parte, in quanto non predittivi per la nostra specie (ogni specie può essere modello soltanto di se stessa) gli animali da laboratorio e nel sostituirli quanto prima possibile con la ricerca in vitro su cellule e tessuti umani, che, oltre a ridurre i costi, fornisce risposte assai più predittive, complete e veloci. Questa rivoluzione è già in corso negli USA dal 2007con un importante programma federale di tossicologia cellulare, mentre l’Europa continua ad abbarbicarsi ai vecchi e inutili test su animali, non tutelando a dovere la nostra salute e tanto meno l’ambiente (che urge invece tutelare perchè l’inquinamento è causa del pauroso aumento di tumori, in particolare nei bambini, di malattie neurodegenerative, malformazioni, sterilità, ecc. ecc.).
 
Herman Koeter, già direttore dell’EFSA ha scritto: “Le nuove tecnologie generano una mole di conoscenza mai raggiunta né individuata. L’uso degli animali diverrà obsoleto in un futuro assai vicino”. Usare le prove su animali, disponendo oggi di metodi di valutazione di gran lunga più affidabili, significa sperperare immense risorse, causare sofferenze inutili e un ritardo irrecuperabile nella ricerca.

Comitato Scientifico EQUIVITA
www.equivita.it
equivita@equivita.it
tel:06.3220720 – 06.3225370 – 335 8444949
Via P. A. Micheli, 62 – 00197 Roma  

lunedì 14 ottobre 2013

I Veleni nei fondali del mare e le malattie causate ad umani e animali

VELENI DI STATO http://www.velenidistato.it/
LE DISCARICHE MARINE DELLE ARMI CHIMICHE PROVOCANO ANCORA MORTI E SOFFERENZE AD UMANI E ANIMALI:  Erano 11 le “fabbriche di stato” nel periodo fascista che producevano armi e veleni per il conflitto mondiale.  30.000 tonnellate di gas più duecentomila bombe americane scaricate nel mare. Davanti a Pesaro 3.200 bombe cariche di iprite. A bari e Molfetta armi e bombe sono ancora nei fondali. Lo stesso a Ischia. Ordigni di morte mai recuperate e ancora da bonificate le fabbriche in disuso. (il video)
http://www.youtube.com/watch?v=AOkhXZYcZ3A
Armi chimiche, il mostro di Molfetta
La denuncia dei pescatori: i lavori per il porto dello scandalo hanno disperso in mare il veleno delle testate belliche. Scaricate lì in quantità colossale dal 1943 in poi. E ancora oggi letali
di Gianluca Di Feo
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Gli assurdi lavori per il porto di Molfetta, un'opera colossale piantata in un golfo incantevole con una piccola flotta di pescherecci, hanno risvegliato un mostro.

In quei fondali infatti giace una delle più grandi discariche mondiali di ordigni. Inclusa una quantità record di armi chimiche, che mantengono attiva la loro potenza velenosa anche sott'acqua.

E che – stando alle accuse documentate dai comitati ambientalisti e dalle associazioni di pescatori pugliesi – sono state liberate alla fine del 2007 proprio dagli scavi per i pontili di cemento del nuovo porto, un'opera da 150 milioni di euro fortemente voluta da Antonio Azzolini, allora sindaco della cittadina e oggi senatore del Pdl.

Mentre il mondo si è mobilitato per mettere in sicurezza i gas del regime siriano, l'esistenza in quella fascia di Adriatico di enormi quantità di testate colme di sostanze devastanti continua a essere ignorata dalle autorità. Lì dal dicembre 1943 ai primi anni Cinquanta americani e inglesi hanno gettato tutti i residui degli arsenali usati per la guerra in Italia. Munizioni d'ogni tipo: dai proiettili d'artiglieria ai razzi controcarro. L'eredità più pesante è quella della 15ma Air Force statunitense, la gigantesca flotta di quadrimotori schierata in 24 aeroporti pugliesi per colpire i territori meridionali del Terzo Reich: in diciotto mesi sganciò 300 mila tonnellate di bombe. Alla caduta di Berlino però nei depositi sparsi tra Foggia e Taranto c'erano ancora decine di migliaia di testate. E soprattutto era rimasta l'intera scorta di armi chimiche accumulata nell'eventualità di una rappresaglia contro la Germania: migliaia di ordigni carichi di arsenico, iprite, fosgene e altri gas letali.

Questo carico devastante è stato gettato in una colossale discarica sottomarina a largo di Molfetta. Molte armi sono finite nel porto o nei bassi fondali a poche centinaia di metri dalla costa. L'operazione pulizia infatti venne affidata soprattutto a ditte locali che, per risparmiare carburante o a causa di incidenti nel trasporto delle ogive contaminate, spesso le scaricò in prossimità del porto. I primi affondamenti risalgono al dicembre 1943, all'indomani del disastro di Bari. Nel capoluogo un raid a sorpresa della Luftwaffe distrusse 19 mercantili alleati: una nave americanala John Harvey – era piena di bombe all'iprite, che scatenarono nelle acque e nel cielo della città un'onda di sostanze che bruciavano la pelle, intossicavano il sangue e distruggevano i polmoni. La strage chimica venne tenuta segreta per esplicito ordine di Winston Churchill.

Le bombe americane inesplose furono recuperate e trasferite a Molfetta: la prima di tante operazioni misteriose, proseguite per mesi e mesi. Gli ordigni si sono dispersi nei fondali, disperdendo il veleno in una vasta zona. Spesso finivano nelle rete dei pescatori: tra il 1946 e il 1995 ben 232 persone sono state vittime dei gas. Il male invisibile si è diffuso nella flora e nella fauna sottomarina, come ha dimostrato nel 1996 la ricerca dell'Icram coordinata dal professor Ezio Amato: sono state riscontrate persino mutazioni genetiche in alcuni pesci rimasti a contatto dell'iprite.

Come ha dichiarato il professor Amato: «I pesci dell'Adriatico sono particolarmente soggetti all'insorgenza tumori, subiscono danni all'apparato riproduttivo, sono esposti a vere e proprie mutazioni genetiche che portano a generare esemplari mostruosi». Monitorando un rettangolo di cinque miglia per due al largo di Molfetta gli esperti hanno individuato ben 102 “possibili ordigni”. Solo sedici sono stati ispezionati e undici erano proprio bombe all'iprite.

Stando alle denunce dei comitati locali, questo mostro è stato risvegliato proprio dai lavori per il nuovo porto. Il cantiere è partito a grande velocità alla fine del 2007, con una bonifica dei fondali altrettanto rapida. Nei mesi successivi i pescatori hanno cominciato a segnalare la presenza nelle reti di liquidi misteriosi, che provocavano svenimenti e le ferite tipiche dell'iprite. Analisi effettuate sul sangue dei pescatori hanno accertato la presenza di sostanze provenienti dalle testate belliche delle armi chimiche come lewsite, adamsite e arsenico.

A quel punto è intervenuta la Marina Militare, con una campagna di bonifica affidata ai sommozzatori del Comsubin: in meno di due anni hanno neutralizzato 68 mila ordigni d'ogni genere, incluse una «piccola percentuale» di testate chimiche. Distinguere però un proiettile e una bomba chimica da quelle caricate con normale esplosivo è difficile, se non impossibile. Gran parte delle 68 mila bombe sono state fatte esplodere in mare, ripulendo però un'area di soli 250 mila metri quadrati a ridosso del porto.

Mentre le discariche più grandi e pericolose sono segnalate a circa 35 miglia dalla costa. Di fronte a Torre Gavettone, uno dei siti più suggestivi del litorale, c'è un cimitero di ordigni imprigionati in una colata di cemento: nonostante i divieti di balneazione e persino di sosta, ogni estate la zona è affollata di bagnanti, incuranti del rischio chimico.

La caccia all'arsenale sottomarino continua. L'elenco delle munizioni neutralizzate nei primi sei mesi del 2012 è lungo quindici pagine. C'è di tutto: razzi, mine, bombe d'aereo e da mortaio. E i pescatori continuano a denunciare malattie e tumori senza spiegazione, che colpiscono all'improvviso persone giovani e sane.

Le loro segnalazioni sono confluite nelle istanze del Comitato nazionale bonifica armi chimiche www.velenidistato.it , che cerca invano l'attenzione del Parlamento e dei governi per fare luce sugli arsenali letali sepolti nel mare e nei terreni di tante località italiane, da Pesaro al Lago di Vico, da Ischia a Melegnano.


07 ottobre 2013

giovedì 27 dicembre 2012

BILL CLINTON, UN ANNO DOPO: SEMPRE PIU' IN FORMA E SEMPRE PIU' VEGAN



Bill Clinton, un anno dopo: vegan
Sempre più in forma e ora completamente vegan, per guarire dalla cardiopatia.

[COMUNICATO STAMPA]

SEMPRE PIU' IN FORMA E SEMPRE PIU' VEGAN. VERSO LA GUARIGIONE DALLA CARDIOPATIA 
 GRAZIE ALL' ALIMENTAZIONE 100%

VEGETALE. IMPEGNATO ANCHE IN UN'OPERA DI PREVENZIONE NELLE SCUOLE.

Era di un anno fa la notizia che che l'ex Presidente USA Bill Clinton aveva deciso di seguire un'alimentazione "quasi vegan", cioè basata sull'assunzione di frutta, verdura, legumi, cereali e noci e di aver eliminato carne (e quasi del tutto il pesce), uova e latte dalla propria dieta. Oggi Bill Clinton dichiara di essere completamente vegan, quindi di seguire un'alimentazione 100% vegetale.
I suoi motivi sono prettamente salutistici: il fine è non solo prevenire la progressione della sua cardiopatia ischemica (per la quale ha già subito un intervento cardiochirurgico dopo l'infarto) ma anche favorirne la regressione e assicurarsi una serena longevità con i potenziali nipoti a venire.
Dopo gli interventi subiti da Clinton nel 2010, di angioplastica e impianto di stent, il dott. Ornish ha contattato l'ex presidente e, come il medico stesso riferisce, gli ha "indicato che i cambiamenti moderati nella dieta e nello stile di vita che aveva già compiuto non erano sufficienti e prevenire la progressione della sua cardiopatia ischemica, ma che le ricerche dimostravano come un cambiamento più radicale potesse addirittura farla regredire".
Aggiunge il dottor Caldwell Esselstyn, Jr, autore di "Prevenire e curare la cardiopatia" e direttore del programma di prevenzione e cura cardiovascolare - basato su un'alimentazione 100% vegetale a basso contenuto di grassi - al Cleveland Clinic Wellness Institute: "La cardiopatia ischemica è una malattia causata dal cibo. Bisogna passare dalla tipica alimentazione occidentale ricca di grassi, carne e latticini a questo tipo di stile alimentare."
Bill Clinton ha anche studiato le conclusioni del "China Study": una ricerca del 1938, reiterata nel 1989, condotta su un totale di 16.000 individui tra la Cina e Taiwan), distribuiti tra 300 villaggi di aree vastissime del paese che vanno dalle vaste contee rurali alle regioni industrializzate. Esso ha fornito ai ricercatori una rara visione di primo piano sui complessi collegamenti tra abitudini alimentari e l'insorgenza di diverse malattie e morte. Il Dr T. Colin Campbell, biochimico nutrizionista presso la Cornell University, responsabile della ricerca e direttore USA del Progetto Cina, negli ultimi 45 anni ha pubblicato più di 300 articoli su riviste scientifiche e condotto ricerche estensive sugli effetti del cibo sulla salute.
Le malattie che la ricerca cinese etichettò come "malattie del benessere" - malattia coronarica, ictus, ipertensione, cancro alla mammella, del colon, della prostata, del polmone, del sangue, del cervello, diabete, osteoporosi - erano rilevabili nei ceti sociali più ricchi che avevano fatto del consumo di carne uno status quo. La maggiore assunzione di proteine di origine animale e i maggiori livelli di azoto ureico - scarto del metabolismo delle proteine - erano i principali fattori correlati con le malattie del benessere.
D'altra parte i ricercatori trovarono che maggiore era la percentuale di proteine vegetali nell'alimentazione, minore era il rischio di essere soggetti a quelle malattie. Ma le malattie del benessere non sono inevitabili. Secondo il dott. Campbell "la trasformazione tumorale delle cellule sane è apparentemente attivata da un'alimentazoine ricca di proteine (e grassi) animali e disattivata da un'alimentazione ricca di proteine vegetali (e povera di grassi). Questo vale persino se il cancro è già insorto."
Afferma Clinton, come riportano varie agenzie e articoli pubblicati in questi giorni sui giornali americani: "Sostanzialmente ho concluso che stavo giocando alla roulette russa, perché se anche negli anni passati avevo modificato un po' la mia dieta e avevo diminuito le calorie totali e buona parte del colesterolo del cibo che mangiavo, stavo comunque ingerendo molto colesterolo aggiuntivo, senza sapere che il mio corpo era in grado di produrne il necessario. Se non avessi assunto tutto quel colesterolo, non avrei avuto il blocco alle arterie che ho avuto nel 2010. In quel momento ho deciso di cambiare davvero."
Continua Clinton: "Ora tutti i miei esami del sangue sono buoni, i miei parametri vitali (pressione, polso, ecc.) sono buoni, mi sento bene e ho anche più energia". Il suo obiettivo attuale è arrivare a 83 kg, quanto pesava a 13 anni.
Clinton sta anche usando le sue nuove conoscenze e convinzioni sul tema per aiutare i bambini: la Fondazione Clinton ha iniziato una collaborazione con l'Associazione Americana per il Cuore e sta aiutando 12.000 scuole a promuovere l'esercizio fisico e a offrire pasti più bilanciati, in modo che, tra pochi decenni, coloro che sono bambini oggi non abbiano a soffrire di danni cardiovascolari come successo a lui.
Conclude la dottoressa Luciana Baroni, presidente di Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana: "La nostra associazione da anni lavora per portare anche in Italia la conoscenza di queste informazioni e questi studi, sia al pubblico generale che ai professionisti della medicina e della nutrizione. Speriamo che la divulgazione di questi dati anche da un personalità così nota possa aiutare tante persone a rendersi conto che è attraverso la propria alimentazione che si può evitare di ammalarsi e si può anche guarire. L'attuale alimentazione a base di carne, pesce, latte, uova è estremamente dannosa e carente di nutrienti protettivi: una alimentazione a base vegetale è quella fisiologica per il corpo umano, meno costosa per le nostre tasche, meno dannosa per l'ambiente, più gustosa e appetitosa, e più etica per tutti".

Comunicazione a cura di Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana
http://www.scienzavegetariana.it - info@scienzavegetariana.it

Note:
Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana - SSNV si prefigge di fornire ai professionisti della salute e alla popolazione generale informazioni corrette sulla nutrizione a base di cibi vegetali (c.d. plant-based nutrition) e sui suoi rapporti con la salute.